Quasi mille progetti da finanziare con un investimento di 270 miliardi di euro. La Germania pensa in grande e vara un massiccio piano di sviluppo del suo sistema infrastrutturale che dovrebbe essere realizzato entro il 2030.
La prima approvazione è arrivata all’inizio del mese di agosto da parte del governo tedesco di Angela Merkel su proposta del vice Cancelliere e ministro dell’Economia, Sigmar Gabriel, e adesso il piano dovrà essere approvato anche dal Bundestag, il Parlamento del Paese. Gli interventi prioritari sono almeno 700 e sono stati già stati selezionati dal ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, sulla base delle oltre duemila proposte arrivate dai 16 lander. Strade, ferrovie, ponti, che in parte saranno ammodernati e in parte ricostruiti ex novo.
I fondi saranno così suddivisi: 133 miliardi di euro per strade e autostrade; 112 miliardi di euro per le linee ferroviarie; 24 miliardi di euro per i corsi d’acqua navigabili (in tutto 269 miliardi di euro).
La risposta della Germania a chi le chiedeva politiche economiche espansive e nuovi investimenti arriva sulle infrastrutture con un progetto che rappresenta il secondo step del primo piano varato nel 2001. Allora i miliardi stanziati furono 170, ma molte delle opere progettate sulla carta non furono mai realizzate. Ecco perché il ministro dei Trasporti tedesco ha definito in più occasioni questo nuovo piano non un sogno, ma un progetto molto realistico. In un articolo che commenta il nuovo piano, il giornale “Handelsblatt” sottolinea infatti che «il sistema dei trasporti tedesco ha sofferto a lungo per gli scarsi investimenti. E analisi risalenti al 2013 indicano che il 40% delle strade federali avrebbero bisogno di interventi di messa in sicurezza».
Il piano lanciato dal governo di Angela Merkel mira soprattutto a questo e lo fa puntando molto sull’ammodernamento delle infrastrutture esistenti. E infatti 140 miliardi di euro, rispetto ai 270 totali, saranno destinati alla manutenzione di strade, autostrade, ferrovie e corsi d’acqua navigabili. Sempre in tema di manutenzione, alle strade andranno 66 miliardi di euro, contro i 27 miliardi che sono stati spesi sulla stessa voce tra il 2001 e il 2013.
Per la costruzione di nuove strade e l’ampliamento di quelle esistenti saranno invece stanziati 50 miliardi di euro. Alla costruzione di nuove linee ferroviarie andranno invece 34 miliardi, mentre il resto della dotazione rispetto ai 112 miliardi totali degli investimenti sul trasporto su ferro, servirà per ammodernare le linee esistenti.
Sul fronte interno, il piano ha sollevato qualche critica – soprattutto da parte della Association for the Environment and Nature Conservation Germany (BUND) – che ha espresso la sua contrarietà agli eccessivi investimenti sul settore stradale e all’impatto che questi potrebbero avere sull’ambiente. In realtà, il piano presentato dal governo prevede anche lo sviluppo di una rete capillare di piste ciclabili che dovrebbe portare i pendolari a utilizzare molto di più le biciclette. L’esempio che il piano segue, in questo caso, è quello della ciclovia della Ruhr (Radschnellweg Ruhr, RS1) che è già parzialmente realizzata. Una volta completato, questo tracciato dedicato alle biciclette potrebbe evitare 52.000 spostamenti d’auto e 400.000 km di spostamenti automobilistici al giorno. I progetti ci sono e toccano città come Hannover, Francoforte, Norimberga, Monaco di Baviera, offrendo ai pendolari una possibile alternativa all’uso dell’automobile.
Dalle strade alle ferrovie, dai corsi d’acqua navigabili fino alle piste ciclabili, la realizzazione del piano sembra nel suo insieme necessaria per via dell’invecchiamento di gran parte della rete infrastrutturale tedesca. A questo proposito, commentando il progetto, il giornale “Süddeutsche Zeitung” ha sottolineato che due terzi dei ponti tedeschi hanno almeno 30 anni di storia e che i dati del ministero delle Infrastrutture indicano oltre 2.500 opere che versano in un cattivo stato.
In questo quadro la scelta delle infrastrutture su cui intervenire nei prossimi quindici anni ha considerato anche la necessità di un riequilibrio tra l’Est e l’Ovest. All’inizio degli anni ’90, dopo la riunificazione tedesca, il governo destinò gran parte degli investimenti per ammodernare la rete di strade e autostrade dell’ex-Germania Est, che versava in uno stato decisamente peggiore rispetto a quella dell’Ovest. A distanza di ventisei anni questo enorme sforzo profuso per adeguare alcune regioni al resto del Paese ha creato uno squilibrio, rendendo le infrastrutture dell’Ovest più obsolete e oggi più bisognose di interventi. E infatti, la maggior parte dei progetti proposti all’interno del piano toccano proprio le infrastrutture delle regioni dell’Ovest.
L’obiettivo, in generale, è rendere più moderna ed efficiente una delle reti di trasporto più capillari al mondo. Per farlo il governo ha previsto un periodo di consultazione pubblica, nell’ambito del quale il pacchetto completo e i singoli progetti saranno discussi all’interno del Bundestag. L’obiettivo è comunque quello di arrivare entro la fine dell’anno alla votazione finale del Parlamento in modo da iniziare il percorso per avviare quello che il ministro dei Trasporti tedesco ha definito il più grande piano infrastrutturale nella storia del Paese.