Australia: il nodo degli investimenti sul futuro del paese

Un Audit nazionale sottolinea la necessità di nuovi fondi per modernizzare le infrastrutture

Il 55% degli australiani vorrebbe che il governo investisse di più nelle infrastrutture di trasporto, mentre oltre una persona su due che vive nelle aree periferiche delle grandi città non ha accesso ai mezzi pubblici.
Sono solo due dei numerosi dati raccolti all’interno dell’Australian Infrastructure Audit 2019, una dettagliatissima analisi dei bisogni stilata da Infrastructure Australia, l’ente governativo indipendente incaricato di guidare lo sviluppo infrastrutturale del paese.

Infrastrutture come strumento di crescita: è questo l’assunto che ispira il report e apre l’intervento della Presidente Julieanne Alroe.
«Le infrastrutture australiane sono chiamate ad affrontare una serie di sfide: le enormi distanze, le difficili condizioni atmosferiche, l’aumento dei costi di manutenzione e la rapida crescita demografica delle città. E anche se gli stanziamenti pubblici e privati stanno aumentando, il paese è ancora al di sotto della media OECD per gli investimenti infrastrutturali. Il mondo sta cambiando rapidamente, e ad una velocità superiore rispetto a quello che ci attendevamo. Questo offre enormi opportunità per migliorare la qualità della vita degli australiani ma ci mette di fronte a tante sfide sul modo in cui pianifichiamo, realizziamo e gestiamo le nostre infrastrutture».

Il sistema dei trasporti australiano

Investimenti consistenti e un ricco patrimonio infrastrutturale: è questo il quadro che emerge dall’Audit commissionato dal governo australiano che tuttavia non basta – secondo Infrastructure Australia – per rispondere alla crescita considerevole delle grandi città e al bisogno di movimento della popolazione.
Attualmente – calcola l’Audit – la lunghezza della rete ferroviaria è pari al doppio della distanza che divide Londra da Sydney; la rete stradale copre invece una lunghezza pari a 22 volte la circonferenza terrestre, e il trasporto pubblico riceve ogni anno un ammontare di finanziamenti che permetterebbe di coprire i costi per la costruzione di 8 Opera House di Sydney.

Numeri che fanno impressione, ma non sono ancora sufficienti per rispondere all’esigenza di mobilità dei cittadini australiani. Ad oggi, solo un viaggio su dieci per raggiungere il posto di lavoro viene coperto utilizzando il trasporto pubblico, mentre la quasi totalità dei trasporti, urbani ed extraurbani, avviene su strada.
Sono necessarie quindi nuove infrastrutture e maggiori investimenti per realizzarle, anche perché l’alternativa è un’esplosione incontrollata del congestionamento cittadino, che già oggi sembra vicino al suo limite fisiologico.

Quanto costa il congestionamento nelle grandi città australiane

Modernizzare la rete di trasporto australiana è essenziale anche per combattere il congestionamento nelle grandi città del paese che – complice l’aumento demografico degli ultimi decenni – rischia di ridurre in modo sostanziale la qualità della vita dei cittadini.
L’Audit del governo calcola che nel 2031 il congestionamento rappresenterà un costo per l’economia del paese pari a 39,6 miliardi di dollari (30,1 miliardi di dollari Usa).
La maggior parte di questo costo è da addebitare al congestionamento stradale (38,8 miliardi), mentre solo 837 milioni di dollari dipendono dall’affollamento dei trasporti pubblici.

Nonostante ci sia ancora molta strada da fare, negli ultimi anni l’Australia ha realizzato investimenti importanti nelle infrastrutture di trasporto. Guardando alle due più grandi città australiane, Sydney e Melbourne, Infrastructure Australia ha censito – tra il 2015 e il 2019 – il lancio di 97 nuovi progetti nella prima (tra cui WestConnex, Sydney Metro Northwest, Sydney CBD e la Parramatta Light Rail) e 275 nella seconda, tra cui la Melbourne Metro.

E nonostante il costo totale del congestionamento nel paese si sia ridotto di 14,5 miliardi di dollari rispetto all’Audit precedente (datato 2015), la situazione nelle due più grandi città del paese è in via di peggioramento, perché la capacità di trasporto urbano non cresce di pari passo con la popolazione, destinata in entrambi i casi a raggiungere i 6 milioni di abitanti entro il 2031.

Questo fattore, unito all’invecchiamento di alcune reti viarie, ha contribuito all’aumento degli incidenti automobilistici. Nel 2018 1.226 australiani sono morti e circa 36.000 sono finiti in ospedale per colpa degli incidenti sulle strade e proprio questo genere di traumi costa annualmente all’economia australiana 30 miliardi di dollari.
Un peso considerevole che può essere ridotto solo aumentando gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto.

Investire nella modernizzazione delle infrastrutture

Dopo un calo registrato tra il 2013 e il 2015, gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto in Australia hanno ricominciato a crescere, e nel 2018 il valore delle nuove opere avviate ha raggiunto i 39 miliardi di dollari australiani, senza contare i costi per la manutenzione di quelle esistenti. Nonostante il ruolo degli investitori privati sia cresciuto negli ultimi anni, i trasporti pubblici rimangono una responsabilità dei governi degli stati, e infatti il 60% degli stanziamenti vengono proprio da budget statali. Discorso simile vale per le strade, dove i due terzi dei finanziamenti provengono da fondi pubblici.

Il sogno dell’alta velocità

Per quanto il trasporto su ferro si stia diffondendo rapidamente nelle città e il paese sia dotato di una capillare rete ferroviaria, in Australia non esistono ancora linee ad alta velocità. Tuttavia ormai da qualche anno, governi locali e governo federale hanno avviato un dibattito sul tema che si concentra su un progetto di costruzione di una linea che corra lungo la costa Est. In particolare l’Audit del 2019 segnala che è stata avviata un’analisi sulla possibile costruzione di una linea che colleghi Brisbane-Sydney-Canberra-Melbourne, e che preveda fermate intermedie in centri urbani più piccoli. Secondo l’unico studio realizzato e riportato dall’Audit sul tema, la costruzione dell’opera costerebbe 114 miliardi di dollari australiani e potrebbe essere conclusa non prima del 2058.
Si tratta quindi di un progetto faraonico, supportato anche da Infrastructure Australia che ha ribadito al governo federale la necessità per il paese di dotarsi di un corridoio ad alta velocità. Un appello al quale ha risposto anche il governo del New South Wales che – in accordo con il governo federale – sta analizzando quattro possibili tracciati per la linea del futuro.