La nuova Parigi nasce dai cantieri della metro

L’attesa del Grand Paris Express sta già cambiando la fisionomia della capitale francese

Un progetto visionario che punta sulla mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita di una grande città; un’occasione unica per integrare le periferie con il centro; uno strumento efficace per valorizzare grandi aree urbane. Tutto questo è il Grand Paris Express, la linea metropolitana lunga 200 chilometri e capace di collegare quasi tutti i comuni della Île-de-France, che promette di trasformare la fisionomia stessa di una delle più grandi metropoli europee.
Lo farà intervenendo sul mercato immobiliare, già oggi in evidente rialzo nelle zone coinvolte dal progetto; riducendo il congestionamento nel centro cittadino; attirando nuove imprese capaci di portare ricchezza anche nelle aree periferiche; e favorendo la nascita di cluster scientifici e finanziari.
A conforto di queste previsioni ci sono i numeri del progetto: 68 stazioni, 15 anni di lavoro, e un investimento previsto che si aggira intorno 35 miliardi di euro.

Mobilità sostenibile al servizio della Grande Parigi

Secondo la Société du Grand Paris, la società che gestisce la realizzazione dei lavori, i cantieri del Grand Paris Express creeranno 15mila posti di lavoro diretti all’anno, oltre al fatto che il 90% degli abitanti di Parigi vivrà ad un massimo di due chilometri da una stazione della metropolitana.
A questo si aggiungono le previsioni della Camera di Commercio della Île-de-France secondo la quale, grazie a questo ambizioso progetto, la Grande Parigi produrrà entro il 2030 140 miliardi di euro all’anno di Pil aggiuntivo.
Un’opera importantissima per una grande area urbana che oggi riunisce Parigi e 131 comuni, sviluppandosi su una superficie di 814 chilometri quadrati, otto volte più grande della sola Parigi.
Su questa enorme superficie si muovono persone e mezzi. Secondo i dati ufficiali della Métropole du Grand Paris ogni giorno 8,5 milioni di persone utilizzano i trasporti pubblici nella Île-de-France e gli abitanti della regione trascorrono in media 1 ora e 20 minuti in viaggio.
Il Grand Paris Express diventa così l’infrastruttura della Grande Parigi, la risposta sostenibile al crescente bisogno di mobilità che esprimono i residenti di questi territori. L’opera (alla cui realizzazione partecipa anche Salini Impregilo) prevede infatti la costruzione di quattro linee metropolitane (15, 16, 17, e 18) che collegheranno tutte le aree periferiche.

L’impatto economico di una grande infrastruttura

Mentre i lavori muovono i primi passi, le agenzie immobiliari sono già all’opera per proporre investimenti sicuri che, da qui ai prossimi dieci anni, garantiranno un ritorno consistente grazie alla rivalutazione di queste aree. La rete di agenzie immobiliari Guy Hoquet realizza da quattro anni un report che analizza l’impatto immobiliare dell’opera. E i risultati, nell’analisi dell’ultimo anno, sono significativi: l’area di Seine-Saint-Denis (la prima dove sarà inaugurata la metro entro il 2024) ha registrato nel 2018 un aumento dei valori immobiliari del 18% e i prezzi medi delle case si avvicinano ormai agli 8mila euro a metro quadro. Un boom simile è stato registrato nei comuni di Clamart (Hauts-de-Seine, +17%), Nanterre (Hauts-de-Seine, +17%) e Athis-Mons (Essonne, +15%).

La Defense al tramonto

Stesso discorso vale per i futuri business district, progettati per alleggerire La Défense. Ai margini delle fermate del Grand Paris Express sorgeranno infatti alcuni poli strategici di sviluppo, come i poli dell’innovazione e della ricerca (Plateau de Saclay); il polo dei commercio internazionale (Roissy-Charles-de-Gaulle); il polo dell’industria aeronautica (Le Bourget).
Naturalmente gli effetti economici cambiano in funzione dei tempi di lavorazione previsti dal progetto, che sono diversi da zona a zona. Nelle aree dove la metropolitana aprirà solo nel 2030 i prezzi sono ancora fermi. Tra questi, rientrano i comuni di Vanves, Argenteuil e Sevran.

Una città che cambia per i suoi cittadini

Accanto allo sviluppo economico, l’opera conta di avere anche un importante impatto sociale sui territori che tocca, destinati a veder crescere nei prossimi anni la loro densità demografica. La città di Parigi sta infatti esaurendo la sua offerta abitativa e esiste un bisogno reale di aree dove edificare nuovi alloggi. A questo proposito il Greater Paris Act del 2010 prevede che in un periodo di 25 anni vengano costruite 70.000 nuove abitazioni, il 30% delle quali destinato ad alloggi sociali. E proprio per ridurre il peso su Parigi la maggior parte di questi edifici sarà realizzata nelle zone periferiche e in particolare nelle vicinanze delle stazioni della nuova metropolitana.
Tutto questo avverrà rispettando i criteri di sostenibilità ed evitando speculazioni. A tal proposito la Métropole du Grand Paris ha lanciato nel 2016 un concorso selezionando 51 progetti, realizzati da architetti e investitori, per riqualificare 27 siti della Grande Parigi. Al centro di questi progetti rientrano anche molte delle nuove costruzioni previste per i prossimi anni.

Far rivivere il sogno di Napoleone III

Nel diciannovesimo secolo Napoleone III aveva un sogno: modernizzare Parigi trasformandola in una capitale internazionale al pari di Londra.
Per questo incaricò il barone George Eugéne Haussmann di progettare una profonda trasformazione urbanistica della città che inglobasse anche alcuni comuni limitrofi come Auteuil, Passy e Batignolles.
Oltre un secolo dopo la capitale della Francia sembra decisa a riabbracciare il sogno del suo imperatore, utilizzando stavolta la tecnologia e le infrastrutture per trasformare un enorme conglomerato urbano in una città moderna, un centro di riferimento su scala internazionale e un polo di attrazione per i grandi investitori.