Washington, D.C.: a casa con i colleghi

NELLA CAPITALE DEGLI STATI UNITI I LAVORATORI LONTANI DALLE LORO FAMIGLIE VENGONO INVITATI DAI COLLEGHI A MANGIARE INSIEME

Shane Yanagisawa riconosce il sacrificio dei suoi uomini impegnati a migliorare la rete fognaria di Washington, D.C., e ha intenzione di dimostrarlo invitando alcuni di loro a cena per Natale.

In qualità di project manager dell’opera da 253 milioni di dollari guidata da Salini Impregilo, lui sa che molti di loro stanno rinunciando a tornare a casa dalle famiglie per rimanere al lavoro anche durante le feste natalizie. Devono mantenere il ritmo di lavoro per garantire che tutto il progetto rispetti i tempi previsti dall’agenda. Questi lavoratori sono per la maggior parte stranieri, e molti di loro sono lontani dagli amici e dalle famiglie. Ecco perché Yanagisawa ha intenzione di invitare i colleghi che non hanno nessuno con cui condividere il Natale.

«Vado in giro a raccogliere i cuccioli abbandonati che trovo», scherza. Dopo trenta anni passati nel business dei tunnel, Yanagisawa conosce bene le rinunce che questo tipo di lavoro impone alle vite delle persone, spesso obbligandole a lasciare le loro famiglie per lavorare a un progetto in un Paese lontano, a volte perfino in un continente differente. «Anche a me è capitato di passare il Natale lontano da casa – racconta – e in tutti i casi ho sempre preferito passarlo a casa di un collega piuttosto che in un ristorante».

Yanagisawa apprezza lo spirito di squadra che nasce tra uomini chiamati a lavorare per mesi spalla a spalla sottoterra, gestendo macchine complesse che fanno buchi nella terra e creano i tunnel per una metro o, come in questo caso, per un impianto fognario.
Questo spirito genera un senso di appartenenza. Ed è qualcosa che viene testimoniato e replicato in molti cantieri gestiti da Salini Impregilo in giro per il mondo. Persone che provengono da nazionalità differenti lavorano insieme a un progetto per migliorare la qualità della vita di una comunità. E quando il sito si trova in una località remota, questo spirito è ancora più forte. E infatti, per non sentirsi troppo lontani da casa, Yanagisawa racconta che sua moglie servirà agli ospiti il tacchino oppure cozze e aragoste.

Il progetto supervisionato dal manager per Salini Impregilo e i partner del Gruppo prevede la riduzione dell’inquinamento dei fiumi presenti nella capitale statunitense. Questo implica la costruzione di un sistema di tunnel, fognature e altre strutture che hanno il compito di catturare e trattare le acque reflue e piovane. L’idea è quella di ridurre l’inquinamento attraverso una rete che attraversa la città nei pressi di fiumi come Anacostia e Potomac. Ed è un lavoro ambizioso che non si ferma con le vacanze.

Uno dei membri di questo team che Yanagisawa ha intenzione di invitare per Natale è un ingegnere francese che ha dovuto cancellare il ritorno a casa dalla sua famiglia. L’ingegnere è impegnato nell’istallazione di un enorme macchinario che serve a forare uno dei due tunnel.

Anche Alejandro Gomez, un ingegnere dell’ufficio tecnico, ha deciso di ospitare a casa sua, in Washington, D.C., alcuni colleghi di lavoro. «Possono passare il Natale con me e la mia famiglia», spiega.
Gomez deve ancora decidere nello specifico chi invitare, ma ha comunque pianificato con la moglie che apriranno le porte della loro casa nonostante la tavolata sarà affollata. Inoltre per la prima volta ospiterà nella capitale sua madre e i suoceri che vengono dall’Honduras.

Le due nonne cucineranno insieme una pietanza fatta con patate, maiale e tamales, una ricetta tipica del Messico e dell’America Centrale che prevede pasta a base di mais ripiena e una cottura a vapore dentro le foglie di mais.
Gomez e sua moglie cucineranno probabilmente anche il tacchino, il piatto tradizionale delle feste negli Stati Uniti. «In questo modo – commenta – possiamo combinare entrambe le tradizioni. Sarà un Natale multiculturale». Se c’è una cosa che Gomez si aspetta dai colleghi che prenderanno parte al banchetto insieme a lui,
è la volontà di mangiare tutto quello che gli viene servito.
«Mi auguro che gli piacerà il tamales… In caso contrario – scherza – dovranno far finta che gli sia piaciuto».