Una nuova capitale per l’Indonesia

Il governo pronto a costruire una nuova città che dovrà alleggerire il peso demografico su Jakarta

Prendere una città e spostarla altrove. O meglio ricostruirla da zero. Un’impresa quasi impossibile soprattutto se si tratta di una capitale. Per riuscirci il governo indonesiano è disposto a investire 37 miliardi di dollari che serviranno per spostare il centro politico, economico e commerciale del paese da Jakarta in una località già individuata a Kalimantan, la porzione indonesiana dell’isola del Borneo, che il paese divide con Malesia e Brunei.

La necessità nasce da questioni ambientali poiché Jakarta è ormai una megalopoli, così grande e inquinata da mettere a rischio l’intero ecosistema della piccola isola di Java dove si trova.

Da qui l’idea di costruire da zero una nuova città, in un’area scarsamente popolata, che dovrà ospitare non solo gli organismi politici, ma anche le principali attività economiche, togliendo a Jakarta il peso di un inevitabile e ulteriore sviluppo urbano.

Il caso Jakarta

Nonostante si trovi in un’isola di piccole dimensioni, la capitale dell’Indonesia ha vissuto un enorme sviluppo economico ma anche demografico che l’ha trasformata in una megalopoli. Una crescita che tuttavia non è stata accompagnata da progetti infrastrutturali adeguati, soprattutto per quanto riguarda i beni primari, come la rete idrica e fognaria. A dimostrazione di questo, solo il prosciugamento sregolato delle falde acquifere cittadine ha fatto sprofondare il 40% del territorio urbano al di sotto del livello del mare. Questo ha obbligato il governo del paese a lanciare una serie di progetti molto costosi per proteggere la città dalle acque che ogni anno erodono in modo significativo le coste.

Oltre a questo, Jakarta soffre ormai di problemi cronici come l’inquinamento e il congestionamento del traffico, causati da una popolazione che ha ormai raggiunto i 10 milioni di persone. Secondo il governo indonesiano, alleggerire questa pressione sulla città è l’unico modo per evitare un disastro ambientale che non sembra neanche troppo lontano. Per farlo è stata scelta la strada della nuova capitale che sarà un centro moderno, progettato per essere sostenibile, anche se in molti si chiedono se la nuova metropoli non rischi di minacciare l’ecosistema del Borneo.

La capitale del futuro

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha annunciato il progetto al paese nel corso di un intervento televisivo tenuto alla fine del mese di agosto. Come riporta il “Guardian” Widodo ha spiegato che la location scelta per la nuova città «è strategica, perché si trova al centro dell’Indonesia e vicino ad alcune altre importanti aree urbane». E ha aggiunto: «Il peso che Jakarta sta sostenendo oggi come centro di governo, business, finanza, commercio e servizi è troppo elevato».

A questo servirà la nuova città: alleggerire il peso demografico sull’attuale capitale. E per farlo si inizierà con la costruzione del nuovo centro cittadino già dal prossimo anno su un’estensione iniziale di 40.000 ettari. I lavori procederanno a ritmi serrati al punto che, già dal 2024, il governo prevede di trasferire nella nuova città 1,5 milioni di dipendenti pubblici.

Investimenti per lo sviluppo dell’Indonesia

Le caratteristiche geografiche influiscono in modo sostanziale con lo sviluppo dell’economia, in Indonesia. Il paese è un arcipelago costituito da 17.000 isole, con aree di grande valore naturalistico come appunto la foresta del Borneo. Nonostante questo lo sviluppo economico non si è fermato e anzi l’attuale governo ha lanciato un ambizioso piano di investimenti nelle infrastrutture finalizzato a modernizzare il paese e a trasformarlo nella economia con il tasso di crescita più elevato del Sud Est Asiatico. Nel maggio scorso il ministro per lo Sviluppo, Bambang Brodjonegoro, ha annunciato un maxi piano di investimenti da 412 miliardi di dollari, che saranno stanziati tra il 2020 e il 2024. Secondo quanto riporta l’Indonesia National Development Planning Agency, i fondi saranno garantiti per il 40% dal governo, per il 25% da aziende pubbliche e per il resto dal settore privato.

Il 60% dei fondi sarà poi destinato allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, in particolare autostrade, ferrovie, reti metropolitane, aeroporti, mentre il resto sarà diviso tra gli altri settori con un’attenzione particolare nella costruzione di centrali elettriche.

Tutto questo per rendere più efficienti i collegamenti nel paese, ma anche per sostenere la crescita del Pil che – secondo le previsioni del governo – dovrebbe scendere al 5,2% nel 2020 per risalire dal 2021 al 2024 ad una media variabile tra il +5,6 e il +6% annuo grazie proprio agli effetti del piano di investimenti sulle infrastrutture. Alle spalle la convinzione del presidente indonesiano Joko Widodo che gli investimenti nelle infrastrutture rappresentano un volano per lo sviluppo del paese. Uno sviluppo che passa anche attraverso la decisione di dare all’Indonesia una nuova capitale.