Burj Al Arab, costruzione e curiosità di uno degli alberghi più lussuosi al mondo

Il Burj Al Arab non è solo un hotel di lusso: scopriamo le caratteristiche di un edificio simbolo degli Emirati Arabi.

Il nuovo simbolo di Dubai. E non si dice per dire: a partire dagli anni 2000 l’inconfondibile profilo del Burj Al Arab hotel si trova persino sulle targhe delle automobili del ricco emirato.

Conosciuto per l’audacia del progetto, per il lusso sfrenato delle sue suite, per la sua altezza e per tanti altri aspetti, il Burj Al Arab è indubbiamente uno degli hotel più desiderati del mondo. Intrigante dal punto di vista dell’architettura ma non solo, questo hotel di Dubai al momento della sua inaugurazione è stato salutato come l’albergo più alto del mondo. Questo primato del Burj Al Arab hotel, con un’altezza di 321 metri, è durato però per poco tempo: negli anni successivi, infatti, l’immensa vela è stata superata da tre alberghi costruiti nella stessa Dubai, ovvero il JW Marriott Marquis Dubai, la Rose Tower e il Gevora Hotel.

Nessun hotel della sfarzosa città, nonostante tutto, sembra però poter insidiare la fama del Burj Al Arab. Si parla infatti di un hotel che ha la pretesa – non del tutto fuori luogo – di presentarsi al mondo come l’unico albergo al mondo a 7 stelle, che sorge su un’isola artificiale in mezzo al mare, che conta un eliporto che all’occorrenza diventa un campo da tennis sospeso nel vuoto, nonché un ristorante “subacqueo”.

Burj Al Arab, l’albergo che sorge su un’isola artificiale

A firmare il progetto del Burj Al Arab è stato l’architetto britannico Tom Wright, scelto dall’emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Āl Maktūm, protagonista e promotore del grande rilancio economico dell’emirato negli ultimi anni. L’obiettivo è stato fin da subito quello di investire nel turismo esclusivo, costruendo un hotel insuperabile. La costruzione del Burj Al Arab hotel è stata avviata nel 1994, e a impegnare gli architetti e gli ingegneri fu soprattutto la scelta di erigere il grattacielo su un’isola artificiale, idea che fu successivamente ripresa e ampliata anche per le famose Palm Islands.

A complicare in modo marcato il lavoro di costruzione dell’isola artificiale fu il fatto di scoprire che, nell’area prescelta per la realizzazione dell’hotel, i fondali rocciosi e quindi stabili si trovavano ben al di sotto dello strato di sabbia, a circa 180 metri di profondità. Si procedette quindi con l’inserimento nel fondale di 230 pali di fondazione. L’isola artificiale è stata costruita prevedendo l’utilizzo di particolari blocchi di rocce che, debitamente disposti, contribuivano a smorzare la potenza delle onde: al termine dei lavori, durati tre anni, l’isola artificiale su cui poggia il Burj Al Arab hotel misurava 7 metri di altezza. A collegare l’albergo alla terra ferma c’è un ponte lungo 340 metri, a due carreggiate. Come si vedrà, però, il Burj Al Arab non raggiungibile solamente via terra o via mare, ma anche via aria.


Le caratteristiche del Burj Al Arab

Difficile dire quali sono le caratteristiche del’hotel Burj Al Arab che stupiscono maggiormente. Di certo non è usuale ritrovarsi di fronte a un albergo di una tale altezza, e men che meno a un hotel a forma di vela, per di più costruito su un’isola artificiale in mezzo al mare.

La parte più esterna dell’edificio è stata realizzata con un esoscheletro in acciaio, una rete di grosse travi che forma una solida protezione contro il forte vento che soffia di frequente lungo queste coste. Lo stesso utilizzo di travi in acciaio, vista la forte escursione termica quotidiana tipica di queste aree, ha generato però ulteriori problemi, risolti a livello strutturale con la creazione di sostegni “mobili” per l’acciaio, in grado di accompagnare le dilatazioni quotidiane delle travi.

Non è tutto qui: tra le altre interessanti innovazioni introdotte per rendere più stabili l’edificio di fronte alle inevitabili oscillazioni conseguenti al vento, l’esoscheletro in acciaio è stato dotato di appositi ammortizzatori di massa. Sulla facciata principale, tale struttura è ricoperta con un resistente materiale tessile bianco, il quale contribuisce a dare all’hotel l’aspetto di una vela e costituisce il più grande pezzo di tessuto al mondo. Di notte questa facciata muta colore ogni 15 minuti, per creare un effetto scenico unico, pur senza disturbare gli ospiti all’interno delle suite.

Il lusso del Burj Al Arab hotel

Tra le particolarità strutturali del Burj Al Arab hotel c’è indubbiamente l’eliporto sospeso nel vuoto: si parla di una piattaforma circolare di 24 metri di diametro situata all’altezza del 59° piano, la quale permette agli ospiti di raggiungere l’albergo direttamente in elicottero, evitando quindi il traffico di Dubai. Come è noto, questo curioso eliporto può avere anche altri utilizzi. Quando non sono previsti arrivi via aria, infatti, la piattaforma può essere utilizzata come eccezionale campo da golf, nonché come campo da tennis con un panorama unico. Qui, a un’altezza di 212 metri sul mare, si sono per esempio sfidati in un match unico quanto a location i due campioni Roger Federer e Andrè Agassi.

Rivestito con stoffe preziose, marmi di Carrara e rifiniture in oro 22 carati, con uno sfarzo che riprende ed esalta il tipico stile arabo, il Burj Al Arab hotel è costato circa 1 miliardo di dollari; la rendita annuale dell’hotel, però è di circa 100 milioni di euro. Questa enorme entrata annua è resa possibile dalla particolarità delle camere messe a disposizione dei clienti. Si tratta unicamente di suite, con superfici variabili tra i 170 e i 780 metri quadrati, con prezzi che partono da circa 1.000 euro a notte per arrivare ai 28.000 euro a notte delle sfarzose royal suite. In totale si contano 202 suite, 90 delle quali, in un’occasione, furono prenotate da Naomi Campbell per gli ospiti della sua festa di compleanno a Dubai.

Ad attirare clienti internazionali al Burj Al Arab hotel ci sono anche i ricercati ristoranti interni all’albergo, in tutto otto. C’è per esempio l’altissimo ristorante Al Muntaha, costruito a pochi metri dalla sommità dell’albergo, anch’esso su una piattaforma sporgente per garantire una stupenda e vertiginosa vista sul mare. Alla base dell’hotel trova invece spazio un ristorante subacqueo, il Al Mahara, circondato da uno enorme acquario.