Roboplant: la fabbrica dei conci automatizzata e green

Webuild inaugura in Sicilia un impianto 4.0 robotizzato che produce conci utilizzati nella costruzione di tunnel

Una fabbrica automatizzata e sicura, un polo produttivo sostenibile, una nuova tecnologia da esportare in Italia e nel mondo, e naturalmente un’occasione di sviluppo per l’Italia partendo dal primo impianto in Sicilia.

Roboplant, la fabbrica dei conci inaugurata da Webuild il 23 novembre scorso a Belpasso, in provincia di Catania, è tutto questo insieme.

I conci che escono dall’impianto e che vengono utilizzati per la costruzione delle gallerie sono il frutto di un processo produttivo assolutamente innovativo che tiene dentro da un lato un’estrema automazione, dall’altro un’attenzione massima alla sostenibilità. La fabbrica siciliana realizzata da Webuild in consorzio con Pizzarotti e frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano, si presenta così, come un’eccellenza globale, una frontiera nei modelli utilizzati all’interno degli stabilimenti produttivi e allo stesso tempo un’occasione per aumentare la sicurezza sul lavoro e la produttività. Lo stabilimento Roboplant di Belpasso è destinato a rifornire alcuni dei cantieri ferroviari della Sicilia.

Il 70% di tutte le operazioni realizzate all’interno dell’impianto è automatizzato. Sono i robot e le macchine i protagonisti di questo luogo dove l’uomo ha il compito di verificare che tutte le operazioni seguano l’iter prestabilito. Un successo industriale che il Gruppo Webuild intende portare altrove, prima di tutto in Italia. Oltre all’impianto di Belpasso, verranno realizzati altri tre impianti di cui uno in Sicilia, a Dittaino vicino Enna.  Una volta completati, questi impianti potrebbero lavorare 3,5 milioni di m3 di calcestruzzo per produrre conci per circa 300 chilometri di tunnel, assicurare un valore della produzione di 1,2 miliardi di euro, a conferma dell’incredibile portata innovativa di questo nuovo modello produttivo.

Produttività e sicurezza

Produttività e sicurezza sono al centro della filosofia che ha ispirato la progettazione di questo tipo di fabbrica. Gli elevatissimi livelli di automazione assicurano infatti l’aumento della produttività dell’impianto. In una fabbrica standard sono necessari 10 minuti per la produzione di un concio mentre nella fabbrica di Belpasso si arriverà a produrre un concio ogni 4 minuti.

Al centro degli elevati livelli di automazione di Roboplant c’è la tutela della sicurezza per il personale, assicurata anche qui dalla tecnologia con l’utilizzo di laser scanners in grado di individuare e segnalare in ogni momento la presenza di personale in aree di rischio.

Una fabbrica che non inquina

A guardarla dall’alto, la fabbrica dei conci di Belpasso assomiglia a una distesa di pannelli solari. Il maxi-impianto solare realizzato sul tetto è solo uno degli accorgimenti e delle tecnologie adottati per ridurre al massimo l’impatto della struttura sull’ambiente.

Questo obiettivo è stato inseguito attraverso una serie di accorgimenti che riguardano tutte le tradizionali fonti di inquinamento, dall’energia al consumo idrico. La prima soluzione adottata è proprio quella dell’impianto solare che permette l’autoproduzione di circa il 40% dell’energia necessaria al suo funzionamento.

Un’altra accortezza è stata quella di impiegare caldaie per la produzione di vapore a efficienza raddoppiata, riducendo in tal modo anche l’impatto di questi macchinari. In ultimo, ci sono gli interventi sulla gestione dell’acqua, un bene che gli impianti industriali consumano in grandi quantità. La fabbrica è infatti dotata di un complesso impianto che permette di riciclare e quindi di utilizzare acque piovane in modo da coprire in questo modo il 70% del fabbisogno idrico complessivo dell’impianto. Tutte innovazioni che contribuiscono a ridurre l’impronta della fabbrica sull’ambiente, dimostrando in che modo l’innovazione e le nuove tecnologie adattate alle finalità produttive possano contribuire a scrivere capitoli nuovi della storia industriale nel mondo delle grandi opere infrastrutturali.