Grecia: piccoli passi verso la crescita

IL PIL TORNA A CRESCERE NEL 2016 E AUMENTANO LE ASPETTATIVE SULLE INFRASTRUTTURE

Una piccola risalita, che lascia spazio all’ottimismo. Il futuro della Grecia è segnato da qualche segnale positivo. Le previsioni indicano infatti che PIL greco si contrarrà leggermente nel 2016, anche se meno di quanto anticipato dalle previsioni invernali, così come la decrescita del 2015 si è già rivelata meno accentuata del previsto. La principale fonte della perdurante recessione è soprattutto il continuo calo della domanda interna, sia pubblica che privata.
Mentre il consolidamento fiscale richiesto dai creditori istituzionali del Paese dovrebbe continuare a pesare negativamente sul reddito disponibile delle famiglie, il calo dei consumi pubblici e privati dovrebbe essere in parte compensato da un contributo positivo del settore turistico e esportazioni.

L'economia dovrebbe tornare col segno più nella seconda metà del 2016 per poi accelerare nel 2017 con l'incremento previsto della domanda interna, sostenuto dalla spinta dei fondi strutturali dell'UE e della liquidità immessa tramite la cancellazione pattuita di parte del debito della pubblica amministrazione.
Anche la disoccupazione è iniziata a scendere già a partire dal 2015, e si prevede che continui a diminuire, nonostante le marcate flessioni di crescita dei salari, sottolineando l’effetto positivo delle riforme del mercato del lavoro effettuate negli ultimi anni, che hanno promosso una crescita del tasso di occupazione e di conseguenza la graduale ripresa dell'economia.

Grecia: piccoli passi verso la crescita

Per quanto riguarda il settore delle grandi opere, la Grecia è ancora 24esima tra i 28 paesi UE in termini di qualità delle infrastrutture, lontana quindi dagli standard dell'Europa nordoccidentale. E il gap non sembra ridursi col passare degli anni.
Il numero di opere infrastrutturali in stato di avanzamento e non ancora consegnate è notevolmente aumentato durante la crisi, con un valore complessivo stimato in 20,7 miliardi entro il 2022. Il finanziamento statale disponibile per i progetti infrastrutturali nel 2016 è paragonabile a quello del 2002, e gli investimenti in infrastrutture si sono ridotti cumulativamente di 50 miliardi nello stesso periodo, gravemente colpiti dalla profonda recessione e i vincoli di bilancio.

Alcune opere sono tuttavia in fase di consegna. Su un totale di 78 progetti che si prevede siano completati entro i prossimi 6 anni, 39 si riferiscono ad autostrade, porti e aeroporti, 15 al settore energetico, 12 al sistema ferroviario e 12 al sistema di approvvigionamento idrico e di gestione dei rifiuti.
In questo quadro lo Stavros Niarchos Foundation Cultural Center rappresenta un caso a parte, in quanto finanziato interamente da una Fondazione privata, ma il suo successo e il suo impatto sul territorio offrono comunque segnali positivi per il futuro dell’intero settore.

Copyright © Moreno Maggi by Salini-Impregilo per tutte le immagini del Numero Speciale “Il Nuovo centro Culturale ad Atene”