L’incontro tra innovazione e cultura

La Biblioteca Nazionale e l’Opera Nazionale Greca sono le due perle del centro

Nascoste sotto le perfette geometrie di vetro e cemento che danno la forma allo Stavros Niarchos Foundation Cultural Center (SNFCC), vivono le due perle della struttura che danno il senso e il valore del manufatto. Sono la Biblioteca Nazionale e l’Opera Nazionale Greca, idealmente divise da un’Agorà esterna e costeggiate da un lungo canale che guarda al mare.

Visione architettonica e scienza ingegneristica sono state messe al servizio di queste due perle per dare loro un’anima e permettergli di esprimere al massimo tutta la loto potenza artistica e culturale. Le spettacolari facciate di vetro alte fino a 24 metri lasciano entrare la luce giusta per illuminare i 750.000 volumi della Biblioteca Nazionale, ai quali se ne aggiungono 1.250.000 che saranno collezionati nell’archivio che arriverà ad ospitare oltre due milioni di volumi. Lo spazio è sconfinato, affascinante, con il bianco e il grigio come colori dominanti, contrastati dal calore del legno delle librerie e dal giallo, verde, rosso, viola sgargianti delle poltrone dove i visitatori possono sedere e consultare i volumi. Ai piani superiori si aprono le sale lettura attrezzate con collegamenti a internet e postazioni dotate di computer. Tutto intorno pareti piene di libri, dove anche la scelta del legno non è stata casuale, ma ogni singola mensola proviene da foreste certificate, che si trovano negli Stati Uniti. Perche il progetto è prima di tutto un progetto sostenibile.

Uscendo dalla Biblioteca il sole batte forte sull’Agorà e sui marmi bianchi di Dyoniso che compongono tutta la pavimentazione, mentre le pareti di vetro sul lato destro assomigliano a un canyon brillante. Da qui si passa al secondo edificio, quello che ospita l’Opera Nazionale Greca, un teatro sperimentale, una sala prove per l’orchestra, quattro sale prove per il balletto e molti altri spazi, tutti destinati alle performance musicali e teatrali.

L’incontro tra innovazione e cultura

E forse proprio l’Opera (che può ospitare 1.400 spettatori) è il simbolo più efficace di questo connubio tra tecnica e arte. Al suo interno i colori dominanti sono il rosso porpora delle poltrone e il ciliegio del legno. Uniti insieme danno calore e conferiscono tradizione e autorevolezza al teatro. Ma dietro questa bellissima facciata, la tecnologia è ovunque. Nei palchi che si muovono elettronicamente permettendo la sostituzione di un numero infinito di scenografie, fino alle stesse poltrone per gli spettatori, ognuna delle quali è dotata di uno schermo che proietta il libretto dell’Opera.
Oltre che all’interno delle sale, la tecnologia e l’innovazione tecnica sono ovunque. E le sfide affrontate spaziano dalla ricerca di un’acustica perfetta fino ad una capacità assoluta di rispondere alle eventuali sollecitazioni sismiche.

«Anche le pareti degli edifici – spiega Sergio Roberti, direttore del technical department della joint venture Salini Impregilo Terna – hanno una conformazione unica. Sono infatti formate da una parete interna che può essere di blocchi, mattoni o calcestruzzo, e di una parete esterna in calcestruzzo (quella visibile) che può muoversi su una sella di Teflon e quindi oscillare in caso di sollecitazioni sismiche».
Del resto, tutta l’intera struttura poggia su un sofisticato sistema antisismico.
«Entrambi gli edifici che ospitano l’Opera e la Biblioteca – commenta Gianni Botteon, di Salini Impregilo e project manager dello SNFCC – sono poggiati su ritegni sismici, elementi che permettono, in caso di sisma, un movimento di 30 centimetri. Per via delle enormi dimensioni di questi appoggi antisismici, abbiamo dovuto testarli in scala all’università di San Diego, il massimo centro di ricerca al mondo in questo settore. Ci sono voluti tre anni per portare a termine questo test e alla fine tutta la struttura antisismica è stata certificata».

Tutto questo dà il senso del progetto: un prodigio della tecnica messo al servizio dell’arte e della cultura. E deciso a rispettare i tre pilastri fondamentali richiesti dalla Fondazione Stavros Niarchos fin dalle origini di questa grande avventura.
«Educazione, cultura e sostenibilità – riporta il sito della Fondazione – sono i tre pilastri intorno ai quali è progettato il Centro. Requisiti essenziali per sviluppare al meglio il potenziale della città e della sua gente».