I rally presidenziali per le elezioni di metà mandato stanno animando ancora di più la battaglia che si gioca negli aeroporti americani. La Florida sembra un passo avanti agli altri in questa partita. E non solo perché Donald Trump ha il suo quartier generale a Mar-a-Lago e l’Air Force One fa ormai scalo fisso all’aeroporto internazionale di Palm Beach, una pista collegata con quasi duecento voli giornalieri non-stop a 25 città di Stati Uniti, Canada e nei Caraibi, per un totale di oltre sei milioni di passeggeri l’anno.
La Florida sta dimostrando infatti negli ultimi anni una passione senza limiti per il volo e per le infrastrutture dedicate al trasporto aereo. Con 873 aeroporti, pubblici e privati, ha raggiunto la California (anch’essa 873) ed è ormai seconda solo al Texas (che ne ha ben 2.045). Il solo quadrilatero Miami-Fort Lauderdale-Orlando-Tampa ha prodotto la cifra impressionante di 140 milioni di passeggeri nel 2017, con aumenti tra il 6 e il 12% per i singoli hub internazionali.
Una tale, frenetica, mobilità deriva dall’aumento del turismo interno dovuto al clima sub-tropicale che richiama visitatori dalle aree più fredde del Nord America, dalla grande offerta di intrattenimento che spinge la domanda di viaggiatori internazionali e da un fenomeno crescente di delocalizzazione, sia delle famiglie che delle grandi compagnie.
Se fino a cinque-sei anni fa la Florida era considerata una sorta di “buen retiro” per classi medie o ricche, oggi è vista proprio come una zona a grande sviluppo economico, ad alta tecnologia e forti incentivazioni fiscali. Non a caso, la Florida ha superato nel 2014 lo Stato di New York in termini di popolazione, con la crescita più veloce per numero di nuovi residenti. Oggi conta 21 milioni di abitanti, al terzo posto dietro la California (circa 40 milioni) e il Texas (28).
Questa posizione in graduatoria si rifletterà immediatamente in ulteriori benefici economici, primo fra tutti un più ampio introito di fondi federali che verranno trasferiti a ciascun Stato – proprio in base alla popolazione - dai programmi di ricostruzione dell’America voluti dalla Presidenza Trump. E il miglioramento degli aeroporti rappresenta un capitolo importante del programma di ricostruzione.
Gli investimenti per gli aeroporti della Florida
Il “Blueprint to Rebuild America’s Infrastructure”, elaborato dal Senato, indica uno stanziamento di 30 miliardi di dollari per le infrastrutture aeree.
Secondo il documento del Senato, l'aviazione è in grado di produrre oltre un trilione di dollari di nuove attività economiche, con la creazione di oltre 390mila posti di lavoro. Gli investimenti nelle infrastrutture aeroportuali sono rimasti finora significativamente inferiori rispetto al necessario. Stando all'ultima stima della Federal Aviation Administration (FAA), nei prossimi cinque anni ci saranno 32,5 miliardi di dollari in progetti aeroportuali ammissibili per i fondi del programma di miglioramento aeroportuale federale, mentre ai livelli attuali di spesa saranno disponibili solo 16,5 miliardi per soddisfare tali esigenze.
Come in altri settori, ogni Stato attinge alle tasse locali per finanziare i propri progetti. In Florida, l'uso delle tasse sul carburante per l'aviazione per finanziare le costruzioni aeroportuali risale al 1983. Da allora, oltre 3 miliardi di dollari sono stati stanziati dai legislatori della Florida verso il programma Aviation.
Progetti per i grandi scali
L’insufficienza di fondi federali o statali non ha fermato la rapida corsa del sistema aeroportuale. Percorrendo l’autostrada interstatale I-75 da Tampa a Miami e Fort Lauderdale s’incontrano decine di scali, per aerei di linea o per jet privati. Gli aerei sono sempre pieni e gli aeroporti super affollati. Spesso la natura degli aeroporti è legata alla provenienza del turismo o di chi da queste parti possiede abitazioni o imprese.
L’aeroporto di Fort Myers, il Southwest Florida International, serve la ricca area di Naples e Marco Island, con collegamenti non-stop stagionali con la Germania e giornalieri con il Canada. Lo scalo è tra i primi 50 degli Stati Uniti, con un volume di traffico di quasi 9 milioni di passeggeri nel 2017. «Nel mese di febbraio, per la prima volta nella nostra storia di 35 anni, abbiamo avuto più di un milione di passeggeri», ha dichiarato Jeff Mulder, direttore esecutivo dell’Autorità Portuale della Contea Lee. L’aeroporto di Fort Myer ha una sola pista in asfalto, ma nei piani della contea vi è la costruzione di una seconda pista entro il 2020.
L’aeroporto internazionale di Tampa, grazie anche collegamenti diretti con grandi hub europei come Londra, Francoforte, Zurigo, ha raggiunto la soglia dei 20 milioni di passeggeri nel 2017. Lo scalo è in piena trasformazione infrastrutturale grazie allo stanziamento statale di 1 miliardo di dollari, ottenuto nel 2015. Il piano finale consentirà di ospitare fino a 35 milioni di passeggeri ogni anno. Attorno all’aeroporto hanno preso forma anche nuovi svincoli, ponti e strade di scorrimento veloce per decongestionare il traffico attorno alla cintura di Tampa, che ha uno dei più alti tassi di sviluppo infrastrutturale in tutti gli Stati Uniti. «Questo è un grande giorno per Tampa Bay», ha detto l'amministratore delegato dell’aeroporto, Joe Lopano, inaugurando il nuovo sistema SkyConnect, che collega il terminal principale al garage di lungo termine e al nuovo centro per il noleggio delle auto. «Questo progetto è degno della nostra storia e sarà ammirato così come ammiriamo i progetti del passato». Per il governatore della Florida, Rick Scott, «gli effetti economici del progetto si faranno sentire negli anni a venire».
Miami ha registrato negli ultimi dieci anni un incremento improvviso di traffico e i programmi statali hanno fatto fatica a seguirne lo sviluppo, tanto da renderlo uno degli scali più congestionati del Nord America. Nel 1994 era stato adottato un master plan che doveva accompagnare lo sviluppo della domanda aeroportuale della contea Miami-Dade, il cui ultimo programma di investimenti ammonta a 6,4 miliardi di dollari per dotare Miami di quattro piste di atterraggio, nuove vie di rullaggio, molti più imbarchi, parcheggi ampliati, più efficienti colleganti stradali e di raccolta dei passeggeri.
L’aeroporto internazionale di Miami genera circa 35 miliardi di dollari di entrate commerciali per la contea, supporta oltre 280.000 posti di lavoro e muove un traffico di oltre 44 milioni di passeggeri e più di due milioni di tonnellate di merci l’anno.
Miami dovrà, inoltre, riprendersi dal sorpasso subito l’anno scorso dallo scalo internazionale di Orlando, con circa 45 milioni di passeggeri. Per Orlando, la crescita complessiva nel 2017 è stata del 6,4%, che rappresenta un aumento di quasi 2,7 milioni di passeggeri rispetto al precedente record del 2016.
Per alimentare il beneficio economico della regione, nella quale l’aeroporto genera entrate annue per 31 miliardi di dollari, l’ammodernamento delle infrastrutture di collegamento autostradale è già in atto.
Accanto a Miami, è in netta crescita anche lo scalo internazionale di Fort Lauderdale, con 32,5 milioni di passeggeri nel 2017, l’11,3% in più dell’anno precedente. Un trend a doppia cifra che si ripete per il quarto anno consecutivo e che ha portato lo scalo a superare la capacità di Filadelfia o dell’aeroporto La Guardia di New York, ed entrare nei primi 20 degli Stati Uniti. La contea di Broward, che gestisce l’aeroporto internazionale e quello di North Perry dedicato all’aviazione privata e ai voli charter, ha avviato la ricerca di aziende qualificate per ricevere offerte su progetti di design e costruzione per entrambi gli scali.
Aeroporti come città
Degli 873 aeroporti o infrastrutture per il volo, tra impianti pubblici e privati, vi è anche il fenomeno crescente delle Comunità Aeree (Fly-In). Il concetto di aeroporto residenziale ha preso piede dopo la Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui gli Stati Uniti avevano un'incredibile abbondanza di aeroporti e piloti. Secondo Living With Your Plane, una directory di un parco aereo online e un centro risorse, ci sono più di 630 comunità fly-in in tutto il mondo. Tale elenco comprende dalle più grandi e conosciute aree residenziali dell'aviazione al mondo, alla moltitudine di piccole gemme nascoste sparse vicino e lontano.
La Florida guida il gruppo con oltre 70 air-parks. Texas e Washington seguono da vicino con più di 65 e 50, rispettivamente. A Ocala, a Nord di Tampa, vi è la più famosa, non tanto per il traffico aereo, quanto per il suo primo e più noto residente, John Travolta. L’attore è un pilota professionista, è ambasciatore per la Qantas e possiede cinque aerei tra cui un Qantas Boeing 707, parcheggiato su un lato della sua casa-aeroporto.