Cantiere Lavoro Italia, il programma di formazione per lavorare nelle grandi opere infrastrutturali

Webuild lancia un maxi-progetto per entrare da subito nei cantieri del Gruppo

L’Italia è sempre più un cantiere. E le grandi opere in costruzione (e quelle in progetto) – dall’alta capacità ferroviaria Messina-Catania-Palermo alla Statale Jonica fino al Terzo Valico dei Giovi -richiedono l’impiego di nuove figure professionali che devono essere inserite e formate per poi entrare stabilmente a far parte del mondo delle infrastrutture.

Per rispondere a questa esigenza e con l’obiettivo di “costruire l’Italia del domani”, il Gruppo Webuild calcola di assumere nel prossimo triennio 10.000 persone. Sono loro il cuore di Cantiere Lavoro Italia, il nuovo programma di formazione e lavoro lanciato ufficialmente dall’amministratore delegato del Gruppo Pietro Salini e dedicato a giovani in uscita dal sistema scolastico, non occupati, operai generici o specializzati con o senza esperienza, tecnici in cerca di formazione specifica, neolaureati ma anche manager e profili di staff con esperienza.

Delle 10.000 persone da assumere in Webuild, si stima che il 30% entrerà a far parte del programma di formazione Cantiere Lavoro Italia. La maggior parte di loro, circa 2.800, diventeranno operai specializzati mentre in 300 saranno inserite negli staff dei cantieri.

In un momento complesso per il Paese e per l’Europa, Cantiere Lavoro Italia offre una risposta al problema della disoccupazione, non solo assumendo personale ma formando nuove competenze e offrendo ai suoi partecipanti la possibilità di imparare acquisendo una professionalità altamente richiesta sul mercato.

A scuola nei cantieri

I percorsi formativi di Cantiere Lavoro Italia si svolgono grazie a un network di “scuole di eccellenza”. La prima è la Scuola del Territorio, gestita in collaborazione con le agenzie per il lavoro e gli enti di formazione presenti sul territorio nazionale, e prevede l’attivazione di partnership con istituti di ricerca, università, municipalità, scuole edili, sindacati per selezionare e dare una formazione di base ai partecipanti. La seconda è la Scuola dei Mestieri, per apprendere le competenze di cantiere istruendo figure specialistiche. È la scuola dedicata alla formazione per lavorare in commessa, con l’utilizzo di macchinari e simulatori che permettono di ricreare condizioni e attività di un vero e proprio cantiere. L’erogazione della formazione avviene in strutture dedicate all’addestramento pratico – Centri Avanzati di Addestramento – e on the job. È prevista l’attivazione di tre Centri di Addestramento: il primo dedicato allo scavo tradizionale e lavorazioni all’aperto (nei pressi del cantiere di Novi Ligure del Terzo Valico dei Giovi); un altro dedicato allo scavo meccanizzato in Sicilia; il terzo Centro di Addestramento in Campania dedicato allo scavo meccanizzato. La terza scuola, infine, si chiama Scuola delle Professioni e fornisce formazione per garantire le competenze più avanzate alle figure di staff ossia figure tecniche, come ad esempio gestionali di progetto in ambiti Acquisti, BIM, Contabilità lavori, Ingegneria di macchina – TBM.

Quei mestieri che si imparano sul campo

Oggi il cantiere è il luogo dell’innovazione. Macchinari e tecnologie all’avanguardia che accompagnano il lavoro dell’uomo e che lo rendono sempre più sfidante. Il percorso di formazione studiato da Webuild punta proprio a creare i lavoratori del futuro, tecnici esperti e capaci di utilizzare gli strumenti dei cantieri contemporanei. Tra gli operai specializzati è pertanto prevista la formazione di escavatoristi, elettricisti, impiantisti, esperti di TBM, le talpe meccaniche che scavano i grandi tunnel dove passeranno le autostrade o le linee ferroviarie del domani.

L’obiettivo è creare i “tomorrow builders” (i costruttori del futuro), offrendo loro una formazione specialistica retribuita, un’occupazione con contratto regolare, vitto e alloggio oltre a un sistema che ne attesti le competenze maturate. Si tratta di un nuovo paradigma che punta a inserire nel mondo del tutti coloro che – anche se per il momento esclusi – possono in futuro occupare un posto tra le eccellenze del Paese.