Autostrada del Brennero: una storia lunga 60 anni

Dal progetto, più volte rimandato, alla sua realizzazione: l’A22 si distingue per sicurezza e innovazione

Oltre 31 chilometri tra ponti e viadotti, 147 sottopassi, 30 gallerie. L'Autostrada A22, che collega Modena e il Brennero - e quindi la Pianura Padana con l'Austria - si snoda per 314 chilometri tra quattro Regioni diverse, attraversando Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna.

L'Autostrada del Brennero, sinuosa con le sue due corsie di marcia per carreggiata, rappresenta il 5% della rete autostradale italiana: su questa via di comunicazione alpina transitano quotidianamente, in media, 43mila veicoli.

Quest'anno la A22 del Brennero ha compiuto 60 anni. Era infatti il 20 febbraio 1959 quando la regione Trentino Alto Adige, gli Enti Locali e le Camere di Commercio interessate si riunirono intorno a un tavolo per dar vita alla Società che realizzò questa grandiosa opera. Tutto questo avveniva mentre lo Stato pensava che l'Autostrada del Brennero fosse tutt'altro che un'opera importante o urgente, tanto da lasciare agli Enti Locali l'onere di occuparsi dei lavori e, come si vedrà, di gran parte dei finanziamenti.

La costruzione dell'Autostrada del Brennero iniziò cinque anni dopo quella dell'Autostrada del Sole. Si parla quindi di un'opera per certi versi pionieristica, che però ancora oggi continua a brillare per innovazione. Basti pensare al fatto che nel 2019 la rete autostradale italiana non permette ancora alle autovetture elettriche di avventurarsi in lunghi viaggi, per la mancanza di infrastrutture, mentre la A22 vanta 43 colonnine di ricarica di diverse tipologie - sparse da Modena al Brennero - che permettono, tra l’altro, un accesso totalmente gratuito.

La storia dell’A22

La storia dell'Autostrada del Brennero è fatta di trattative e di scontri con Roma e con l'Iri, di progetti ambiziosi e di lotte continue con il ghiaccio, con i terreni paludosi e con le frane. Ancora oggi determinati punti della A22 sono meta di pellegrinaggio per tanti ingegneri, a partire dal viadotto di Colle Isarco. Non va però dimenticato che, come spesso è accaduto nella costruzione di simili opere di ingegneria, il numero di vittime durante i lavori è stato considerevole. Per l'Autostrada del Brennero si parla di 36 incidenti mortali tra gli operai.

Tutto iniziò nel 1959: allora a collegare il Nord Italia al resto dell'Europa non c'erano che strade modeste, tali da trasformare anche il più breve spostamento in un viaggio importante. Negli anni '50 il Trentino-Aldo Adige era una regione contadina, ancora più povera delle regioni adiacenti. Si rintracciava però, per ovvie ragioni storiche, un marcato senso europeista che spinse già nel 1952 la Giunta Regionale a presentare dei progetti per la futura Autostrada del Brennero. Ma lo Stato pensava ad altro: quando nel 1955 la legge Romita diede forma alla prima rete autostradale italiana, questa via alpina venne semplicemente rimandata a data da destinarsi.

Questo non fermò chi vedeva nell'Autostrada del Brennero una concreta possibilità di sviluppo: va infatti sottolineato che nei primi anni Cinquanta i turisti ricominciarono a oltrepassare il valico del Brennero per visitare il Bel Paese. Ecco dunque che, nel 1959, venne costituita la Società che realizzò la A22 del Brennero, nonostante la concessione da parte dello Stato non fosse ancora arrivata. Quest'ultima giunse finalmente nel '61, e fece sorridere ben poco: il contributo dello Stato si fermava al 3,25% per il tratto dal Brennero a Verona, e allo 0,5% da Verona a Modena.

Nonostante questo, il progetto iniziò a prendere forma: quando nel 1962 l'Iri confermò ancora una volta che l'A22 non costituiva una priorità, la Società Autostrada del Brennero A22 decise di fare da sé, accettando una sfida finanziaria da capogiro, che la portò a tornare in pareggio solo nel 1984. La prima pietra venne posata nel 1964 a Lavis, qualche chilometro a nord di Trento, ancora prima di incassare i soldi necessari. Quattro anni dopo fu aperta la prima tratta, tra Trento e Bolzano: era il 21 dicembre del 1968, e a inaugurare l'opera ci pensò una fitta nevicata. Nel 1974 la totalità dei lavori venne terminata, con la conclusione della parte tecnicamente più complessa, tra Bolzano Sud e Chiusa. A partire da quel momento iniziò la rincorsa della Società per tornare in pari, un lungo e difficile cammino che durò 10 anni.

I lavori non furono facili. Per non avere mai una pendenza superiore al 4% – su un tracciato caratterizzato da un dislivello di 1.300 metri – fu necessario costruire molti viadotti. Allo stesso tempo, per massimizzare la sicurezza, si decise di non realizzare gallerie lunghe più di un chilometro. Alle sfide propriamente ingegneristiche si sommarono quelle ambientali, lavorando su terreni instabili e, talvolta, con temperature che arrivavano fino a 17 gradi sotto zero.

L'Autostrada del Brennero oggi

Anche il viaggiatore più disattento, una volta imboccata la A22, si accorge di essere sull'Autostrada del Brennero. A segnalarlo, prima di ogni altra cosa, sono i particolari guardrail in acciaio Corten, caratteristici nel loro colore marrone: questa peculiare lega è molto resistente, sia a livello di corrosione che di meccanica, e ha inoltre un ridotto impatto a livello paesaggistico.

Nel corso degli anni l'Autostrada del Brennero è stata resa sempre più sicura: la posa dell'asfalto drenante, l'allargamento delle corsie d'emergenza, il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti, l'illuminazione, il moltiplicarsi delle piazzole di emergenza, l'aumentare degli ausiliari della viabilità (oggi più di 80). I risultati parlano chiaro: negli ultimi vent'anni il numero di incidenti si è dimezzato.

La sicurezza è garantita anche dalla continua manutenzione dell'infrastruttura. La principale minaccia arriva dall'uso massiccio del sale disgelante per garantire un manto stradale ottimale anche in ambiente alpino, aspetto che mette a dura prova soprattutto i viadotti. Ed è per questo che, dopo 40 anni di onorato servizio, l'opera più complessa dell'intero tracciato - il viadotto di Colle Isarco - è stato sottoposto a importanti lavori di risanamento e di manutenzione. Si parla del resto di una struttura lunga oltre un chilometro, sorretta da 12 pile che raggiungono gli 87 metri di altezza, e organizzata in 13 campate (la più lunga delle quali si estende per 163 metri).

Nel 2018 l'Autostrada del Brennero ha registrato il transito di 72,7 milioni di veicoli: tenendo conto del lavoro a cui è sottoposta, questa struttura porta benissimo i suoi primi sessant'anni.