Sognefjord: il tunnel sotto il mare della Norvegia

Venticinque miliardi di dollari per realizzare il primo tunnel sottomarino sotto un fiordo

Un tunnel che galleggia a mezz’acqua, nel bel mezzo di un fiordo, con macchine che sfrecciano su entrambe le direzioni e poco sotto gli pneumatici un abisso blu profondo oltre mille metri.
È la scommessa della Norvegia, un progetto avveniristico ancora in fase progettuale, ma essenziale per superare il principale problema di trasporto del Paese: l’attraversamento dei fiordi, troppo profondi per costruire ponti. La soluzione è contenuta all’interno di uno studio di fattibilità commissionato dalla Norwegian Public Road Administration e realizzato da un team di ingegneri e architetti navali del consorzio Reinertsen Olav Olsen Group. Lo studio, intitolato “Feasibility study for crossing Sognefjorden” prevede – primo esperimento al mondo – la costruzione di un tunnel sommerso galleggiante per attraversare il Sognefjord, uno dei fiordi più importanti e profondi del Paese scandinavo, collegando le due località di Lavik e Oppedal e riducendo il tempo di percorrenza dalle attuali 21 ore alle future 11 ore.

L’autostrada sotto al Sognefjord

Realizzare un tunnel sottomarino galleggiante nel Sognefjord, profondo 1.250 metri, è un’opera maestosa per varie ragioni. Innanzitutto, dal punto di vista tecnico: il tunnel sarebbe infatti ancorato alle due sponde del fiordo, lo attraverserebbe a circa 20 metri di profondità, e sarebbe sostenuto sulla superficie del mare da pontoni galleggianti, opportunamente distanziati l’uno dall’altro per non interferire sul traffico marino. In particolare, i due pontoni posti al centro del fiordo saranno distanziati 400 metri per permettere il passaggio delle grandi navi.

Il tunnel sotto al mare della Norvegia: le caratteristiche

Per fare questo sarà necessario realizzare un tunnel sottomarino galleggiante con caratteristiche tecniche molto complesse. Lo studio prevede infatti la costruzione di due tunnel paralleli lunghi 3,7 chilometri, che galleggiano a una profondità tale sotto il livello del mare da permettere alle imbarcazioni di continuare a navigare il fiordo. Per sostenere i tunnel è prevista inoltre la realizzazione di 16 pontoni galleggianti di sostegno e l’utilizzo di 400mila metri cubi di calcestruzzo e 61mila tonnellate di acciaio.
Inoltre, ciascuno dei due tunnel sarà dotato di due corsie, una riservata al traffico, l’altra alle operazioni di emergenza e agli interventi di manutenzione.

Secondo i progettisti, tra i quali studi l'ingegnere italiano Arianna Minoretti, per realizzare l’opera ci vorranno dai 7 ai 9 anni con un investimento di 4 miliardi di dollari. Tanti soldi che non sembrano spaventare il governo norvegese che sarebbe intenzionato a replicare il progetto Sognefjord anche su altri fiordi.

Tunnel in Norvegia: la sfida dei fiordi

L’idea del primo tunnel sotto a un fiordo viene resa pubblica dal governo già nel 2011. Da allora diversi anni sono stati impiegati per la fase progettuale che ha raggiunto oggi la sua definizione aprendo la strada alla replicazione del progetto.
Il paese dei 1.190 fiordi ha un bisogno assoluto di una soluzione infrastrutturale del genere per ridurre i suoi problemi di mobilità. Inoltre realizzare tunnel sottomarini ha altri importanti benefici, come la tutela del paesaggio (i tunnel sono di fatto invisibili) e la protezione delle strade e quindi dei trasporti dalle condizioni atmosferiche che nei fiordi in inverno diventano veramente proibitive. Questi fattori hanno convinto il governo e il suo braccio operativo, la Norwegian Public Road Administration, a prevede di investire nella progettazione di altri tunnel sottomarini, oltre al primo del Sognefjord, che – secondo alcune stime – potrebbero essere aperti dal 2035.

La Norvegia investe nelle sue infrastrutture

La sensibilità del governo sul tema degli investimenti nelle infrastrutture non si vede solo dagli ambiziosi progetti di realizzazione di tunnel sottomarini, ma più in generale dalla programmazione di nuovi interventi su tutti i settori di trasporto, dalle strade alle autostrade, fino alle ferrovie, agli aeroporti, ai ponti. Nel corso del 2016 il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni ha infatti affidato alle principali agenzie nazionali impegnate nel settore un’analisi degli interventi necessari che si è tradotta nella pubblicazione del National Transport Plan. Il piano, chiuso nel settembre del 2016 e presentato al Parlamento norvegese nel 2017, ha una programmazione di interventi decennale che va dal 2018 al 2029. Al suo interno è prevista la manutenzione delle vecchie strade e la costruzione di nuove, la realizzazione di linee ferroviarie e metropolitane, l’investimento sulle infrastrutture portuali per sostenere il traffico marittimo. Nell’insieme, un consistente investimento complessivo che varia tra i 72 e i 117 miliardi di dollari.