La diga di Wivenhoe: capacità e costruzione

Australia, terra di dighe. Non deve sorprendere che questo continente circondato dagli oceani Indiano e Pacifico conosca un numero elevato di sbarramenti idrici. Si parla infatti molto spesso di aree con elevati problemi, a livello di orografia, nello stoccare delle risorse idriche. Va poi aggiunto che l’Australia negli anni ha puntato moltissimo sull’energia idroelettrica, con le proprie centrali che coprono circa il 35% del fabbisogno dell’intero paese. Non stupisce quindi scoprire che in Australia si trovino più di 500 grandi dighe. Lo sbarramento più grande nella regione del South East Queensland è la Wivenhoe Dam, la diga di Wivenhoe, costruita lungo il fiume Brisbane. Quest’ultimo è il corso d’acqua più lungo della regione: nasce dalle pendici del Monte Stanley e, dopo avere attraversato l’omonima città Brisbane, sfocia nel Mar dei Coralli, nella Baia di Moreton, dopo un percorso di 344 chilometri complessivi. Il fiume, tra le altre cose, è tristemente famoso per le sue inondazioni: a partire dal 1841 si contano infatti 12 alluvioni classificate come “major flood”, con picchi superiori ai 3,5 metri. Proprio nel 1841 si ebbe un picco pari a 8,43 metri, mentre nel 1974 ci fu la più grande inondazione della città di Brisbane del Novecento, con un picco di 5,45 metri. In quell’occasione si registrarono 16 vittime, 200 feriti e 8.000 case distrutte, con un danno alle strutture di 980 milioni di dollari australiani. Proprio le frequenti e pericolose inondazioni del fiume Brisbane sono tra i principali fattori che hanno spinto verso la costruzione della diga di Wivenhoe.

 

Lo scopo della costruzione della diga di Wivenhoe

Come anticipato, la diga di Wivenhoe è stata costruita principalmente in risposta alle frequenti inondazioni del fiume Brisbane. Va però detto che questo sbarramento ha anche altri scopi. La Wivenhoe Dam infatti ha anche il ruolo di garantire un approvvigionamento idrico regolare e sicuro alla città, nonché alla regioni circostanti. Non manca poi un ruolo della diga nella di Wivenhoe nella generazione di energia elettrica: il bacino costituito dallo sbarramento funge infatti da deposito inferiore per una centrale idroelettrica a stoccaggio pompato. Un’altra diga, la Splityard Creek, costituisce invece il serbatoio superiore per la medesima centrale idroelettrica. Quella di Wivenhoe non è peraltro l’unica centrale idroelettrica servita dalla Wivenhoe Dam: l’acqua del bacino viene infatti utilizzata anche dalla centrale di Tarong e da quella di Tarong North, mediante apposite condutture. I due collegamenti vengono però chiusi nei periodi di siccità.

 

La costruzione della Wivenhoe Dam

Già negli anni Novanta dell’Ottocento venne presa in considerazione la costruzione di una diga sul fiume Brisbane, lì dove sorge oggi la Wivenhoe Dam. A spingere in tale situazione fu, tra le altre cose, l’inondazione del 1893, che con picchi di oltre 8 metri causò enormi danni alla città, nonché 7 vittime. Il progetto venne discusso nuovamente negli anni Trenta e negli anni Sessanta, per arrivare però all’approvazione della costruzione della diga solo nel novembre del 1971. Negli anni successivi si procedette quindi con l’acquisizione dei terreni – si parlò dell’acquisto di 200 proprietà, per un’area totale di 337 chilometri quadrati – con il progetto che divenne ancora più urgente a causa della già citata inondazione del 1974. Nel 1976 venne inoltre approvato il progetto della costruzione del sistema di pompaggio che avrebbe servito la nuova centrale idroelettrica: il costo totale dell’operazione venne stimato a 450 milioni di dollari australiani.

Il progetto della diga è firmato dalla Queensland Water Resources Commission, mentre la costruzione è stata affidata alla Thiess Brothers: il completamento dei lavori è stato raggiunto nel 1985, dopo che la diga parzialmente eretta era stata in grado di mitigare gli effetti di un’inondazione potenzialmente pericolosa nel 1983.

 

Capacità, caratteristiche e numeri della diga di Wivenhoe

Costruita in un’area che conosce una media di pioggia annua pari a 940 millimetri, la diga di Wivenhoe ha dato vita all’omonimo lago. Nel concreto, la diga si presenta come uno sbarramento realizzato in roccia e in terrapieno, con un canale di scarico in cemento. Posizionata a 80 chilometri dal centro di Brisbane, la diga riesce a contenere 7 volte l’acqua contenuta dalla vicina Hinze Dam, completata nel 1976 (e via via allargata nel 1989 e nel 2011) per l’approvvigionamento di acqua potabile nella regione della Gold Coast. L’altezza dello sbarramento è pari a 59 metri, mentre la lunghezza è pari a 2.300 metri. Il volume della diga è di 4.140 metri cubi, per trattenere a piena capacità 1.165.000 megalitri d’acqua: il lago artificiale risultante presenta una superficie di 1.094 ettari. Il canale di scarico, che prevede 5 sbarramenti in acciaio larghi 12 metri e alti 16,6 metri, permette di scaricare fino a 12.000 metri cubi di acqua al secondo. Per rendere la struttura più sicura, è stato costruito anche un secondo canale di scarico, di ruolo ausiliario, che permette di fermare il rabbocco e mantenere entro i limiti di sicurezza il livello del bacino.

 

La capacità della diga di Wivenhoe di mitigare un’inondazione

Viste le drammatiche conseguenze delle inondazioni succedutesi nei decenni, il ruolo principale della Wivenhoe Dam è, come si è visto, quello di bloccare le piene del fiume Brisbane. Dati alla mano, la diga è in grado di trattenere in caso di alluvione una capacità d’acqua pari a 1,45 milioni di megalitri, alzando la propria capacità in caso di emergenza fino al 225%. Va però detto che uno studio di fattibilità eseguito nel 2007 ha rivelato che lo sbarramento non è in grado di soddisfare appieno le linee guida dell’ANCOLD, ovvero dell’Australian National Committee on Large Dams. Questa considerazione aveva provocato preoccupazioni specialmente nel 2011, quando il bacino, a causa delle precipitazioni abbondanti del periodo, era arrivato a ospitare il 191% della sua capacità standard: in quell’occasione il livello dell’acqua si era fermato ad appena 60 centimetri dall’apertura del canale di scarico ausiliario. L’alluvione portò in ogni caso alla distruzione di quasi 30.000 abitazioni nella regione. Ci sono stati peraltro anche recenti momenti di apprensione intorno alla diga di Wivenhoe, durante gli ultimi giorni di febbraio 2022, con la diga a contenere il 183% della propria normale capacità.