Gli undici operai seduti su una trave sospesa a 250 metri d’altezza per lo scatto della foto “Lunch atop a skyscraper” pubblicata nell’ottobre 1932 dal New York Herald Tribune sono stati per decenni il simbolo di resilienza, capacità e orgoglio degli Stati Uniti nel superare anche i peggiori momenti di crisi.
Nel corso degli anni sono poi state svelate tutte le curiosità dietro quella foto iconica. Gli operai erano veri, il grattacielo pure. La trave sospesa era reale, ma i lavoratori erano in posa per avere un’immagine perfetta: berretto di tela, scarpe da ufficio, bottiglie di vetro in mano, sigaretta in bocca, lunch box di cartone. Sono stati fatti un centinaio di scatti e in uno di questi si vede perfino un operaio dormire su una trave, come per un pisolino durante una pausa dal lavoro.
La foto è stata una trovata pubblicitaria del Rockefeller Center che, con i suoi 260 metri (850 piedi) d’altezza, pur essendo sceso al 22° posto tra i grattacieli più alti di New York, è forse il punto più visitato ogni giorno dell’anno in tutta Manhattan.
Nuove regole per la sicurezza nei cantieri
La potenza di quell’immagine cult, scattata in piena Grande Depressione, trasmette ancora l’idea di un’America capace di ripartire, anche se oggi rappresenta la preistoria per il mondo delle costruzioni, che nei decenni successivi ha compiuto passi da gigante per accrescere gli standard di sicurezza nei cantieri.
Negli Stati Uniti il primo punto di svolta risale alla legge Occupational Safety and Health Act del 1970, che ha previsto la creazione dell’ente chiamato appunto OSHA, cui è stata data l’autorità di agenzia federale in grado di varare rigorose regole per la safety di chi lavora nei cantieri.
Il tema rimane attuale e negli USA l’edizione 2023 dell’annuale campagna nazionale “Construction Safety Week” ha avuto come titolo Strong Voices, Safe Choices. Le aziende leader del settore e più innovative in termini di sicurezza hanno condiviso le esperienze fatte anche durante l’emergenza pandemica e l’utilizzo di nuovi strumenti, come i droni o l’Intelligenza Artificiale, per mettere sempre più in sicurezza chi lavora nelle costruzioni.
Tutto questo rientra in quella che viene chiamata la smart safety, sicurezza intelligente proprio perché modellata attorno al supporto assicurato dalle nuove tecnologie. Droni, robot, sensori intelligenti (montati sui DPI), e applicazioni mobili per tablet sono strumenti ormai diffusi nei cantieri più avanzati. La realtà virtuale, ad esempio, è un’altra conquista tecnologica come dimostrano i simulatori – utilizzati dal Gruppo Webuild – che permettono agli operai di formarsi ricreando alla perfezione le condizioni del cantiere. Un’altra tecnologia ampiamente utilizzata è quella dei tag RFID (Radio Frequency Identification), ovvero microchip che permettono di tracciare gli spostamenti di lavoratori, ma anche mezzi e materiali dentro i cantieri arrivando a gestire al meglio le movimentazioni nelle aree a rischio specifico.
I robot in cantiere
Anche l’utilizzo di robot, è ormai una prassi diffusa tra i grandi costruttori. Nel cantiere dell’alta velocità/alta capacità ferroviaria Torino-Lione, Webuild ha testato il robot Axel (Autonomous Exploration Electrified Vehicle), ovvero un sistema a guida remota altamente innovativo. Il robot, prima degli operai, si infila nel cunicolo geognostico – quello esplorativo realizzato in preparazione alla galleria vera e propria – per valutarne le condizioni di sicurezza. Lo stesso nome del robot (Axel), ispirato al protagonista del “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne, racconta l’ambizione di creare macchine capaci di spingersi oltre i confini conosciuti, accrescendo però il livello di sicurezza dei lavoratori.
Oltre a esplorare le profondità della terra, i robot possono anche gestire intere fabbriche.
In Sicilia, Webuild in collaborazione con i partner della filiera ha sviluppato una fabbrica totalmente automatizzata e robotizzata per la produzione dei conci che rivestiranno i tunnel dei due lotti sulla direttrice Catania-Messina. Prima nel suo genere in Italia, la fabbrica sarà in grado di produrre un concio ogni 7 minuti (contro i 10 minuti in assenza di totale automazione). Lo stabilimento prevede il posizionamento di robot su tutta la linea di produzione, assicurando così una riduzione dei tempi ma anche una maggiore sicurezza nella realizzazione dei conci che serviranno per completare le gallerie della ferrovia.
La sicurezza nei cantieri di Webuild
Oggi la sicurezza sul lavoro è divenuta prima di tutto un tema culturale. Il Gruppo Webuild è impegnato da anni a promuovere la cultura della sicurezza nei suoi cantieri, integrando il supporto assicurato dalle nuove tecnologie con una maggiore coscienza condivisa tra i lavoratori stessi.
A questo proposito già dal 2017 il Gruppo ha lanciato il programma Valyou, dedicato alle oltre 80mila persone in 50 paesi impegnate nei cantieri e finalizzato alla creazione di safety builders, “costruttori di sicurezza”: lavoratori attenti e consapevoli che passano attraverso un percorso culturale condiviso e attività strutturate e integrate di formazione e comunicazione. Con questo programma, il Gruppo ha erogato 9mila ore di formazione in soli due anni, organizzato 120 workshop nel mondo e raggiunto 10mila persone. Anche in tema di Covid-19, Webuild ha attivato misure innovative per tutelare la sicurezza dei lavoratori, dedicando all’attività di controllo e formazione 650 persone e riuscendo a formare 50mila persone in tema di rischi e procedure anti-Covid. Nel complessosono state consegnate 900mila mascherine e effettuate 12mila ispezioni sul posto di lavoro. Un’attività che – anche nei mesi più duri della pandemia – ha permesso di tenere aperti i cantieri arrivando a consegnare opere iconiche come il Nuovo Ponte San Giorgio di Genova in tempi da record.