New York City riparte dopo il Covid

La Grande Mela alla ricerca di risorse finanziare per rilanciare le infrastrutture di mobilità sostenibile

Nella città che non dorme mai, anche i lavori per la mobilità urbana sono condannati a proseguire. I mesi più duri del Covid-19, che hanno colpito duramente New York City, hanno imposto un rallentamento dei grandi cantieri cittadini, senza però interromperli del tutto.

Le opere più urgenti hanno continuato a camminare sotto la superficie di Manhattan e degli altri borough, mentre la manutenzione ordinaria ha subito rallentamenti o blocchi.

Superata l’emergenza, la Metropolitan Transportation Authority (l’Authority incaricata di gestire e sviluppare le reti di trasporto cittadine e regionali) è adesso alle prese con un nuovo piano di sviluppo che guarda al futuro e che parte dal massiccio Capital Program 2020-2024 lanciato prima dell’esplosione della pandemia e che prevedeva investimenti per 54,8 miliardi di dollari, 40 dei quali da destinare alla metropolitana di New York e al trasporto pubblico su gomma.

Adesso quel piano va riscritto, per rispondere ai bisogni di sviluppo della Grande Mela e proseguire l’opera di ammodernamento della sua rete di trasporti.

La MTA alla ricerca di nuovi fondi

L’annuncio della Metropolitan Transportation Authority era arrivato poche settimane prima dell’esplosione del Covid: l’Authority dei trasporti dello stato di New York era pronta a lanciare un massiccio programma infrastrutturale all’interno del quale erano elencati 50 progetti, la maggior parte dei quali destinati alla mobilità sostenibile.

Adesso che l’emergenza sembra superata, l’Authority è di nuovo al lavoro per portare avanti quel piano, rallentato dall’epidemia e dalla crisi economica che ne è seguita. Secondo i numeri ufficiali, la MTA perde ogni mese 800 milioni di dollari di ricavi a causa della crisi del trasporto pubblico legata alle misure di contenimento della pandemia.

Di conseguenza, il piano di sviluppo è stato in parte rivisto riservando la priorità ai progetti più urgenti, che in realtà non si sono mai fermati, e attendendo per gli altri di reperire i fondi necessari. E infatti, convinti di una perdita annuale tra il 2020 e il 2021 che raggiungerà gli 8,5 miliardi di dollari, i vertici della Metropolitan Transportation Authority di New York hanno chiesto al Congresso di inserire all’interno dell’HEROES Act un finanziamento per la mobilità dello stato pari a 3,9 miliardi.

La partita è aperta ed è tutta concentrata su alcuni progetti che vengono ormai considerati prioritari, soprattutto per l’ammodernamento della rete metropolitana di New York City.

I progetti prioritari nella mobilità di New York

La questione prioritaria, oggi, è rimettere insieme quella dotazione economica assicurata a inizio anno per le opere infrastrutturali della Grande Mela. Superato il problema finanziario, la lista delle opere prioritarie è già stata approvata sulla base delle esigenze di sviluppo e modernità della rete.

E infatti, tra gli interventi più importanti inseriti sulla mappa delle cose da fare, c’è il rifacimento della Penn Station a Midtown Manhattan, la fase 2 della costruzione della linea metropolitana della Second Avenue, il cui prolungamento dovrebbe coprire 13,7 chulometri per 16 stazioni e trasportare ogni giorno 560mila persone.

Tra gli altri progetti considerati come prioritari c’è anche il Gateway Northeast Corridor, una linea ferroviaria che dovrebbe prevedere la costruzione di un nuovo tunnel sotto l’Hudson River, l’ammodernamento di tutti gli impianti di segnalamento delle metropolitane cittadine oltre al East Side Access, la linea ferroviaria regionale che dovrebbe essere in grado di trasportare ogni giorno 162mila persone da Long Island a Grand Central Terminal.

Questa, per il momento, è la lista dei desideri, sulla quale le autorità dello stato di New York stanno lavorando al fine di garantire la prosecuzione dei cantieri aperti e l’apertura dei nuovi.

New York City

Quel grande progetto che attende di ripartire

L’impressione è quella di essere stati beffati a un passo dal successo. La battuta d’arresto dovuta al Covid-19, oltre alla crisi sanitaria ed economica, ha infatti rallentato la messa in atto del “Rebuilding New York’s Transportation System”, uno dei più importanti progetti di rinnovamento infrastrutturale della città americana.

Il programma, che prevedeva la divisione dei 54,8 miliardi di dollari di stanziamenti tra il 2020 e il 2024, era del 70% superiore in termini finanziari rispetto alla programmazione prevedente, quella del 2015-2019. Già solo questo dato fa capire quanto sforzo fosse stato impresso dalla Metropolitan Transportation Authority dello stato di New York, che ogni anno movimenta 2 miliardi di persone, più di quanto accada in qualunque altra città americana.

Obiettivo del piano è quello di rendere ancora più capillare la rete dei trasporti di New York, modernizzare le vecchie linee, costruirne di nuove, partendo da un dato: ogni miliardi di dollari investito nella rete di trasporto dello stato, contribuisce alla creazione di 7.300 posti di lavoro.

Ecco perché il maxi piano da 54,8 miliardi, secondo i calcoli della MTA, avrebbe dato vita a 350mila posti di lavoro, generando una ricchezza per lo stato di New York pari a 75 miliardi di dollari.

Sono questi i numeri che oggi spingono al rilancio del progetto, che – proprio per il suo impatto sul lavoro e sulla crescita – può diventare uno dei grandi motori per il rilancio economico della Grande Mela.