Copenhagen, il segreto di una mobilità sostenibile

Metropolitane e piste ciclabili: il piano della capitale danese per diventare una città sostenibile ed efficiente

Il futuro di Copenhagen è in costruzione sotto la superficie della città. Sono tre le linee della metropolitana attualmente in fase di realizzazione, la prima delle quali con 17 stazioni sarà inaugurata nel 2019. La capitale della Danimarca è piuttosto piccola con 580.000 abitanti all’interno della municipalità e 1,7 milioni nell’intera aera metropolitana, e questo rende l’investimento sulle tre linee significativo rispetto alla grandezza della città. Tuttavia, Copenhagen è in forte espansione e i grandi investimenti porteranno benefici importanti.

Si tratta infatti di progetti ambiziosi anche per il loro peso economico. Cityringen, la prima delle tre linee metropolitane – che è realizzata dall’italiana Salini Impregilo – costerà circa 2,95 miliardi di euro.

Secondo il Rapporto “The Mobility Opportunity” che Siemens ha pubblicato nel 2014, Copenhagen è una delle città più efficienti al mondo nell’ambito del trasporto pubblico. E lo studio conclude che proprio questi recenti investimenti svolgono un ruolo decisivo nel raggiungimento di questa leadership.

«Copenhagen è una città abbastanza piccola per avere una metropolitana, ma è allo stesso tempo molto ambiziosa e questo rappresenta una spinta importante all’innovazione delle sue infrastrutture», commenta Kurt Othendal Nielsen, Account Manager della città di Siemens Mobility.
Nielsen sottolinea inoltre che il ricorso al trasporto pubblico da parte dei cittadini sarà di gran lunga maggiore dal momento che le nuove linee metropolitane renderanno possibile muoversi in ogni parte della città indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Si tratta di un’evoluzione importante verso un sistema trasportistico intermodale, capace di offrire agli utenti non una ma diverse soluzioni per ogni singolo tragitto. Secondo Metroselskabet, la società responsabile della gestione delle linee metropolitane, Cityringen aumenterà di oltre il doppio il numero di passeggeri che prendono i treni cittadini rispetto a quelli attuali.

A beneficiare delle nuove metropolitane saranno soprattutto i cittadini che vivono fuori dal centro della città. La 19enne Suvi Dammeyer è una di loro e non può immaginare la propria vita senza il trasporto pubblico. Con una casa nella periferia cittadina, è cruciale per lei che i collegamenti con la capitale siano frequenti ed efficienti.

«Il solo pensiero di dover guidare una macchina mi rende ansiosa – spiega – e non ho alcuna intenzione di comprarne una. Non posso vivere senza il trasporto pubblico, dal momento che ne faccio uso tutti i giorni».

Essere efficienti anche nello spazio

Le nuove metropolitane non sono investimenti isolati nel settore dei trasporti. L’aumento della popolazione e lo sviluppo della città ha reso cruciale per la municipalità e per lo Stato danese creare una maggiore offerta di soluzioni di trasporto pubblico e verde.
Secondo Homann Jespersen, professore associato di Mobilità alla Roskilde University, il trasporto pubblico e in particolare le biciclette sono cruciali per evitare il congestionamento che può derivare dalla crescita dei conglomerati urbani.

La sfida delle città più grandi – commenta Homann Jespersen, già membro del consiglio di amministrazione di Metroselskabet – è la mancanza di spazio rispetto alla domanda crescente di mobilità delle persone, e questo fattore deve essere considerato. Le biciclette sono dieci volte più efficienti in termini di spazio occupato rispetto alle macchine e allo stesso modo le linee metropolitane occupano molto meno spazio rispetto alle strade».

Ma lo spazio non è l’unica sfida che una città in crescita è chiamata ad affrontare. Se da un lato le strade diventano più affollate, dall’altro l’inquinamento si trasforma in un problema serio. Come dimostra un recente studio, le biciclette possono essere una delle soluzioni al problema. In un’analisi pubblicata quest’anno dalla European Cyclist’s Federation viene calcolata la riduzione delle emissioni di gas tradizionali per il trasporto come NOx, NO2 e PM10 in cinque città selezionate per aver introdotto con decisione il trasporto su due ruote come alternativa all’automobile.

Lo studio conclude che convincere le persone ad utilizzare le biciclette è un modo realistico per tagliare l’inquinamento atmosferico. Il rapporto dimostra infatti come il maggiore ricorso alle due ruote nelle cinque città selezionate (Anversa, Londra, Nantes, Siviglia e Salonicco) contenga in modo sensibile le emissioni nocive.
Copenhagen ha incontrato una serie di difficoltà per ridurre l’inquinamento urbano al fine di essere all’altezza delle regolamentazioni imposte dall’Unione Europea. E questo perché l’utilizzo delle due ruote, così come di altre forme di trasporto alternativo, non basta da solo ma deve accompagnarsi ad altre iniziative sempre indirizzate al contenimento delle emissioni atmosferiche legate al traffico cittadino.
Homann Jespersen suggerisce a questo proposito di applicare tariffe più elevate per il parcheggio dei residenti e di identificare delle zone specifiche, proprio come adottato con successo nella città di Berlino, dove possono transitare solo automobili più nuove e meno inquinanti.

Sei volte meno costoso

Jens Borges è professore di contabilità presso la Niels Brock Business School, e va al lavoro tutti i giorni in bicicletta. Quando piove, prende la metro perché possedere una macchina in città è troppo costoso.

«Se ti puoi permettere di pagare il parcheggio a Copenhagen, significa semplicemente che guadagni troppi soldi», spiega Borges ridendo «Il trasporto pubblico è efficiente e regolare, una buona soluzione quasi quanto andare in bicicletta».

Uno studio comparativo realizzato nel 2014 da Stefan Gössling della Lund University e Andy S. Choi della University of Queensland rivela che le macchine hanno un impatto sull’economia delle città molto più negativo delle biciclette: per la società un chilometro di trasporto in automobile costa 0,15 euro, mentre lo stesso chilometro in bicicletta garantisce alla società un risparmio di 0,16 euro. Questo significa, in generale, che viaggiare su due ruote piuttosto che su quattro è sei volte più economico.

Per arrivare a questi risultati, lo studio elabora un paragone tra i due modelli di trasporto sulla base delle rotte di viaggio, della salute, dell’inquinamento e del congestionamento del traffico dentro Copenhagen. E il rapporto costi-benefici analizzato dal rapporto è lo stesso che tiene in considerazione la municipalità della città quando deve stanziare un nuovo finanziamento per un’infrastruttura ciclabile.

Prendere la bicicletta seriamente

Copenhagen è conosciuta in tutto il mondo proprio per la diffusione della cultura della bicicletta, dal momento che oltre il 50% dei residenti va a scuola o al lavoro sulle due ruote. E infatti nel 2015 Copenhagen è stata premiata dal magazine statunitense “Wired” come la città più Bicycle-friendly del mondo, con le olandesi Amsterdam e Utrecht che la seguono al secondo e al terzo posto. Ma quello che rende ancora più straordinari questi risultati è il ruolo svolto dalla municipalità che tiene sempre in grande considerazione le esigenze dei ciclisti continuando a investire sulle infrastrutture.

Il sindaco di Copenhagen, Frank Jensen, si dice orgoglioso per il sistema infrastrutturale e trasportistico della città, e indica che si rendono necessari per il futuro nuovi investimenti e soluzioni innovative. E grazie alle nuove stazioni della metropolitana che saranno presto costruite, l’amministrazione cittadina mira a collegare tutti i residenti con il centro mettendo a disposizione una fermata della metro a non più di 600 metri dalla casa di ciascun cittadino.

«Copenhagen è una città in espansione – spiega il sindaco Jensen che, nella sua funzione di sindaco, è l'azionista di Metroselskabet – e la sua popolazione cresce ogni anno di 10mila unità. Ecco perchè abbiamo bisogno di guardare avanti e creare una città intelligente, dove le nuove aree urbane sono collegate con linee della metropolitana, strade e piste ciclabili».