Cantieri lampo e infrastrutture in sicurezza: la sfida vinta del Michigan

Il 2022 si chiude con il record di 1.200 ponti e 25mila km di strade sottoposti a manutenzione

Il Michigan corre verso l’obiettivo di fine anno. Una scommessa che il governatore Gretchen Whitmer è convinto di poter vincere, grazie anche al sostegno bipartisan che ha permesso in questi mesi di stanziare i fondi necessari per portarla a termine.

«Entro la fine del 2022 – ha spiegato il governatore ancora pochi giorni fa – metteremo in sicurezza 25mila km di strade e oltre 1.200 ponti, arrivando a creare quasi 89mila posti di lavoro».

È questo il traguardo che il Michigan si è posto all’inizio dell’anno: avviare un massiccio piano di interventi che riguardano la manutenzione delle sue infrastrutture strategiche e soprattutto riuscire a portarlo a termine nell’arco di dodici mesi.

«Grazie al duro lavoro fatto in queste settimane – ha continuato il governatore Whitmer – stiamo procedendo a un ritmo da record. E con il completamento dei nuovi progetti, gli abitanti dello stato avranno la possibilità di guidare in modo più sicuro, risparmiando tempo e denaro».

I nuovi progetti cui fa riferimento il governatore sono gli interventi portati a termine recentemente nelle contee di Gogebic, Livingston e Luce. In questo caso, sono state ricostruite 2,2 miglia dell’autostrada US-2 a Gogebic County, è stato portato a termine un progetto di manutenzione dei ponti a Livingstone così come anche a Luce County. Solo nel primo intervento autostradale – riporta il comunicato ufficiale dello stato – sono stati creati 126 posti di lavoro, oltre a mettere in sicurezza l’infrastruttura.

Nella contea di Linvingston, invece, i lavori si sono concentrati sulla manutenzione del Red Cedar River Drain, un ponte costruito nel 1948 e ridotto in condizioni disagiate proprio dal tempo e dalla mancanza di interventi precedenti. In questo caso i lavori sono iniziati il 15 agosto scorso e terminati il 10 ottobre, quattro giorni prima rispetto ai tempi previsti.

E proprio il tempo e la velocità con cui sono stati gestiti i cantieri nel corso dell’anno rappresenta forse la notizia più importante di questo maxi progetto lanciato dal Michigan per riqualificare le sue infrastrutture.

Ripartire mettendo in sicurezza i ponti

I ponti sono sicuramente tra le infrastrutture più importanti ma anche più malmesse degli Stati Uniti. Anche per questo il Michigan ha dedicato un’attenzione particolare ai ponti nell’ambito del suo progetto di riqualificazione infrastrutturale. “Rebuilding our bridges” (questo il nome dell’iniziativa) ha infatti permesso di riparare – oltre ai ponti più piccoli – anche 19 ponti grandi ridotti in condizioni critiche, ognuno dei quali è stato sottoposto a una serie di interventi condotti comunque in un tempo limitato, tra i 60 e i 90 giorni. Gli ultimi ponti sottoposti alle opere di manutenzione sono infatti stati riconsegnati al traffico il 20 novembre scorso portando così a termine con successo il piano che era stato previsto all’inizio dell’anno. L’operazione ha richiesto un finanziamento di 196 milioni di dollari, assicurato in parte attraverso i fondi del Federal Highway Improvement Program e dall’altro dai fondi del Covid-19. Dal 2023 partirà poi la fase 2 del progetto che prevede nuovi e più massicci interventi, che permetteranno di rimettere in sesto altri 59 grandi ponti.

Il maxi piano quinquennale per rimettere in sesto il Michigan

Ponti e strade prima di tutto. L’anno dei record del Michigan deve la sua fortuna, oltre ad una ben oliata macchina amministrativa, alla messa in azione del Rebuilding Michigan Plan, un piano quinquennale che prevede una dotazione di 3,5 miliardi di dollari da destinare prima di tutto alla ricostruzione di strade e ponti.

A questo si è aggiunto poi una seconda iniziativa, sostenuta politicamente tanto dai repubblicani quanto dai democratici, che ha dato un’ulteriore spinta ai cantieri. Si tratta del Building Michigan Together Plan, un maxi investimento da 5 miliardi di dollari che è stato definito il più consistente piano di sviluppo infrastrutturale nella storia del Michigan.

«Gli Stati Uniti – ha dichiarato il senatore Gary Peters, uno dei sostenitori del piano – occupano oggi la 13sima posizione al mondo in tema di qualità delle infrastrutture e questo è semplicemente inaccettabile. Dobbiamo fare di più per rafforzare le nostre infrastrutture e renderle competitive per le sfide del XXI secolo».

Questo è l’obiettivo più ambizioso del piano del Michigan: trasformare lo stato in una case history per il paese intero, affinché l’esperienza e i risultati maturati qui possano essere replicati al più presto anche nel resto dell’America.