I ponti levatoi di San Pietroburgo, opere d’arte dell’ingegneria

I ponti levatoi si aprono alle grandi navi nelle notti di San Pietroburgo

In molti la considerano la “Venezia del Nord”, ma a differenza della città italiana, impressa nell’immaginario collettivo per le cartoline dei ponti ad arco che galleggiano sui canali, San Pietroburgo è famosa nel mondo per i suoi ponti levatoi.

Opere ingegneristiche che affondano le loro origini nella storia della città russa, riconosciute ormai come vere e proprie opere d’arte funzionali però anche alla modernità di questa metropoli che sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti.

Non sono solo le loro caratteristiche ingegneristiche ed estetiche, ma anche i numeri a renderli unici. Sono infatti 342 i ponti cittadini che – se uniti l’un l’altro – misurerebbero una lunghezza complessiva di 16 chilometri. Un record che assomiglia a quelli dei grandi ponti cinesi che uniscono Hong Kong alla terraferma, ma che nel caso di San Pietroburgo nasce dalla visione di insieme di una città che, fin dall’Ottocento, ha deciso di costruire il suo sistema di mobilità intorno al fiume Neva.

I ponti levatoi di San Pietroburgo

L’appuntamento per gli appassionati è all’una del mattino al molo del Palazzo o sulla strada del molo dell’Ammiragliato. È più o meno a quest’ora che si alzano i due ponti levatoi più celebri di San Pietroburgo: il Ponte del Palazzo (Dvortsoviy Most, che si apre alle 1:10) e il Ponte della Trinità (Troitsky Most, che si apre alle 1:20).

I ponti levatoi sono infatti il fiore all’occhiello dei 342 ponti di San Pietroburgo. In città se ne contano 12, 9 dei quali funzionano ancora in modo regolare per permettere il passaggio delle navi.

Nonostante il loro valore artistico, si tratta di grandi opere ingegneristiche. Il Ponte del Palazzo, ad esempio, che si trova nei pressi del Museo dell’Hermitage, è stato costruito nel 1916, misura 260 metri di lunghezza, e ancora oggi – di giorno – rappresenta una delle principali arterie di scorrimento cittadine. Di notte invece, l’inclinazione a 45° dei suoi bracci, permette il passaggio delle grandi navi che viaggiano lungo la Neva.

Il ponte della Trinità è ancora più grande e più antico. La sua lunghezza raggiunge i 582 metri mentre l’inizio dei lavori risale al 1897 quando lo zar Nicola II strinse un’alleanza militare con la Francia, della quale proprio il ponte sarebbe stato un simbolo. L’opera fu terminata nel 1903 da costruttori francesi e tra i candidati alla sua realizzazione si presentò anche l’ingegnere Gustave Eiffel, il padre della Tour Eiffel, al quale venne invece preferito un altro progettista.

Oltre a questi, sono moltissimi i ponti ancora attivi sul fiume Neva molti dei quali, come il Ponte dell’Annunciazione (completato nel 1850 e per alcuni anni detentore del record di ponte più lungo d’Europa), con caratteristiche uniche che arricchiscono il valore artistico della città, ma anche il suo ruolo commerciale nello scacchiere russo.

Palace Bridge

I ponti levatoi sul fiume Neva

Ammirare di notte i bracci illuminati dei ponti levatoi che si alzano sul fiume Neva è una delle attrazioni più apprezzate dai turisti provenienti da tutto il mondo. In pochi sanno però che questo spettacolo è animato non da una ragione estetica, ma commerciale.

Ancora oggi San Pietroburgo e il suo grande fiume rimangono rimangono una porta d’accesso strategica ai trasporti navali russi, coprendo la tratta che collega il Volga con il Golfo di Finlandia e il Mar Baltico. Il fiume Neva su San Pietroburgo è proprio “l’ultimo miglio” di un canale commerciale, inaugurato ai tempi dell’Unione Sovietica e ancora oggi attivo, che collega il Volga con il Mar Baltico, il Mar di Azov e il Mar Nero, permettendo addirittura ad alcune navi da crociera di viaggiare tra Mosca e San Pietroburgo.

È per questo che lo spettacolo dei ponti levatoi può essere apprezzato solo di notte, mentre di giorno questi bellissimi giganti sembrano addormentarsi su stessi lasciando sfogo al traffico cittadino.

I ponti di San Pietroburgo: l’incredibile varietà di opere uniche

C’è il più moderno e il più antico, il più lungo e il più basso, quello in acciaio e quello in legno. Quello che colpisce dei ponti di San Pietroburgo è anche la loro incredibile varietà. E così si passa dal Bolshoy Obukhovsky, il moderno ponte strallato che arriva a misurare 2.824 metri all’Alexander Nevsky, il più lungo tra i ponti levatoi (906 metri comprese le due rampe), fino al ponte dell’Hermitage, il primo ponte in granito costruito in città ed edificato addirittura tra il 1763 e il 1766.

Modernità e storia, alta ingegneria e arte convivono dentro queste opere infrastrutturali che sanno coniugare la bellezza con l’utilità trasformando una città costruita sull’acqua in una metropoli moderna dove vivono e si muovono ogni giorno quasi 5 milioni di persone.