Il Bosco Verticale di Milano

Chi visita Milano non può fare a meno di dedicare almeno un po’ di tempo al Bosco Verticale, il celebre complesso di due palazzi residenziali progettato da Stefano Boeri e completato nel 2014. Questi grattacieli si sono guadagnati molto in fretta, già durante il periodo di costruzione, la fama di essere tra le costruzioni più innovative del mondo. A lavori completati il pubblico è stato colpito inoltre dall’aspetto scenografico delle due torri, che si innalzano ricoperte da alberi e da arbusti colorati: il volto del Bosco Verticale di Milano, peraltro, muta di stagione in stagione, al variare del colore delle foglie. Questi palazzi sorgono in un’area del capoluogo Meneghino che è stata completamente rinnovata negli ultimi anni: si parla del quartiere Isola, e più nello specifico della zona immediatamente posteriore alla famosa piazza Gae Aulenti.

Stefano Boeri, l’architetto del Bosco Verticale

Stefano Boeri, l’architetto titolare dello studio che ha progettato il Bosco Verticale di Milano, è nato nel 1956, ed è ormai da anni uno degli architetti più celebri a livello internazionale. A rafforzarne la fama è stato senza dubbio proprio il Bosco Verticale di Milano, il quale ha peraltro dato il via alla costruzione di tanti boschi verticali in altre città, a firma del medesimo studio. Si parla per esempio della Torre dei Cedri di Losanna, del bosco verticale di Nanjing, della Verticale Forest di Utrecht, della futura Forêt Blanche di Parigi e via dicendo. Oltre a essere impegnato come architetto, Stefano Boeri è un noto urbanista, pianificatore e accademico. Altre costruzioni firmate Stefano Boeri a Milano sono la Nuova sede per uffici a RCS, a Crescenzago, l’Incubatore per l’arte di Porta Nuova, l’ampliamento del Policlinico, nonché il concetto dell’area di Expo 2015, del quale Boeri creò il masterplan.

Il concept del Bosco Verticale di Milano

Il Bosco Verticale di Milano è da considerarsi come un edificio-prototipo all’insegna della nuova architettura della biodiversità. Al centro del progetto non c’è più infatti solamente l’uomo: insieme a esso ci sono anche le altre specie viventi, e quindi le piante, gli uccelli e via dicendo. Il Bosco Verticale diventa così prima di tutto una casa per alberi, che ospita allo stesso tempo anche umani e volatili. A livello strutturale i due palazzi si presentano con grandi balconi sfalsati tra loro, con uno sbalzo importante, di circa 3 metri. Queste sporgenze accentuate hanno il compito di ospitare per l’appunto la vegetazione, piantata in apposite vasche, così da permetterne la crescita incontrastata. Gli alberi più alti del Bosco Verticale si innalzano infatti fino a tre piani. La facciata – da intendersi non come superficie, quanto come spazio tridimensionale – è rifinita con del gres porcellanato, che riprende elegantemente il bruno del tronco degli alberi: è così facile guardare alle due torri come a due grandissimi alberi abitabili.

La costruzione delle torri di Boeri

Il quartiere Isola è stato, fin dal 2005, al centro di importanti lavori di rigenerazione. Stefano Boeri ebbe dapprima l’idea di costruire un grattacielo rivestito di piante durante una visita a Dubai, per l’insofferenza avvertita nei confronti della città fatta d’acciaio, di vetro e di ceramica. L’idea piacque alla Hines, la multinazionale immobiliare che stava curando per l’appunto il progetto Porta Nuova, che comprendeva anche il ripensamento del quartiere Isola. La costruzione iniziò così nel 2009, con l’impiego iniziale di circa 6.000 operai. A occuparsi dei lavori fu la società altoatesina ZH, ma si capì ben presto che la costruzione procedeva molto più lentamente del previsto: si era infatti nel pieno della crisi economica, la quale portò l’impresa a rinunciare all’incarico 4 anni dopo, nell’aprile 2013. I lavori furono immediatamente assegnati all’impresa Colombo Costruzioni, che consegnò le due torri nell’autunno del 2014.

Non si può ovviamente parlare della costruzione del Bosco Verticale di Milano senza accennare alla coltivazione delle piante che l’adornano e che lo rendono eccezionale. Le piante sono state infatti pre-coltivate in una nursery botanica fin dal 2010; la loro distribuzione finale sulle torri è il frutto di uno studio durato oltre tre anni, a partire da criteri funzionali ed estetici.

I numeri del Bosco Verticale di Milano

Le due torri del Bosco Verticale di Milano si presentano di altezze differenti: una svetta per 112 metri, l’altra per 80 metri. I due grattacieli ospitano complessivamente 800 alberi, oltre a circa 15.000 piante perenni e tappezzanti e 5.000 arbusti. La vegetazione ospitata dalle torri equivale a quella che si potrebbe trovare in circa 30.000 metri quadrati di bosco e di sottobosco, la quale prende così spazi in soli 3.000 metri quadrati di superficie urbana. Grazie alla vegetazione che filtra i raggi del sole all’interno del Bosco Verticale si crea un microclima ottimale; le piante garantiscono poi una regolazione dell’umidità, l’assorbimento di anidride carbonica e di polveri sottili nonché la produzione di ossigeno. Il bosco verticale è inoltre divenuto l’habitat di diverse specie animali: si parla, tra le altre cose, di circa 1.600 esemplari di uccelli e di farfalle.

Importanti sono anche i numeri relativi ai costi. La realizzazione del Bosco Verticale è costata 40 milioni di euro. Se dapprima gli appartamenti sono stati messi in vendita a un prezzo di 7.000 euro al metro quadro, attualmente i prezzi hanno superato in certi casi – soprattutto per i piani più alti – i 15.000 euro a metro quadro. Ad aumentare i prezzi di acquisto sono stati soprattutto i numerosi premi e riconoscimenti che il Bosco Verticale ha attirato nei mesi successivi all’inaugurazione.

Ovviamente, parlando di costi, è bene pensare anche alla notevole manutenzione richiesta dalla foresta verticale. Si parla infatti di un ecosistema che richiede vigilanza 24 su 24, 7 giorni alla settimana, nonché del personale impegnato regolarmente nella manutenzione del verde: le sole spese condominiali ordinarie si aggirano intorno ai 1.500 euro al mese per unità abitativa.

I premi vinti dal Bosco Verticale di Milano

Si è accennato ai premi, i quali sono stati tanti e diversi. I riconoscimenti principali che il Bosco Verticale di Milano può vantare sono l’International Highrise Award del Deutschen Architekturmuseums di Francoforte (assegnato nel 2014) e il CTBUH Award in qualità di miglior edificio alto del mondo, del Council for Tall Building e Urban Habitat dell’IIT di Chicago (assegnato nel 2015).