Il porto di Darwin, hub per il commercio internazionale verso il raddoppio

La più settentrionale, la più piccola, la più piovosa tra le capitali australiane: Darwin è il capoluogo e la città più importante del Territorio del Nord. Affacciata sul mar Timor, è abitata da circa 150.000 persone, ed è conosciuta per essere un importante centro portuale nonché per vantare una base militare. Va peraltro detto che questa è la città australiana in cui è avvenuto uno dei rarissimi episodi di guerra del Paese: la medesima flotta giapponese di portaerei responsabile dell’attacco di Pearl Harbor del 19 febbraio del 1942 effettuò infatti un’incursione su Darwin il 19 febbraio del 1942, bombardando la città. Non che quello sia stato l’unico evento disastroso che ha comportato una grande ricostruzione di Darwin; sono infatti da mettere in conto anche i drammatici cicloni del 1897, del 1937 e infine il Ciclone Tracy del 1974.

La posizione strategica del porto di Darwin

L’importanza di questa capitale australiana del nord è da ricondurre primariamente al suo porto. In effetti, pensando al traffico di merci a livello internazionale, quella del porto di Darwin è una posizione altamente strategica. Basti pensare che la stessa città di Darwin è più vicina alle capitali di altri 5 Paesi esteri che alla capitale australiana stessa. Canberra, la capitale australiana, è distante 3.137 chilometri, laddove invece la capitale della Papua Nuova Guinea, Port Moresby, è a 1.818 chilometri; la capitale del Timor Est, Dili, è a 656 chilometri; Giacarta, capitale dell’Indonesia, è a 2.700 chilometri; le capitali del Brunei (Bandar Seri Begawan) e di Palau (Ngerulmud) distano a loro volta circa 2.500 chilometri. Si capisce quindi quanto questa città – fondata nel 1869 con il nome di Palmerston – sia un naturale snodo per il commercio internazionale.

Il porto di Darwin in breve

Il Porto di Darwin si estende su un’area geografica ampia e composita, con diverse collocazioni fisiche lungo la costa della capitale, tra le quali principalmente Stokes Hill Wharf, Cullen Bay e East Arm Wharf. In tutto si contano 4 attracchi, con East Arm Wharf che è stato aperto nel 2000. In linea di massima, l’area commerciale del porto di Darwin si raccoglie attualmente intorno a East Arm Wharf, laddove invece Fort Hill Wharf viene impiegato principalmente come terminal per le navi da crociera. Fondamentale punto di accesso per tutti i flussi di merce dal nord, il porto di Darwin è visto anche come un elemento chiave per il supporto dei giacimenti offshore di gas e di petrolio che si trovano nel mar Timor come a occidente dell’Australia.

I piani per lo sviluppo del porto di Darwin

La storia del porto di Darwin negli ultimi 10 anni ha conosciuto un’importante novità con grandi ripercussioni sul suo futuro. Tutto è iniziato nel 2012, con l’elezione dei Country Liberal, partito che ha deciso di mettere in vendita o in affitto diversi asset pubblici. Tra questi per l’appunto è stato individuato anche il porto di Darwin, che nel 2015 ha ricevuto delle manifestazioni di interesse da parte di 33 compagnie. Al termine della gara, a vincere la locazione del Porto di Darwin è stato il gruppo Landbridge, di proprietà cinese: di conseguenza, il primo ministro Adam Giles ha concesso alla società cinese un contratto di locazione per la durata di 99 anni, a fronte di un pagamento di 506 milioni di dollari australiani. Potendo contare su un periodo di locazione estremamente lungo, Landbridge Group sta mettendo in campo diversi interventi per lo sviluppo del porto di Darwin: alcuni sono interventi relativamente contenuti, come l’espansione degli ambienti dedicati alla refrigerazione, mentre altri sono decisamente più importanti. Si parla per esempio della volontà del Landbridge Group di permettere l’attracco di navi da crociera più grandi, mediante lavori di dragaggio. Questo partendo dalla consapevolezza che, attualmente, Darwin è il terzo terminal australiano per numero di passeggeri di navi da crociera.

La costruzione di un nuovo porto

Il governo australiano, dato in gestione il porto di Darwin al Landbridge Group, sta considerando seriamente la costruzione di un nuovo porto. Più nello specifico, in campo ci sarebbero 1,5 miliardi di dollari australiani per una nuova sede portuale nel Territorio del Nord, e più precisamente a Darwin, così da avere un importante contraltare all’infrastruttura cinese nel giro di pochi anni. L’ex Ministro delle Finanze Simon Birmingham aveva infatti confermato che il nuovo porto dovrebbe essere del tutto separato dall’attuale struttura gestita dal gruppo Landbridge, pur rientrando completamente nell’area geografica del porto di Darwin. «Man a mano che vengono sviluppate più strutture per supportare le industrie a livello geografico» aveva spiegato Birmingham «si forniscono altre opportunità e strade anche per altri scopi, come per esempio per la difesa». Si capisce quindi quanto il discorso relativo al porto di Darwin acquisti importanza non solo a livello di commercio, ma anche pensando a quello militare.