Dall’ultimo piano del China Zun, a 528 metri di altezza, lo sguardo domina sul Central Business District di Pechino e su larga parte della città. Arrivare in cima al grattacielo significa guardare la capitale cinese dal punto più elevato, 190 metri più in alto rispetto al China World Trade Center III, l’edificio che prima del nuovo arrivato deteneva il record cittadino.
Noto a tutti come China Zun, ma chiamato ufficialmente CITIC Tower, il grattacielo non è solo un vanto per Pechino ma il primo tra i giganti e il simbolo di un primato assoluto mai raggiunto prima. Nel 2018 è stata infatti completata la costruzione di 18 edifici definiti “supertall”, ovvero con un’altezza che supera i 300 metri, un numero che batte ogni record precedente nella storia dell’ingegneria civile.
Il primato è stato registrato dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH) che, come ogni anno, ha pubblicato un rapporto nel quale censisce i nuovi grattacieli completati, analizzandone le caratteristiche e la distribuzione geografica.
Una guida interessante attraverso una delle massime espressioni dell’architettura e dell’ingegneria moderne, dove gli edifici non sono solo esempi di sostenibilità e innovazione, ma anche simboli di un desiderio di primeggiare che si esprime puntando verso l’alto.
Guardando verso l’alto
Nel corso del 2018 – secondo quanto certificato da CTBUH – sono stati completati 143 grattacieli con un’altezza superiore ai 200 metri. Se fossero tutti adagiati in terra, la loro lunghezza complessiva supererebbe i 35 chilometri, più dell’isola di Manhattan. Ma quello che colpisce è che, nella foresta di grandi edifici spuntata lo scorso anno, ce ne sono 18 che hanno superato il limite dei 300 rientrando così nella categoria dei “supertall”. Il boom conferma una volta ancora la graduale nascita di città verticali, un fenomeno destinato a crescere negli anni a venire. Oltre all’aspetto estetico, la loro realizzazione risponde anche a un’esigenza abitativa se è vero che – come indica all’interno del rapporto Anthony Wood, amministratore delegato di CTBUH – per rispondere al bisogno mondiale di urbanizzazione si dovrebbe costruire ogni settimana una città capace di ospitare un milione di persone.
I grattacieli dei record
Il 2018 si è chiuso incoronando la CITIC Tower, il grattacielo di Pechino progettato dallo studio Kohn Pedersen Fox Associated. L’edificio si è inserito al sesto posto nella classifica dei più alti del mondo (dominata ancora una volta dagli 828 metri del Burj Khalifa di Dubai) ed è stato selezionato per l’Award of Excellence nella categoria Best Tall Building 400 meters and above, uno dei riconoscimenti più prestigiosi nell’ingegneria civile.
Sebbene i giganti cinesi rivaleggino tra loro per la conquista dei record, un capitolo speciale di questa storia va dedicato a New York City, la città dove lo skyscraper è nato e si sviluppato prima che altrove. La Grande Mela ha infatti confermato anche nel 2018 la sua passione per i grattacieli: 8 sono quelli completati e superiori ai 200 metri, un numero considerevole che ha contribuito a mutare lo skyline cittadino. Tra questi, alcuni progetti particolarmente ambiziosi, come il World Trade Center e lo Hudson Yards. Il primo riguarda la ricostruzione dell’area dove fino all’11 settembre del 2001 sorgevano le Torri Gemelle. Nel 2018 è stata completata la costruzione della Torre 3 del nuovo World Trade Center e sono iniziati i lavori di costruzione della Torre 5, mentre il progetto della Torre 2 è stato ridisegnato e il cantiere deve ancora partire. Per quanto riguarda invece Hudson Yards (il grande complesso in costruzione nel quartiere di Chelsea con un investimento previsto di 20 miliardi di dollari), sono stati completati due dei sei grattacieli previsti, mentre altri tre dovrebbero essere inaugurati nel 2019, e l’ultimo nel 2022. Hudson Yards è il più grande progetto di real estate privato degli Stati Uniti e una volta terminato promette di diventare un altro centro vitale della città.
Dove fioriscono i grattacieli
Non stupisce che chi guarda con più entusiasmo verso il cielo sia la Cina. Ancora una volta il paese si conferma primo al mondo per numero di grattacieli completati, e prosegue così la sua incredibile trasformazione urbanistica che sta dando vita a un drappello di megacities organizzate come delle vere e proprie città-stato. Tra queste la guida spetta a Shenzhen, seguita da Pechino e Shenyang.
Non stupisce quindi che nel 2018 in Cina siano stati inaugurati 88 edifici che superano i 200 metri di altezza. Molto più indietro alla Cina ci sono gli Stati Uniti (13 grattacieli), seguiti da Emirati Arabi Uniti (10), Malesia (7), Indonesia (5), Tailandia (3) e Corea del Sud (3).
Record nazionali sono stati conseguiti in Tailandia dove a Bangkok è terminata la costruzione del Magnolias Waterfront Residences Tower 1, l’edificio più alto del paese grazie ai suoi 315 metri di altezza; e in Vietnam dove i 461 metri del Vincom Landmark 81, costruito a Ho Chi Minh City, gli sono valsi lo stesso primato.
In generale, in un anno 19 città al mondo hanno battuto i loro limiti, conquistando altezze mai raggiunte fino ad ora. È l’ennesima prova della corsa verso l’alto, e non serve scomodare il mito della Torre di Babele per scommettere che l’ambizione umana di toccare il cielo con un dito non è ancora esaudita.