C’è un pezzo importante di Italia e del meglio dell’ingegneria italiana nel Çanakkale Bridge, in Turchia, il ponte che domina lo stretto dei Dardanelli e che detiene il record tuttora ineguagliato di ponte sospeso più lungo del mondo.
Il suo impalcato, sospeso tra le due torri per una lunghezza di 2.023 metri (appena 32 metri in più del giapponese Akashi Bridge) è stato infatti realizzato in analogia al “Messina Deck type”, un modello ingegneristico altamente innovativo progettato per il futuro Ponte sullo Stretto di Messina che – una volta realizzato – batterà tutti i record di lunghezza, raggiungendo una luce pari a 3.300 metri.
Figlio del progetto elaborato dal Consorzio Eurolink di cui il Gruppo Webuild è partner, il “Messina Deck type” è una soluzione ingegneristica altamente innovativa. Oltre al profilo alare, la forma dell’impalcato richiama quella della carlinga di un aereo da guerra con delle aperture che permettono di far correre il vento attraverso la struttura minimizzandone l’impatto. Per capire cosa comporta questo genere di innovazione è sufficiente pensare che l’impalcato dell’Akashi Bridge che non riporta questa innovazione, flette lateralmente sotto le pressioni del vento di 30 metri, mentre – secondo il progetto – il Ponte sullo Stretto fletterà lateralmente sotto carico di appena 10-11 metri. Un risultato davvero unico per un ponte con una campata centrale lunga 3.300 metri.
E così anche il Çanakkale Bridge ha adottato questa innovazione dai risultati sorprendenti che gli permette oggi di sopportare senza problemi anche le pressioni più violente dei venti.
Storia di un ponte nato per battere i record
Dieci minuti di automobile invece di 90 minuti di traghetto. I viaggiatori che da oltre un anno attraversano il Çanakkale Bridge sanno bene come siano cambiati i trasporti in questa regione della Turchia dopo l’inaugurazione del ponte. L’opera è l’anello di congiunzione dell’autostrada Kinali-Balikesir, un’arteria stradale lunga 321 chilometri che collega Istanbul con Balikesir e di fatto unisce la Tracia con la penisola anatolica.
Per compiere il grande salto sullo Stretto il ponte misura nel complesso 5.169 metri, mentre le sue torri (alte 318 metri) affondano a 37 metri di profondità sul fondo del mare. Proprio le fondazioni del ponte hanno richiesto interventi speciali di consolidamento dei fondali. Sono stati infatti posizionati 196 pali metallici di 2,5 metri di diametro ciascuno, essenziali per dare stabilità e solidità alla struttura delle torri in un’area non solo battuta dai venti ma anche soggetta al rischio sismico. La larghezza dell’impalcato raggiunge invece i 45 metri e galleggia a un’altezza di 72,8 metri sul livello del mare.
Il ponte dei record è quindi frutto di questa enorme opera di ingegneria e di una tradizione che affonda nel passato della Turchia, ovvero dalla costruzione dei tre maxi ponti sul Bosforo, due dei quali realizzati da Webuild. L’ultima impresa, quella compiuta sullo Stretto dei Dardanelli, riporta a un passato lontano, ai tempi in cui l’imponente esercito di Serse, il figlio di Dario il Grande, attraversò lo Stretto su un ponte fatto di barche. Era il 480 a.C. Da allora, e forse anche da prima, il sogno di una strada sospesa che permettesse di compiere il grande salto è rimasto sempre vivo. Fino a quando un particolare evento storico ha convinto il governo turco che fosse arrivato il momento di portare a termine l’opera.
Un regalo alla Turchia moderna
Cento anni della Turchia moderna. Una data storica che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha voluto festeggiare con un piano chiamato Vision 2023 che prevedeva l’ammodernamento delle grandi infrastrutture turche. Miliardi e miliardi di euro sono stati investiti per trasformare la Turchia in un paese moderno dal punto di vista infrastrutturale arrivando all’appuntamento del centenario con una serie di meraviglie dell’ingegneria da mostrare al mondo. Una di queste è proprio il Çanakkale Bridge, progettato per ricordare – in ogni sua caratteristica – proprio le origini dello stato.
E infatti il nome ufficiale del ponte Çanakkale 1915 commemora la campagna di Gallipoli vinta dall’esercito ottomano guidato da Mustafa Kemal Atatürk il 18 marzo del 1915. Non è un caso quindi che i lavori per la costruzione del ponte siano iniziati il 18 marzo del 2017, esattamente 102 anni dopo quella battaglia e che la sua inaugurazione sia stata tenuta ancora il 18 marzo, ma del 2022.
Anche la misura finale dell’altezza delle torri (318 metri) è stata scelta per commemorare quella data, mentre la luce dell’impalcato (2023), celebra il primo secolo dalla nascita della Repubblica Turca.
In questo modo il paese ha scelto una infrastruttura, incredibile e unica al mondo, affinché divenisse un simbolo della nazione, della sua storia, della sua voglia di crescere e modernizzarsi.