Alta Velocità: ecco la metropolitana d’Europa

L’Italia al centro dei corridoi intermodali europei per l’alta velocità

Dalla Sicilia al Piemonte; dall’estremo Sud al confine con l’Austria, la Francia, la Svizzera. L’alta velocità italiana non è solo la Torino-Salerno, l’affollatissima direttrice che tocca Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, ma anche la Milano-Brescia in Lombardia e la Padova-Mestre in Veneto, oltre alle tantissime diramazioni, alcune di esse progettate, altre in fase di costruzione, che raggiungeranno a Sud Puglia, Calabria e Sicilia, e a Nord l’Europa.
Secondo l’UIC (Union Internationale des chemins de fer) in Italia l’alta velocità conta attualmente su una rete lunga 1.467 chilometri contro i 16.781 chilometri totali delle linee in esercizio nel paese. Un dato che posiziona l’Italia al quarto posto in Europa per chilometri di ferrovie ad alta velocità, dopo la Spagna (2.852 km), la Francia (2.814 km), e la Germania (1.658 km).
Ma la classifica è solo momentanea perché proprio l’Unione europea ha previsto per l’Italia un considerevole sviluppo dell’alta velocità ferroviaria che contribuirà a modificare in modo considerevole il trasporto, non solo italiano ma anche europeo.

L’Europa e le reti TEN-T

In un’Europa connessa e sempre più integrata, l’alta velocità ferroviaria si trasforma in uno degli strumenti più efficaci di mobilità sostenibile capace di ridurre in modo considerevole la distanza tra grandi città e avvicinare così le persone. Si spiega così il progetto europeo di costruire quella che alcuni hanno chiamato “la metropolitana d’Europa”, una rete che unisca i principali paesi dell’Unione attraverso delle direttrici strategiche: quella che collega il Mar Baltico all’Adriatico, quella che unisce il confine russo-finlandese al Mediterraneo, quella tra l’Olanda e Genova, e quella tra il Sud della Spagna e l’Ungheria. Il risultato sarà una ragnatela che oggi è già possibile vedere sulla mappa delle reti TEN-T (Trans-European Transport Network), i corridoi ad alta velocità in via di costruzione nel continente. Attualmente i corridoi multimodali considerati strategici dall’Unione europea sono nove, quattro di questi interessano l’Italia (il corridoio Baltico-Adriatico, lo Scandinavo-Mediterraneo, il Reno-Alpi e il Mediterraneo), e il regolamento europeo del 2013 che li ha istituiti ne prevede la realizzazione, o il loro potenziamento qualora fossero già esistenti, entro il 2030.

Le nuove linee in costruzione

L’Italia sta rispondendo all’appello europeo, alcune linee sono già in costruzione e altre saranno realizzate a breve. Tra queste una direttrice strategica per lo sviluppo economico del Nord-Ovest è sicuramente il Terzo Valico dei Giovi, che collegherà Genova a Milano in meno di un’ora ed è inserita nel corridoio europeo che dovrebbe unire il porto di Rotterdam con quello di Genova. L’opera è realizzata dal consorzio Cociv (di cui fa parte Salini Impregilo) e alla sua realizzazione nei momenti di picco hanno lavorato, tra diretti e indiretti, oltre 2.500 persone.
Oltre al terzo Valico sono tanti i cantieri aperti, come ad esempio quelli della Napoli-Bari, che prevedono però il potenziamento della linea esistente, permettendo ai treni di raggiungere la velocità massima di 250 km/h. Stesso discorso vale per la Sicilia dove i lavori sono stati annunciati e riguardano il potenziamento della linea Palermo-Catania. L’avvio del progetto è stato celebrato il 25 marzo scorso da Pietro Salini, l’ad di Salini Impregilo (che realizzerà l’opera), e dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Anche l’alta velocità siciliana, la cui realizzazione darà lavoro a 1.000 persone, rientra nel progetto dei corridoi TEN-T promossi dall’Unione europea, così come i cantieri aperti per collegare Brescia a Verona, e Verona a Padova.
L’alta velocità italiana cresce, tanto all’interno del paese, quanto nei collegamenti esterni, molti dei quali verso il Nord europa. È il caso della TAV Torino-Lione, ma anche della galleria di base del Brennero, un tunnel ferroviario lungo 55 chilometri, realizzato in parte da Salini Impregilo, che dovrebbe essere ultimato entro il 2025. La linea collegherà l’italiana Fortezza con l’austriaca Innsbruck e una volta terminata sarà la galleria ferroviaria più lunga al mondo. Anche il tunnel del Brennero è un passante strategico che fa parte del progetto europeo che mira ad unire Verona a Monaco, con l’ambizioso obiettivo di arrivare a creare un collegamento ferroviario ad alta velocità tra Berlino e Palermo.

Un grande strumento per la mobilità sostenibile

La rete ferroviaria europea è il cuore della mobilità del continente. Da un lato con l’alta velocità, che intende avvicinare le grandi capitali e i nodi logistici strategici; dall’altro con le ferrovie cittadine e regionali, che rispondono al bisogno di trasporto locale. Lo studio “Rail 2050 Vision”, realizzato dall’European Rail Research Advisory Council, calcola che nelle aree metropolitane europee ogni anno vengono compiuti 400 miliardi di viaggi, il 15% dei quali sui mezzi di trasporto pubblico. Nell’ambito del trasporto pubblico la rete ferroviaria rappresenta il 45% degli spostamenti totali, mentre in termini assoluti ogni anno solo le ferrovie cittadine in Europa trasportano 8,9 miliardi di passeggeri, poco meno delle metropolitane (9,5 miliardi).
Sempre secondo lo studio “Rail 2050 Vision”, l’industria ferroviaria europea dà lavoro a 2,3 milioni di persone e produce un valore aggiunto pari a 143 miliardi di euro (l’1,1% del Pil europeo). Se si guarda poi all’indotto del settore, i posti di lavoro su scala continentale sono 4 milioni e 250 miliardi di euro il valore aggiunto prodotto. Un importante motore economico, che dà il suo contributo in un’ottica di sviluppo sostenibile, favorendo gli scambi e riducendo l’impatto del trasporto sull’ambiente.