L’isola eolica che produrrà 30 GW di energia

Il progetto punta a realizzare un’isola eolica nel Mare del Nord

Un’isola artificiale realizzata solo per produrre energia; un enorme impianto alimentato dal vento; e un fornitore energetico per 80 milioni di persone che vivono in 6 paesi differenti.
È questo l’ambizioso obiettivo della North Sea Wind Power Hub, l’isola di sei chilometri quadrati progettata nel Mare del Nord, in una porzione di mare più o meno equidistante da Gran Bretagna, Norvegia e Olanda.
A guidare il progetto sono la società energetica olandese-tedesca TenneT e la società danese Energinet, secondo le quali l’impianto realizzato potrebbe generare all’inizio della sua attività 30 GW di energia elettrica.
La grandezza dell’isola è necessaria non solo per ospitare le pale eoliche e l’impianto elettrico, ma anche le strutture logistiche e operative necessarie per il funzionamento della centrale. In sostanza, quella che si creerebbe è un’isola energetica indipendente che non avrà bisogno di interventi frequenti delle navi e dove l’energia prodotta non verrà inviata direttamente a terra, ma sarà immagazzinata e poi trasmessa alle griglie terrestri. Una grande pompa energetica per tutto il Nord Europa.

Da isola ad arcipelago

Il progetto dell’isola prevede già oggi una ambiziosa evoluzione. L’isola dovrebbe infatti diventare in futuro un arcipelago. L’idea è quella di piantare pale eoliche nell’oceano, in luoghi non troppo lontani e che possano sfruttare la forza del vento, particolarmente violento in quella regione. Questo arcipelago di pale eoliche sarebbe in grado di aumentare in modo consistente l’energia generata dalla North Sea Island, portandola fino a 100 GW. Nel complesso si tratta di un progetto avveniristico, tanto per visione quanto per tempi di realizzazione. Le aziende che lo realizzeranno sono già al lavoro, ma perché l’isola diventi operativa sarà necessario attendere il 2027. L’isola va infatti realizzata interamente, questo significa che dovranno essere movimentate tonnellate di materiale e da qui sarà necessario costruire bastioni in grado di proteggere la centrale dalle tempeste del Mare del Nord. Intanto è stato identificato un possibile luogo dove l’isola dovrà sorgere. Il suo nome è Dogger Bank e si trova 125 chilometri a largo dalle coste dell’East Yorkshire in Inghilterra.

Il progetto che apre la strada per il futuro dell’energia eolica

La difficoltà del progetto è legata in larga parte alla posizione dell’arcipelago di isole nel Mare del Nord. In generale, gli impianti eolici marini vengono realizzati non troppo lontano dalla costa e questo per rendere più agevole l’attività di manutenzione che pesa per circa il 20% sul costo totale degli impianti. Posizionare un arcipelago di pale eoliche così lontano dalla terra ferma farà inevitabilmente schizzare i costi di gestione, che tuttavia – secondo i promotori del progetto – saranno comunque economicamente sostenibili grazie alla grande quantità di energia prodotta e quindi venduta dall’impianto.
Il progetto è stato presentato come un’iniziativa economicamente vantaggiosa e come la strada per il futuro dell’energia eolica. A questo proposito, Rob van der Hage, responsabile del programma di sviluppo di impianti eolici offshore della TenneT, ha dichiarato sul “Guardian”: «È cruciale per questa industria continuare sulla strada della riduzione dei costi. La grande sfida che affrontiamo guardando al 2030 e al 2050 per gli impianti terrestri è legata all’opposizione locale, oltre al fatto che le aree poco fuori dalle coste sono già tutte sfruttate. È quindi logico il fatto che stiamo guardando alla realizzazione di impianti più lontani dalla terraferma».

Una rivoluzione per l’energia eolica

Oltre agli aspetti innovativi legati alla sua posizione e alle sue caratteristiche tecniche, la North Sea Island avrà un impatto enorme sulla produzione di energia eolica. Impianti eolici offshore sono infatti presenti in tutto il Mare del Nord, ma sono tutti di piccole dimensioni e a pochi chilometri dalle coste.
Attualmente, la centrale eolica marina più produttiva si chiama London Array e raggiunge gli 0,63 GW. Guardando all’intera Europa, l’energia eolica prodotta da tutte le centrali offshore in attività non supera i 13 GW.
Ma il progetto avrà un impatto significativo anche nella corsa mondiale alle rinnovabili. Attualmente il Paese che produce la quantità maggiore di rinnovabili è la Cina. L’International Energy Agency calcola che tra il 2017 e il 2022 il Paese aumenterà la sua capacità di produzione energetica da fonti rinnovabili di 370 GW. In questa classifica la Cina è seguita dagli Stati Uniti d’America (dove l’aumento sarà di 120 GW) e al terzo posto dall’Europa (100 GW). Guardando alla portata che potrà avere la North Sea Island, il suo impatto sarà significativo per l’intero continente al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali che si è posto, e in particolare per i Paesi che beneficeranno della sua attività: Regno Unito, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca e Norvegia. Per queste sei nazioni l’arcipelago di pale eoliche sarà un’occasione per testare un modo innovativo di approvvigionamento energetico, che sfrutta la natura e la sua forza mettendola al servizio delle esigenze dell’uomo.