Ci sono tre numeri, accesi come allarmanti spie rosse, sullo schermo del US Drought Monitor, che ogni giovedì aggiorna gli organi amministrativi degli Stati Uniti sul livello di siccità nel Paese, con particolare riguardo agli stati occidentali e alle emergenze idriche dei maggiori fiumi. Il Colorado è tra questi e i suoi numeri sono di primaria importanza: fornisce acqua potabile a 40 milioni di persone, irriga 5 milioni di acri di terreni agricoli e fattorie e contribuisce per 1,4 trilioni di dollari allo sviluppo dell’economia.
Il fiume Colorado nasce nell’omonimo stato a 3,100 metri di quota nel cuore delle Rocky Mountains e percorre 1.450 miglia (2.330 km) attraverso sette stati, prima di tuffarsi nel Golfo della California appena oltrepassata la frontiera col Messico, dove da anni arriva prosciugato e con difficoltà raggiunge il mare. Oggi è classificato come il fiume americano a maggior rischio a causa dell’aumento delle temperature e della siccità causata dai cambiamenti climatici, combinati con una gestione obsoleta dei fiumi e l’assegnazione eccessiva di risorse idriche limitate. Il suo flusso è ai minimi storici.
Siccità del fiume Colorado: al lavoro per risolvere l’emergenza
L’emergenza siccità è approdata alla Commissione del Senato per l’Energia e le Risorse Naturali. Ne è risultato che “oltre il 70% degli Stati Uniti occidentali sta vivendo condizioni di siccità grave o estrema”. In gran parte del sud-ovest, in California e in parti del Pacifico nord-occidentale e del bacino del fiume Missouri, l’impronta della siccità «probabilmente si intensificherà durante l’estate, con siccità da gravi a eccezionali in quelle regioni», secondo la commissaria dell’Ufficio Bonifica del Dipartimento degli Interni, Camille Calimlim Touton.
Il bacino del Colorado è nel 23° anno di siccità storica. Sia Lake Powell che Lake Mead, i due più grandi bacini idrici degli Stati Uniti, “sono a livelli storicamente bassi con una capacità di stoccaggio combinata del 28 per cento”, ha riferito Calimlim, che ha fornito le stime per i prossimi mesi. Il lago Powell terminerà l’anno solare con un’altezza d’acqua ridotta a 3.522 piedi (22% della sua piena capacità), mentre il lago Mead, che è il più grande bacino artificiale degli Stati Uniti e assicura quasi il 90% dell’acqua potabile al Nevada, toccherà i 1.039,92 piedi (27%).
Il terzo Intake per prendere acqua dal lago Mead
Il rischio siccità, tuttavia, non ha colto di sorpresa la Southern Nevada Water Authority (SNWA) che negli anni ha provveduto a installare sistemi di pompaggio. Il primo tubo di aspirazione a Lake Mead è stato costruito nel 1971, 35 anni dopo la creazione del bacino con la costruzione della diga di Hoover. Nel 2000 è stato realizzato un secondo tubo andando ancora più in profondità nel lago. Questa potrebbe essere stata la fine della storia se non fosse stato per una siccità storica in corso che ha ridotto i flussi del fiume Colorado e ridotto la quantità d’acqua nel lago Mead a un punto in cui i livelli del lago potrebbero ridursi fino a lasciare scoperte le due valvole di aspirazione originali.
Con Las Vegas che faceva affidamento sul Lago Mead per il 90% del suo fabbisogno idrico “non era una scommessa che la Southern Nevada Water Authority era disposta a fare”, segnala sul proprio sito il National Park Service che aggiunge: “È stato elaborato un piano diverso da qualsiasi altro mai condotto in tutto il mondo: la creazione di una terza cannuccia. L’intero design e il concetto del tubo di aspirazione sono unici; al posto del tubo che arriva da sopra la superficie e scende nell’acqua, la SNWA ha costruito un tunnel sotterraneo che viene da sotto il lago e convoglia l’acqua dal fondo del lago, simile a uno scarico su una vasca da bagno”.
Il progetto, denominato “Intake 3”, o appunto “Third Straw”, è stato affidato al Gruppo Webuild, che ha realizzato un’opera da record per le sue complessità idrogeologiche, come ad esempio la pressione d‘acqua sopra la testa dei tecnici alla guida delle TBM (le frese meccaniche) che ha raggiunto anche i 15 bar, cinque volte superiore alla pressione media di questo genere di scavi.
La perforazione ha richiesto manovre complesse, come far esplodere la roccia e ascoltare i riflessi sismici per creare una mappa geologica in modo da non procedere alla cieca nel fondo del lago. Il lavoro è stato svolto – conclude il National Park – con “un impianto di perforazione di proporzioni epiche, con oltre 1.500 tonnellate e una lunghezza di due campi da football”.
Come previsto, a seguito del progressivo abbassamento dei livelli del lago, nella primavera 2022 la prima cannuccia, o Intake 1, è affiorata e la sua griglia superiore è oggi visibile. La terza cannuccia, completata nel 2017, è così diventata la chiave indispensabile per dare acqua agli oltre due milioni di abitanti di Las Vegas e ai suoi 40 milioni di visitatori annuali.
Siccità del Colorado: proteggere il fiume
Senza iperboli e confermando la bontà degli investimenti fatti per tempo, il direttore generale della SNWA, John Entsminger, ha riferito in audizione al Senato che la situazione del corso del fiume Colorado è «oggettivamente deprimente, ma non è irrisolvibile. C’è poco che possiamo fare per migliorare l’idrologia del fiume Colorado. La soluzione a questo problema, e per soluzione non intendo ripristinare completamente i livelli di giacimento, ma piuttosto evitare condizioni potenzialmente catastrofiche, è un grado di gestione della domanda precedentemente considerato irraggiungibile».
Circa l’80% dell’acqua del fiume Colorado viene utilizzata per l’agricoltura e l’80% di quell’80% viene utilizzato per colture foraggere come l’erba medica, che viene principalmente per il bestiame. La via non può limitarsi, dunque, a cercare di impedire agli agricoltori di coltivare, ma piuttosto a fare in modo che considerino attentamente la selezione delle colture e possano fare gli investimenti necessari per ottimizzare l’efficienza dell’irrigazione.
Il governo federale ha dichiarato l’anno scorso, per la prima volta, una carenza sul fiume Colorado, tagliando le consegne di acqua in Arizona, Nevada e Messico. «La produzione agricola negli Stati Uniti occidentali non è rimpiazzabile, è una risorsa strategica vitale per la sicurezza del cibo in America, per l’ecosistema e le comunità rurali, e per la stessa resilienza contro la siccità», ha replicato nel corso delle audizioni in Senato Patrick O’ Toole, presidente della Family Farm Alliance.
La necessità «di fare di più, tutti insieme, per risparmiare più acqua» è stata sollevata da Camille Calimlim durante le audizioni al Senato. «Nessun importo di finanziamento può compensare la grave carenza di precipitazioni che si sta verificando quest’anno in tutto il West americano. Sperimenteremo riduzioni inevitabili nelle forniture idriche agricole e nella produzione di energia idroelettrica», ha comunque concluso, riferendosi a un altro problema legato alla siccità.
Se il livello dell’acqua del lago Mead, ora a 1.045 piedi sul livello del mare, continuasse a diminuire verso livelli estremamente bassi, la diga di Hoover potrebbe ancora rilasciare acqua fino a un livello di 895 piedi, fornendo al contempo energia idroelettrica. Ma al di sotto di questo limite, l’acqua non passerebbe più attraverso la diga per rifornire California, Arizona e Messico, un livello che farebbe del lago quello che i media hanno definito “piscina morta“.
Entsminger, in forza dell’Intake 3, ha rassicurato i cittadini del Nevada sulla tenuta del sistema installato, invitando a fare di più, soprattutto a valle del lago. «Esorto ogni utente del fiume Colorado a seguire il nostro esempio e fare tutto il possibile per preservare ciò che resta della linfa vitale del sud-ovest. Il futuro dipende da questo».