La moschea delle meraviglie

AD ABU DHABI LA TERZA MOSCHEA PIÙ GRANDE DEL MONDO

Èun monumento all’Islam eppure, alla sua realizzazione, hanno preso parte persone di fedi differenti. L’inclusività della Sheikh Zayed Grand Mosque di Abu Dhabi, la terza moschea più grande del mondo, non si ferma alla sua costruzione. Quando nel 2007 ha aperto le porte, ha dato il benvenuto ai visitatori di ogni fede, invitandoli a entrare e ad ammirare il suo splendore.
«L’opera è aperta per i musulmani e per i non musulmani, e offre alla gente un tour gratuito per vivere l’esperienza di trovarsi dentro a una moschea», dichiara una giovane guida in un documentario pubblicato su internet da Gulf News, il gruppo editoriale di Dubai.
E le persone che hanno contribuito a realizzare questa meraviglia di marmo bianco vicino ai limiti della città rappresentano un’ulteriore testimonianza di queste dichiarazioni. 
«La gente coltiva molte idee sbagliate sull’Islam e sulle moschee», ha dichiarato nel 2015 in un’intervista Kevin Dean, l’artista britannico che ha disegnato i motivi floreali che decorano l’interno della moschea. «Io ho spiegato a loro che si tratta di un progetto internazionale e che non importa che io sia del Regno Unito e che non sia musulmano».

Per grandezza e bellezza, la moschea rappresenta una visita obbligata per famiglie reali, capi di stato e gli alti dignitari che negli ultimi anni sono arrivati ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Perfino il motore di ricerca Google offre un tour virtuale al suo interno, un servizio che la sua applicazione Street View riserva solo alle attrazioni più significative del mondo.
Ideata dall’ultimo Sheikh Zayed bin Sultan Al-Nahyan, il primo presidente degli Emirati e guida di Abu Dhabi, lo spazio della moschea riservato alla preghiera è di 52.000 metri quadri, oltre il doppio rispetto ai 25.000 metri quadri della Basilica di San Pietro. E questo la rende capace di ospitare 40.000 fedeli, 10.000 all’interno e 30.000 nelle aree esterne.
Secondo quanto riporta il sito internet del governo di Abu Dhabi, il suolo dove sorge la moschea è 11 metri al di sopra del livello del mare e 9,5 metri al di sopra del piano strada, rendendo così visibile il monumento da tutte le direzioni.

La moschea delle meraviglie

La cupola principale è la più grande cupola di una moschea al mondo, con un’altezza di 85 metri e un diametro di 32,8. È il più grande al mondo anche il tappeto fatto a mano che arreda la sala principale (5.700 metri quadri), e che è stato commissionato dall’Iran. Anche il candeliere appeso al centro della sala è il più grande del Pianeta: 10 metri di diametro, 15 di altezza e 12 tonnellate di peso. Oltre a questo, all’interno della struttura ci sono altri 20 candelieri, tutti fatti d’oro.
Con i suoi quattro minareti, 82 cupole e 1.400 colonne, la moschea è la manifestazione della visione di Sheikh Zayed bin Sultan Al-Nahyan, ma anche il simbolo delle competenze e dell’esperienza di migliaia di disegnatori, ingegneri, artigiani e operai che l’hanno realizzata. Alla sua costruzione hanno partecipato dozzine di aziende internazionali, inclusa Salini Impregilo.
Anche i materiali utilizzati provengono da tutte le parti del mondo. Il marmo bianco che dà alla moschea un’immagine speciale rivestendo tutti i muri esterni e le colonne, è arrivato dall’Italia e dalla Macedonia. 
Come indica il sito ufficiale della moschea, l’architettura islamica si esprime in vari modi. Il disegno dei minareti, ad esempio, riflette gli stili Mamluk, Ottomano e Fatidim. E i disegni decorativi sono ispirati agli artisti del Marocco, ricchi della tradizione islamica fatta di simmetrie e di ripetizioni.

«Quando si raggiunge la moschea, si possono ammirare i muri e i soffitti pieni di dettagli così come i disegni nello stile moresco della moschea», spiega la giovane guida nel documentario.
L’artista britannico Dean, che è stato incaricato di disegnare i motivi floreali che adornano i muri così come il pavimento del cortile, afferma che l’importanza del progetto è enorme. 
«L’idea che quest’opera rimarrà qui per molti secoli a venire, Inshallah, ha trasformato la mia vita», ha dichiarato nel 2015 in un’intervista rilasciata a “The National”, un giornale di Abu Dhabi.
Come motivo centrale, il disegnatore ha scelto fiori, in particolare iridi, gigli, papaveri, tulipani, rose, gelsomini, passiflora. Questi fiori, fatti di mosaici colorati, danno grazia al cortile con gli intrecci dei loro steli. Le colonne coronate offrono un ornamento multicolore al marmo bianco, mentre le colonne nella sala principale sono abbellite con motivi floreali di madre-perla. Oltre a queste, le altre parti della struttura sono decorate con vetro intagliato e insabbiato.