GERD e Koysha: le dighe del futuro

Gerd e Koysha, due volti del futuro energetico dell’Etiopia, due grandi progetti che vedranno la luce nei prossimi anni sfruttando al massimo il potenziale idrico del Paese.
Il primo, Gerdè già in fase di realizzazione. La Grand Ethiopian Renaissance Dam sorge a 700 chilometri da Addis Abeba, nella regione di Benishangul-Gumaz. Qui, a poca distanza dal confine con il Sudan, Salini Impregilo sta costruendo quella che – una volta conclusa – sarà la diga più grande d’Africa e una delle prime dieci al mondo.
L’annuncio dell’inizio lavori fu dato nel 2011, e insieme ad esso furono presentati i dettagli di un’opera imponente, innovativa nelle tecniche utilizzate, rivoluzionaria per l’impatto sull’economia della nazione.  
Situato lungo le acque del Nilo Azzurro, l’impianto idroelettrico è costituito da una diga principale in calcestruzzo rullato compattato (RCC) e due centrali poste sulle rive del fiume. La centrale in riva destra è dotata di 10 turbine Francis (con una potenza di 375 MW ciascuna) e quella in riva sinistra di 6 turbine con una potenza installata complessiva di 6.000 MW e una produzione prevista di 15.000 GWh/anno.

Una volta a regime, l’opera non solo aumenterà l’energia attualmente prodotta in Etiopia del 270%, ma farà da acceleratore per lo sviluppo dell’export energetico verso i Paesi limitrofi. Grazie alle esportazioni garantite da Gerd verso Sudan, Djibouti, South Sudan e Yemen si prevedono introiti per un valore di 2 miliardi di dollari l’anno. 
Ai risvolti in termini di produzione energetica, si aggiunge l’impatto diretto del progetto, quello legato alla sua costruzione e alla sua gestione. Sono in media 8.500 le risorse umane impiegate nel cantiere (di cui 8.200 locali) e 1.250 quelle che costituiscono il cosiddetto personale indiretto, legato generalmente ai subappaltatori (450 milioni di euro è il valore raggiunto dalle forniture effettuate).

Gerd e Koysha: le dighe del futuro

Un esercito impegnato nella realizzazione di un’opera colossale: lo sbarramento, una volta ultimato, sarà lungo 1.800 metri; l’altezza della diga raggiungerà i 155 metri e il lago artificiale generato avrà un volume complessivo di 74.000 milioni di metri cubi. 

Una grandiosità che accomuna Gerd all’altro grande progetto recentemente lanciato dal governo etiope: Koysha. 
Come per Gerd, anche la costruzione della nuova diga è stata affidata a Salini Impregilo nel marzo scorso. Il contratto ha un valore di 2,5 miliardi di euro e prevede la costruzione di una diga in calcestruzzo rullato compattato alta 170 metri, con un volume del serbatoio idrico di 6.000 milioni di metri cubi e una centrale elettrica dotata di 8 turbine Francis.
Con una potenza installata di 2.160 MW e una capacità produttiva annuale di 6.460 GWh/anno, il Koysha Hydroelectric Project rappresenta il quarto impianto idroelettrico realizzato sul fiume Omo e, insieme a Gibe III (inaugurata a dicembre 2016) e a Gerd, contribuirà a trasformare l’Etiopia in uno dei più grandi produttori di energia rinnovabile del continente. 

La politica energetica è ormai da anni un asset fondamentale nel percorso di crescita dell’Etiopia, che punta sulla valorizzazione della conformazione morfologica del territorio e di una delle sue più preziose risorse naturali: l’acqua. Attualmente circa l’85% dell’energia generata viene da impianti idroelettrici e il loro peso, nel mercato interno così come nelle relazioni con i partner stranieri, è destinato ad aumentare nei prossimi anni. L’Etiopia sta infatti investendo risorse pari a un terzo del Pil nazionale nella produzione di energia idroelettrica, per un ammontare di 12 miliardi di euro. Questo massiccio impegno economico ha l’obiettivo di arrivare nel 2035 a generare 40mila MW di energia sfruttando i grandi bacini idrici che attraversano il Paese.

I due piani di sviluppo governativi Growth and Transformation Plan I e Growth and Transformation Plan II, che insieme coprono il decennio 2010-2020, puntano molto sull’utilizzo delle risorse naturali e prevedono la trasformazione dell’Etiopia in un hub di energia rinnovabile per tutta la regione orientale del continente africano.