Come si produce l’energia idroelettrica?

Con l'avanzamento globale verso l'energia sostenibile, l'idroelettrico rimane una fonte di elettricità importante, pulita, affidabile ed economica.

La produzione di energia elettrica da fonti green continua a crescere. Tra queste, l’energia idroelettrica resta la più diffusa con impianti innovativi presenti in tutto il mondo, come ad esempio le centrali ad accumulo, delle vere e proprie batterie ad acqua. Ad oggi, le centrali idroelettriche si dividono in tre tipologie. Vediamole nel dettaglio.

Centrali idroelettriche ad acqua fluente

Nelle centrali idroelettriche ad acqua fluente si sfrutta il flusso naturale di un corso d’acqua disposto su due livelli. Questi impianti si trovano vicino a fiumi o torrenti la cui acqua viene parzialmente o completamente canalizzata verso un bacino di carico senza l’uso di condotte forzate. Dal bacino, l’acqua scorre attraverso un canale verso un punto più in basso, dove raggiunge le turbine. Attraversandole, l’acqua mette in moto le pale e genera energia. Questo tipo di energia idroelettrica è ideale per le località in cui il flusso d’acqua rimane relativamente stabile tutto l’anno, offrendo un’opzione ecologica con un impatto minimo.

Diga di Red Rock, Iowa

Centrali a bacino

Le centrali a bacino, conosciute anche come centrali a salto, sfruttano la differenza di quota per generare energia. Queste strutture utilizzano un lago naturale o un bacino artificiale – creato sbarrando una gola fluviale con una diga – per accumulare grandi quantità d’acqua. Dalla diga partono le condotte forzate che trasportano acqua a valle; qui un bacino di calma le rallenta prima di reimmetterle nel flusso naturale del fiume. La possibilità di immagazzinare grandi volumi d’acqua consente una gestione più flessibile della produzione energetica, permettendo di regolare la quantità d’acqua rilasciata e, di conseguenza, la quantità di energia prodotta in base alle esigenze reali.

Lago Izvorul Muntelui, Romania

Centrali idroelettriche a pompaggio

Note anche come centrali ad accumulo, questi impianti utilizzano due serbatoi posti a quote diverse, con il serbatoio a valle che funge da riserva energetica. In periodi di bassa domanda, l’acqua viene pompata dal serbatoio inferiore a quello superiore, utilizzando le stesse turbine che producono energia quando l’acqua scende. Questo sistema consente di immagazzinare energia sotto forma di acqua, rendendola disponibile nei momenti di picco della domanda. In tal modo, le centrali di pompaggio agiscono come “batterie” ricaricabili, utilizzabili in qualsiasi momento. Possono anche integrarsi con fonti rinnovabili come il vento e il sole, assorbendo l’eccesso di energia prodotta e restituendola al bisogno, contribuendo alla stabilità del sistema elettrico e sfruttando al meglio le fonti intermittenti.

Snowy 2.0, Australia