In piena transizione ecologica, mentre l’edilizia sostenibile guadagna sempre maggiore centralità nel mondo delle costruzioni, l’asticella viene posta via via più in alto. Ecco che allora tutti guardano con attenzione a quelle che sono le opere più sostenibili del mondo, a partire per esempio dalla lista realizzata dall’American Institute of Architects per il 2022. Ma non si fanno solo liste delle case più sostenibili: si parla anche dei musei, delle stazioni, degli aeroporti, dei quartieri e delle città più sostenibili, con nuovi esempi da seguire di anno in anno. Nel campo delle strutture sportive, per esempio, il nuovo punto di riferimento per la costruzione e per la riqualificazione degli stadi è il Qatar Arena Showcase di Doha, costruito in vista della Uefa World Cup 2022: a renderlo un modello di sostenibilità è soprattutto la presenza di un parco fotovoltaico che risulta due volte più grande della struttura stessa, nonché la realizzazione di un tetto mobile che sfrutta la ventilazione naturale. Per quanto riguarda il mondo delle arene e dei palazzetti dello sport, invece, l’esempio al quale guardare a partire dal 2021 è senz’altro la Climate Pledge Arena, ovvero l’arena centrale della città di Seattle, nello stato di Washington.
Prima della Climate Pledge Arena
Lì dove oggi sorge la Climate Pledge Arena c’era, fino a poco tempo fa, un’arena denominata Key Arena. Del resto dal momento della sua prima costruzione questo centro sportivo ha cambiato diversi nomi: dapprima Washington State Pavilion, poi Washington State Coliseu, poi Seattle Center Coliseum, per essere ribattezzato KeyArena at Seattle Center nel 1995. L’edificio, in ogni caso, venne aperto la prima volta nel 1962, in occasione dell’esposizione universale Century 21 Exposition. A progettare il Pavilion fu l’architetto Paul Thiry, considerato come il padre del modernismo nell’ovest degli Stati Uniti. Acquistato dalla città di Seattle per 2,9 milioni di dollari al termine dell’esposizione, venne sottoposto a dei veloci lavori di riqualificazione, per renderlo una “multi-purpose arena”, e quindi di un edificio destinato ad accogliere eventi di diverso tipo, a partire da quelli sportivi, diventando la casa dei Seattle SuperSonics, una squadra di basket attiva fino al 2008. Proprio grazie ai SuperSonics l’arena arrivò a ospitare due finali dell’NBA, nel 1978 e nel 1979.
Dopo un decennio di lento declino, l’arena fu soggetta a un importante processo di riqualificazione tra il 1994 e il 1995, così da portare il palazzetto ai moderni standard dell’NBA.
Amazon e Climate Pledge
Prima di guardare alla costruzione della Climate Pledge Arena vale la pena spiegare i motivi del nuovo nome. Come è possibile notare, la nuova arena di Seattle non è stata battezzata con il nome di un corporate sponsor nel senso classico, come spesso accade in questi anni. Il nome Climate Pledge è stato infatti stato scelto dopo che Amazon – in collaborazione con Global Optimism – ha acquistato i diritti di denominazione della nuova arena di Seattle, attualmente sede dei Seattle Kraken della NHL e dei Seattle Storm della WNBA. Il nome scelto non è peraltro casuale: Climate Pledge, che è traducibile con “impegno per il clima” è infatti il nome di un’iniziativa creata da Amazon nel 2019, insieme per l’appunto a Global Optimism: l’impegno concreto è quello di raggiungere le emissioni zero di anidride carbonica entro il 2040, e quindi con 10 anni di anticipo rispetto al limite fissato dagli Accordi di Parigi. Lo stesso nome della nuova arena di Seattle, quindi, evoca un futuro sostenibile, del quale il nuovo edificio è una prima concretizzazione.
La costruzione della Climate Pledge Arena
L’annuncio della riqualificazione della Key Arena è stato dato nel 2016 dall’allora sindaco di Seattle, Ed Murray. Il bando è stato lanciato nel 2017, e i lavori sono iniziati nel 2018, sotto la guida di Mortenson, general contractor con base a Minneapolis. I lavori si sono conclusi nel 2021, e già questo dato mette in evidenza con quale velocità sia stata eseguita la riqualificazione dell’edificio.
I lavori hanno incrementato la capacità dell’arena, che ora può ospitare 17.100 persone per assistere ai match di hockey, 18.100 per i match di basket e 17.200 per i concerti. Tra gli aspetti del tutto peculiari del progetto firmato da Populous e messo in campo da Oak View Group c’è la preservazione del tetto originale del 1962. Per preservare la copertura originale è stato quindi necessario costruire delle impalcature temporanee per sostenere il tetto, mentre al di sotto di esso veniva costruita una nuova arena.
Rispettando in modo particolarmente attento i principi dell’edilizia circolare, sono stati recuperati sia i vetri che i montanti in acciaio delle finestre originali, così come sono stati recuperati gli elementi originali della facciata continua.
L’ampliamento del palazzetto, che per mantenere il tetto originale è stato realizzato verso il basso, ha reso necessaria anche la costruzione di un tunnel, il quale conduce alla banchina di carico del seminterrato più profondo del palazzetto: si parla nello specifico di una galleria alta 10 metri e larga 10 metri.
Il nuovo palazzetto è stato inaugurato il 19 ottobre 2021 con un concerto dei Foo Fighters e dei Death Cab for Cutie, anche se va detto che l’apertura ufficiale, con un concerto a pagamento, è stata 3 giorni dopo, con un concerto sold-out dei Coldplay.
Le caratteristiche che rendono altamente sostenibile l’arena di Seattle
Già dalla descrizione del processo di costruzione è possibile capire perché quella di Seattle è considerata l’arena più sostenibile del mondo. Vale però la pena riportare altre caratteristiche notabili di questo grande palazzetto dello sport.
Si pensi per esempio che è stato realizzato un sistema di raccolta dell’acqua piovana per rendere il meno impattante possibile il processo di creazione della superficie di ghiaccio per i match di hockey. Nemmeno il verde urbano è stato trascurato, con la coltivazione di circa 12.500 piante, alberi compresi.
Ogni watt di energia utilizzato dall’edificio proviene da fonti rinnovabili, e i biglietti di accesso sono pensati per essere anche degli abbonamenti gratuiti per il trasporto pubblico. Un’attenzione particolare è stata poi assegnata anche ai ristoranti presenti nell’arena: il cibo servito è sempre di provenienza locale, e le porzioni non utilizzate vengono automaticamente donate a delle associazioni benefiche locali.