Lo “skyline” del porto di Genova continua a cambiare. Oggi si sta costruendo la nuova diga foranea che ne aumenterà la competitività ampliandone lo spazio di manovra per accogliere imbarcazioni lunghe fino a 400 metri. Questa sarà solo l’ultima delle innovazioni di un porto che, nei secoli, ha visto grandi trasformazioni e rinascite.
Già nel V secolo a.C,, l’insenatura naturale del Mandraccio offriva riparo ai naviganti: le infrastrutture allora erano praticamente inesistenti e l’attracco veniva facilitato dalla naturale conformazione della costa. Le prime strutture furono costruite nel XII secolo, mentre un secolo dopo fu eretta la Torre dei Greci, oggi non più visibile.
Tutte le innovazioni tecniche del porto di Genova realizzate fino ad allora, furono bruscamente interrotte nel 1684 dal primo bombardamento navale della storia ad opera dei francesi. I danni furono talmente ingenti che per tornare alla normalità si dovette aspettare l’inizio del 1800.
In questo arco di tempo Genova viene annessa al Regno Sabaudo, che punta forte sullo sviluppo del porto: così, i moli vengono prolungati, la rete ferroviaria potenziata, i fondali scavati e vengono messe in atto molte altre migliorie strutturali. Da fine ‘800 e fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il porto di Genova è uno dei più funzionali e moderni del mondo.
Nella seconda metà del ‘900, i bombardamenti del conflitto mondiale e le numerose navi affondate al largo del porto, ne rendono particolarmente difficile la vita marinara.
Saranno i lavori realizzati in occasione delle celebrazioni del 1992 in onore di Cristoforo Colombo a restituire lustro all’area del porto antico di Genova, oggi cuore pulsante e vanto di una città dalla tradizione millenaria.