Investimenti e infrastrutture, il Covid non spegne le ambizioni di Abu Dhabi

Trasporti pubblici e nuovi sviluppi immobiliari per il futuro sostenibile degli Emirati Arabi Uniti.

Nel mezzo della crisi pandemica globale, l’immagine simbolo di Abu Dhabi è quella scattata alle porte del Seha Abu Dhabi Cruise Terminal Vaccination Centre, l’enorme tendone allestito d’urgenza dove vengono vaccinate 3mila persone al giorno durante 15 ore ininterrotte di attività.

L’operatività del centro è iniziata alla fine di dicembre, con mille persone al giorno, ed è aumentata di ora in ora alla stregua del desiderio dell’Emirato di uscire il prima possibile dalla crisi e riprendere quel percorso di sviluppo economico, e soprattutto infrastrutturale, che lo ha segnato negli ultimi anni.

Il Covid-19 ha messo a dura prova gli ambiziosi piani di sviluppo anche negli Emirati Arabi Uniti, ma non è riuscito a fermarli. E proprio nei giorni scorsi l’Abu Dhabi Executive Council ha approvato un piano di sviluppo di nuovi progetti da 12,3 miliardi di dollari, che prevede la ripartenza di grandi opere, come la costruzione di infrastrutture strategiche e il completamento di Riyadh City, la città che prende il nome dalla capitale saudita e sorgerà dal nulla con l’obiettivo di rispondere all’aumento dei residenti registrato negli ultimi anni nel piccolo ma potente Emirato.

Il sogno di Riyadh City, la città del futuro di Abu Dhabi

L’ubicazione è stata scelta sulle mappe geografiche: 30 chilometri dalla capitale Abu Dhabi, nell’area conosciuta come South Shamkha, un luogo oggi quasi disabitato dove, da qui ai prossimi cinque anni, dovranno sorgere strade, ponti, linee metropolitane, università, scuole, ospedali, oltre a 84 moschee e 61 centri commerciali.

Questo è il destino già scritto di Riyadh City, la città che il governo di Abu Dhabi vuole realizzare per portare avanti il progetto di ridisegnare la demografia del paese in nome della sostenibilità e della qualità della vita.

La capitale Abu Dhabi è già una metropoli dove viene prodotto un terzo del prodotto interno lordo degli Emirati e dove vivono ormai oltre 1,5 milioni di persone. Il suo rapido sviluppo infrastrutturale e demografico, che l’ha resa una delle città più moderne ma anche densamente popolate del Medio Oriente, impone al governo di lavorare per favorire la nascita di nuovi poli urbani che siano moderni, efficienti, sostenibili, e quindi capaci di attrarre anche le tantissime persone che scelgono Abu Dhabi come luogo dove vivere e fare affari.

Riyadh City è parte di questo ambizioso progetto demografico. La sua costruzione è stata divisa in fasi, le prime delle quali saranno completate nel 2023. Una volta terminata, la nuova città occuperà un’area di 80 chilometri quadrati, pari a circa l’85% della superficie dell’isola di Abu Dhabi e gran parte del territorio è già al centro di attività di sviluppo. Al termine delle opere di costruzione, saranno realizzati 15mila insediamenti residenziali, 13mila ville, 1.800 case a schiera.

«Il progetto di Riyadh City – ha dichiarato pubblicamente Jaber Al Suwadi, direttore generale della Crown Prince Court of Abu Dhabi e presidente della Abu Dhabi Housing Authority – è uno dei progetti di sviluppo urbano più importanti di Abu Dhabi e prosegue l’obiettivo di far crescere la capitale degli Emirati Arabi Uniti».

Louvre, Abu Dhabi

Business e turismo, Abu Dhabi non si ferma

Abu Dhabi guarda oltre il Covid-19. Nel piccolo Emirato nessuno vuole perdere la spinta alla crescita raggiunta negli ultimi anni, ma soprattutto il ruolo di attrattore di investitori ma anche di turisti che soprattutto la capitale si è ritagliata insieme all’altra “oasi nel deserto” della regione, Dubai.

Ecco perché il fondo Al Barakah International Investment ha annunciato proprio nei giorni scorsi che lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione di Al Qana, il nuovo parco dell’intrattenimento di Abu Dhabi, ha raggiunto il 90% e che il progetto sarà completato nei tempi previsti, senza subire ritardi dovuti alla pandemia.

Al Qana sta sorgendo proprio di fronte al mare della capitale, su un’area di 2,4 chilometri quadrati, e con l’obiettivo di ospitare una serie di luoghi di attrazione, come il più grande acquario del Medio Oriente, cinema, aree dedicate allo sport e all’intrattenimento, e una nuova area portuale.

«Con il superamento delle restrizioni dovute alla pandemia – ha dichiarato di recente Fouad Mashal, Ceo di Al Barakah International Investment – il turismo sta andando verso una graduale ripresa e Al Qana sarà pronta ad accogliere i visitatori nel 2021».

L’obiettivo del governo di Abu Dhabi è quello di inaugurare il centro nell’anno in cui gli Emirati festeggiano il loro 50° anniversario, una scelta strategica proprio per sottolineare la volontà dell’Emirato di diventare un hub culturale e turistico della regione, processo iniziato già con lo sviluppo di siti storici e musei come il Louvre di Abu Dhabi, il Zayed National Museum e il Guggenheim che dovrebbe essere completato nel 2022.

Grandi infrastrutture per sostenere i sogni dell’Emirato

L’idea di sviluppo di Abu Dhabi si tiene in piedi anche grazie agli ambiziosi progetti infrastrutturali, parte dei quali in corso e parte da lanciare nei prossimi mesi.

La crescita demografica, culturale e turistica dell’Emirato può infatti essere sostenuta solo attraverso opere moderne, come aeroporti, strade, ma soprattutto linee metropolitane e ferrovie.

Ad oggi, tra i progetti lanciati ci sono il nuovo Midfield Terminal, l’ampliamento dello scalo aeroportuale in grado di arrivare a movimentare 45 milioni di passeggeri all’anno (oggi ne movimenta 30 milioni) che dovrebbe essere completato entro il 2021; ma anche e soprattutto il Metro Project, un ambizioso progetto di sviluppo di una nuova rete metropolitana da portare a termine entro il 2030. L’idea è quella di realizzare quattro linee sotterranee, due treni leggeri di superficie e una rete di autobus che colleghino il centro della città con Saadiyat Island, Reem Island e la Marina per un totale di 131 chilometri.

Un’opera moderna e sostenibile che alimenta la voglia di Abu Dhabi di competere con Dubai, dove oggi è in funzione la più lunga rete metropolitana al mondo driverless e interamente automatizzata. In tutto 74,6 chilometri che saranno quasi raddoppiati quando il sogno di Abu Dhabi diventerà realtà.