Australia: tempo di barbecue

Con un tempo così, ti puoi scordare il tacchino.
Sebbene la maggior parte degli australiani abbia le proprie radici in Europa, molti di loro non rispettano le tradizioni dei loro antenati.
Il problema non è che hanno perso il piacere di quelle tradizioni inglesi, è che fa troppo caldo per rispettarle.
Preparare un banchetto con il tacchino ricco di tutte le guarnizioni (patate, carote, rape e salsa di mirtilli) significa trascorrere ore in cucina di fronte a un forno caldo, una cosa che gli australiani trovano molto difficile da sopportare dal momento che la temperatura esterna supera i 30 gradi.

«È troppo caldo, e nessuno vuole surriscaldare la casa», racconta Jenny Williams, community place manager di Salini Impregilo, impegnata nella costruzione di una sezione del sistema metropolitano chiamato Sydney Metro Northwest.

Conosciuta precedentemente come North West Rail Link, è il progetto di trasporto pubblico più grande del Paese, la prima parte della metropolitana di Sydney che nasce nella zona della città con il maggior numero di automobili.

Considerato che le stagioni sono ribaltate sotto l’equatore, gli australiani preferiscono festeggiare il Natale all’aperto organizzando un barbecue con la famiglia e gli amici. E anche il cibo che mettono sulla griglia è molto indicativo del luogo dove vivono: gamberi, aragoste, bistecche… il tutto servito con insalata. E ovviamente birra e vino non devono mancare.

Un’altra differenza è che gli australiani preferiscono celebrare il Natale a pranzo del 25 piuttosto che a cena, come invece viene generalmente fatto nell’emisfero Nord del globo dove le giornate sono più brevi e fa più freddo in quel periodo dell’anno.

Se c’è qualcosa di simile con l’altra parte del mondo, è invece la quantità di cibo che viene servita. «Dopo il pranzo di Natale, non hai bisogno di mangiare per i giorni successivi», racconta Mark Dowsing, anche lui impegnato come community place manager nel cantiere di Salini Impregilo.
Francesco Novielli, administration, finance and control manager (AFC), preferisce rimanere con la propria famiglia in Australia piuttosto che tornare in Italia, il suo Paese d’origine. «È bellissimo – racconta – perché dopo il pranzo si può andare tutti al mare». Novielli è uno dei pochi lavoratori di Salini Impregilo che si ferma nel sito perché in genere la maggior parte dei lavoratori stranieri torna alla propria casa nel periodo di vacanza.
Prima della partenza, quest’anno è stato organizzato un party al ristorante per salutarsi e scambiarsi gli auguri di Natale. Poi, con l’arrivo del nuovo anno, i colleghi ricominceranno a condividere insieme un pranzo multiculturale che viene organizzato ogni tre mesi. Vi partecipano persone di 20 nazionalità differenti, uno spettacolo che Novielli commenta così: «Il cibo viene servito con le bandierine di ogni Paese». E infatti il menù riflette la diversità delle persone che lavorano in un Gruppo come Salini Impregilo, il cui raggio d’azione comprende tutto il Pianeta.

Nonostante il sole, il surf e la sabbia che hanno reso l’Australia famosa in tutto il mondo, molti suoi residenti sognano un bianco Natale, anche se non hanno mai vissuto un’esperienza del genere nella loro vita.

«L’ideale – racconta Williams – sarebbe provare un Natale con la neve». Alcuni infatti insistono a decorare le loro case con fiocchi di neve e ad inviare lettere che ritraggono paesaggi innevati. «È un po’ inusuale ricevere un biglietto natalizio con un paesaggio estivo», spiega. Ma Novielli non sente assolutamente la mancanza del freddo e confessa: «Non voglio andare a Bari (il luogo dove è nato) e prendermi un raffreddore».