La spinta di Milano verso l’alto

Il capoluogo lombardo produce il 10% del Pil nazionale

Il Bosco Verticale di Stefano Boeri, “City Life” progettata da architetti famosi come Zaha Hadid, il nuovo palazzo dell’Eni firmato dallo studio statunitense di architettura Morphosis Architects, guidato dal premio Pritzker Thom Mayne.
Sono solo alcuni dei nomi che accompagnano la spinta verso l’alto di Milano, i nuovi edifici che scavalcano definitivamente la Torre Velasca, osannata e immortalata nelle cartoline e nei film girati in città, come simbolo di rinascita di una città nelle sue aree più centrali come nelle periferie. Una filosofia di sviluppo centripeto che accompagna la città nel nuovo secolo.

Il capoluogo lombardo è deciso a tenere attiva la spinta di Expo 2015, proponendosi per ospitare non solo attività finanziarie, imprese e centri di formazione di eccellenza, ma anche per diventare capitale italiana delle start up, all’avanguardia del sistema economico nazionale. 
Trainata da settori di punta del Made in Italy come la moda, il design e l’editoria, la città produce il 10 per cento del PIL nazionale, con un PIL pro capite di 45mila euro, quasi il doppio della media nazionale (24mila euro). La città ospita circa tremila multinazionali, con transazioni immobiliari in crescita del 20 per cento ogni anno. Non solo le società ne hanno fatto un hub di sviluppo, sono stati anche i turisti a scoprirla, con oltre 7 milioni di visite dal 2010 al 2015 ed una crescita superiore a quella di Parigi e Londra. 
Questa forte attrattività economica riflette la trasformazione del capoluogo lombardo, sempre meno polo industriale produttivo e sempre più polo direzionale. Milano è oggi in grado di offrire alle grandi società, anche estere, tutti quei servizi qualificati che servono a un quartier generale: competenze manageriali, personale qualificato, fornitori, rete infrastrutturale.

Ma a favorire lo sviluppo della città, c’è anche un miglioramento nei servizi offerti, a partire dalla mobilità. Il nuovo Piano della Mobilità e dei Trasporti della Regione Lombardia, approvato nel settembre 2016 e con un orizzonte temporale di riferimento di circa 5 anni, punta a realizzare un sistema di trasporto integrato, competitivo e sostenibile, migliorando le connessioni con l’area metropolitana di Milano. Gli interventi garantiranno incrementi dell’offerta del servizio ferroviario regionale del 20%, del trasporto pubblico su ferro del 19% e del trasporto pubblico su gomma del 5%, con una riduzione del trasporto privato su strada del 7%. Contestualmente aumenterà la velocità media di percorrenza sulla rete extraurbana, riducendo del 6% i tempi complessivi di viaggio e le emissioni di sostanze inquinanti atmosferiche da 17,8 milioni di tonnellate annue a 16,8. 
In termini economici, i benefici attesi al 2020 sono quantificabili nell’ordine dei 900 milioni di euro/anno, calcolati sulla base della riduzione dei tempi di percorrenza di persone e merci, dei minori costi sociali dati dalla riduzione dell’incidentalità e della contrazione delle emissioni nocive per il clima.
Il volto della regione e in particolare della città è quindi destinato a cambiare ancora, anche grazie alla spinta data dal settore immobiliare. Le multinazionali sono i principali acquirenti o locatari dei più recenti e innovativi progetti immobiliari: dal quartiere direzionale di Porta Nuova ai grattacieli di “City Life”, fino ai palazzi ristrutturati o in corso di riqualificazione nel centro storico o nelle periferie.

Isozaki Tower, Hadid Tower, City Life

Banche, assicurazioni, emittenti televisive, multinazionali delle TLC e del settore della comunicazione digitale: gli investimenti industriali o commerciali delle grandi società italiane ed estere sul territorio lombardo sono aumentati negli ultimi anni e si intrecciano inevitabilmente con lo sviluppo immobiliare, vista la necessità di trovare spazi adeguati – prestigiosi, moderni e funzionali - per i propri uffici.
Nuove icone si affiancano al Pirellone, sede storica della regione Lombardia nello skyline cittadino, sostituita dalla nuova sede, realizzata da Salini Impregilo su progetto dello studio Pei Cobb Freed & Partners di New York. Il complesso è composto da edifici curvilinei di nove piani e una torre centrale di 39 piani, alta 161 metri, ed è ispirato ai principi di qualità, bellezza e risparmio energetico, tutte qualità che gli sono valse nel 2012 il premio assegnato dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH) di Chicago come l’edificio più bello del Vecchio Continente.

Ma la corsa di Milano verso l’alto non si ferma. L’attesa adesso è tutta per il grattacielo Unipol a Porta Nuova, firmato da Mario Cucinella: 22 piani, 100 metri d’altezza, con una serra-giardino panoramica sul tetto. I lavori sono appena iniziati e finiranno nel 2019, quando il palazzo si affiancherà all’UniCredit Pavilion. 
E proprio Porta Nuova, il complesso passato nel 2015 nelle mani del fondo sovrano del Qatar, insieme all’ex Fiera, ribattezzata “City Life”sono le due aree che rappresentano l’avanguardia architettonica milanese. È qui che si stanno concentrando le sedi dei grandi player della finanza e dell’innovazione tecnologica. La lista delle società che si sono installate a Porta Nuova è lunga: oltre alla banca UniCredit, che ha lasciato la sede storica per spostare i suoi uffici nelle tre torri di César Pelli, ci sono Bnp Paribas, Google, Deloitte, Amazon, State Street e i brand della moda Costume National, Loboutin, Hugo Boss, Replay. Senza dimenticare il “Bosco Verticale”, un modello di edificio residenziale sostenibile, un progetto di riforestazione metropolitana firmato Stefano Boeri e già premiato come torre residenziale più bella del mondo.

A puntare sulla riqualificazione immobiliare della periferia della città è stata anche Eni, uno dei più importanti gruppi petroliferi al mondo controllato dal ministero dell’Economia italiano, che ha deciso la realizzazione della sua nuova sede nel comune di San Donato Milanese, nell’area a sud-est, sulla base di un progetto dello studio statunitense di architettura Morphosis Architects, guidato dal premio Pritzker Thom Mayne. Il complesso, che sarà costruito da Salini Impregilo, sarà formato da tre uffici direzionali, una mensa aziendale, un centro conferenze e uno spazio espositivo. Ospiterà 4.600 postazioni di lavoro e grande attenzione sarà data all’efficienza operativa per ottenere significativi risparmi nei costi di gestione. Il progetto è stato infatti concepito per ricevere il certificato LEED Gold, in considerazione della sua efficienza energetica.

La spinta di Milano verso l’alto non è solo quella dei suoi grattacieli. La città è saldamente sulla mappa degli investitori internazionali. Lo sforzo che la attende ora è di marketing metropolitano, per comunicare con chiarezza la sua capacità di diventare un punto di riferimento per l’intera Eurozona.