Auckland vuole diventare grande. La capitale della Nuova Zelanda, conosciuta nel mondo per le regate della Coppa America, è in realtà una metropoli in rapida crescita. La sua popolazione di 1,6 milioni di persone è destinata a lievitare fino a 2,3 milioni nel 2040, mentre il governo neozelandese sembra sempre più intenzionato a investire sulla città per trasformarla in un motore capace di trainare l’economia dell’intero paese.
Nonostante le dimensioni siano ancora contenute rispetto alle megalopoli mondiali, Auckland risente già di una carenza delle sue reti infrastrutturali al punto che, in termini di tempo perso nei trasporti e di congestionamento cittadino, si attesta sui livelli di grandi centri abitati come New York City.
Da qui la sfida lanciata negli ultimi mesi dall’amministrazione locale e dal governo nazionale che puntano al rinnovamento delle infrastrutture cittadine, al lancio di piani di sviluppo urbanistico in grado di rispondere ad una popolazione che aumenta di 30mila unità all’anno, allo stanziamento di fondi utili per finanziare un nuovo modello di mobilità sostenibile che sia in grado di trasformare la città e farla trovare pronta per le sfide del futuro.
Il futuro delle infrastrutture ad Auckland passa per le città satellite
Se crescere è un imperativo per la capitale della Nuova Zelanda, crescere in modo sostenibile lo è ancor di più. La città ha imparato la lezione del passato, quando proprio gli investimenti nelle infrastrutture hanno trainato il valore delle abitazioni facendolo aumentare in pochi anni anche del 60%.
Il dato emerge dallo studio “Meeting Auckland’s Growth Challenge”, realizzato da Infrastructure New Zealand, uno dei più grandi gruppi industriali del paese. Il rapporto calcola che, per rispondere alle esigenze che derivano da un aumento annuale della popolazione di 30mila unità, lo stato dovrebbe investire sul territorio per ogni anno 800 milioni di dollari. Risorse che dovrebbero essere spese principalmente per collegare le nuove aree abitative con il centro attraverso un sistema efficiente e moderno di trasporto.
Elaborando una previsione di insieme, lo studio calcola che l’espansione della città verso il Nord (necessaria per sostenere la crescita demografica) sarà possibile solo investendo una cifra pari a 10 miliardi di dollari. Metro leggere, metropolitane tradizionali, linee di autobus, stazioni pensate come hub per i collegamenti intermodali, ma anche ampliamento delle direttrici autostradali esistenti: saranno queste le infrastrutture prioritarie per il futuro della città.
Il piano per le infrastrutture di Auckland
Anche sulla base di queste previsioni l’amministrazione cittadina ha sviluppato l’Auckland Plan 2050, un piano di crescita a lungo termine nel quale investimenti e progetti sono divisi per decadi e destinati ad accompagnare la crescita demografica, ma anche sociale ed economica della città.
Uno di questi in progetti, già in una fase avanzata di costruzione, è il City Link Rail, una metro leggera che collega l’area di Britomart e il centro cittadino con la linea già esistente nella zona Ovest. L’opera, che ha un costo che si aggira intorno ai 2,5 miliardi di dollari, prevede anche la costruzione di due tunnel lunghi 3,4 chilometri che permetteranno ai treni di correre nel sottosuolo cittadino senza interferire nella mobilità di superficie.
Come il trasporto su ferro, lo sviluppo urbano passa anche attraverso l’ammodernamento delle reti stradali. Tra queste Puhoi-Warkworth, un’autostrada strategica che collega l’area Nord che sarà ampliata con l’aggiunta di una quarta corsia per una lunghezza di 18,5 chilometri.
Sono queste alcune delle opere destinate a cambiare il volto della città, che tuttavia rientrano in un piano ben più ampio e ambizioso: il piano del governo di rilanciare la Nuova Zelanda attraverso le grandi opere.
L’ambizione della Nuova Zelanda: il futuro nelle infrastrutture
L’annuncio del governo è arrivato nei giorni scorsi ed è stato accompagnato dalla presentazione del “Government Policy Statement on land Transport 2021”, un piano sulle opere prioritarie per il paese.
Un annuncio netto secondo il quale il governo neozelandese spenderà nei prossimi dieci anni 48 miliardi sulle infrastrutture del paese. «Il Government Policy Statement” – ha dichiarato ai giornalisti il ministro dei Trasporti Phil Twyford – è una priorità per lo sviluppo del trasporto nazionale che portiamo avanti insieme al New Zealand Upgrade Programme e al Provincial Growth Fund. Siamo convinti che insieme creeremo migliaia di posti di lavoro».
Il cuore del piano sono ancora una volta le infrastrutture di trasporto sulle quali il governo vuole investire per collegare in modo efficiente il paese. Per farlo saranno investiti almeno 4,5 miliardi di dollari all’anno da destinare a progetti che vanno dalla costruzione di nuove linee ferroviarie, per persone e per le merci, all’ammodernamento delle autostrade, fino alla realizzazione di opere cittadine per migliorare la qualità della vita delle persone.
A questo si aggiunge un secondo programma, chiamato “Road to Zero”, che punta a ridurre del 40% gli incidenti gravi sulle autostrade nei prossimi dieci anni attraverso un investimento di 10 miliardi di dollari, che saranno investiti proprio sull’ammodernamento delle strade e delle autostrade. Un’altra iniziativa che si inserisce in un programma di lungo termine costruito su un obiettivo ambizioso: rendere la Nuova Zelanda un esempio mondiale per la qualità delle infrastrutture. Partendo dalla capitale Auckland.