Il viaggio inizia da Puerto Montt. Nella regione di Los Lagos, ai piedi del vulcano Osorno, la città portuale intitolata al presidente Manuel Montt è il biglietto da visita di un’esperienza unica vissuta lungo una strada. Da questo centro urbano costruito sulla Costa del Pacifico, collegato da una ferrovia alla capitale Santiago, e considerato la porta d’ingresso della Patagonia, inizia infatti il percorso lungo la Ruta de los Parques: 2.800 chilometri ininterrotti che attraversano 17 parchi nazionali raggiungendo Capo Horn e formano quella che è stata definitiva la strada più spettacolare del mondo. Un vero e proprio viaggio progettato trasformando un patrimonio naturale in un’occasione di sviluppo sostenibile per un paese intero.
Fino alla fine del mondo
Inaugurata alla fine del 2018, la Ruta de los Parques collega la Carretera Austral del Cile con la Ruta del Fin del Mundo, la famosa strada della fine del mondo che porta fino a Capo Horn. Nato da un’iniziativa della fondazione benefica Tompkins Conservation, il progetto di collegare la regione con un unico percorso stradale è stato realizzato dal governo cileno, che ha contribuito con 10.000 km2 destinati a nuovi parchi e 18.000 km2 di parchi già esistenti che sono stati riqualificati.
Secondo quanto riporta il sito ufficiale, il percorso finale collega 17 parchi nazionali che hanno una superficie di 113.000 km2 e rappresentano il 91% delle riserve naturali cilene.
Nel viaggio che si compie dal Nord al Sud vengono attraversate tre regioni (Los Lagos, Aysén e Magallanes), incontrate 60 comunità locali, 140 specie di uccelli, 46 specie di animali terrestri e marini, 24 ecosistemi. Il tutto non solo per proteggere l’ambiente, ma anche per trasformare questa regione in un polo di attrazione mondiale per il turismo, favorendo così la crescita economica della popolazione, ma anche attirando centri di ricerca e laboratori scientifici internazionali che abbiano interesse a investire in un luogo protetto. Del resto era questo il sogno della Tompkins Conservation e del suo fondatore Douglas Tompkins.
Un magnete mondiale per il turismo sostenibile
L’idea di creare un’unica strada che collegasse insieme tutto il Sud del Cile, unendo in un unico percorso la ricchezza naturalistica di questa regione, è venuta alla Tompkins Conservation del miliardario statunitense Douglas Tompkins e di sua moglie Kristine. Tompkins, fondatore del celebre marchio di abbigliamento sportivo North Face, ha sempre amato il Cile e proprio in Cile è morto nel 2015 per un incidente mentre faceva kayak.
Alla base c’era la volontà, poi condivisa anche con il governo cileno, di sfruttare l’enorme potenziale naturalistico del paese in chiave sostenibile. È nata così l’idea di creare un percorso, in parte stradale e in parte ferroviario, che unisse i parchi cileni trasformando la regione in un grande attrattore per il turismo sostenibile.
L’accordo, definito dalla Fondazione stessa “la più grande donazione di terra della storia da parte di un privato a uno stato” è stato firmato nel marzo del 2017 e ha dato vita ai lavori preparatori per l’unione dei parchi e la realizzazione del percorso.
«Vogliamo che il Cile sia riconosciuto nel mondo per avere la strada più spettacolare al mondo – ha dichiarato in un comunicato stampa Carolina Morgado, direttore generale della Tompkins Conservation – e che in questo modo il paese possa diventare un esempio da seguire per uno sviluppo economico basato sulla conservazione della natura».
Cile, crescere proteggendo l’ambiente
Per quanto nata dall’idea di una fondazione privata, la strada cilena della Patagonia è l’esempio di un impegno sempre maggiore del Cile nella tutela della natura e nella progettazione di uno sviluppo sostenibile, che trova uno sbocco strategico negli investimenti sulle energie pulite.
Negli ultimi cinque anni – come viene riportato all’interno del libro “Energy Revolution in Chile”, scritto dall’ex-ministro dell’Energia, Maximo Pacheco – il paese ha triplicato la quota di energie pulite sul totale prodotto, arrivando dal 5% del 2014 al 18% di fine 2018. Un risultato raggiunto grazie a investimenti mirati alla realizzazione di grandi impianti idroelettrici, ma anche ad altre forme energetiche sostenibili, come l’eolico e il solare.
È un nuovo modello di sviluppo, sostenuto dal governo, che adesso vede come possibile il raggiungimento dell’obiettivo prefissato negli scorsi anni, quello di arrivare al 2020 con una quota di energia pulita pari al 20%.
I percorsi più lunghi al mondo
La Ruta de los Parques è l’ultima arrivata in un club che annovera altri percorsi spettacolari che attraversano intere regioni. Alcuni di questi sono strade modernissime, come ad esempio la strada dei fiordi oggi al centro di un ambizioso progetto di modernizzazione che prevede la costruzione di ponti e tunnel sotterranei; altri somigliano invece a percorsi sterrati, di non facile accesso, ma comunque spettacolari per chiunque decida di batterli.
Tra quelli più lunghi al mondo ci sono il Great Trail del Canada, 23.000 chilometri che possono essere percorsi attraverso sentieri, corsi d’acqua e strade vere e proprie; l’Appalachian National Scenic Trail degli Stati Uniti, 3.500 chilometri lungo 14 stati americani, dalla Georgia al Maine; Te Araroa in Nuova Zelanda, che va da Cape Reinga a Bluff, coprendo una distanza di 3.000 chilometri; e infine i 1.700 chilometri vissuti senza fiato del Great Himalaya Trail, che attraversano la catena montuosa in Nepal.
Sono questi gli esempi più significativi del viaggio attraverso la natura, dove l’infrastruttura in molti casi scompare, e la strada viene tracciata seguendo la voglia di scoperta dell’essere umano.