Teatro dell’Opera di Sydney: storia e curiosità

Iconico e originale, il teatro dell’Opera di Sydney ha una storia lunga e caratteristiche uniche.

L’edificio simbolo di Sydney e, senza ombra di dubbio, anche il più famoso dell’Intera Australia. Il Teatro dell’Opera di Sydney è una struttura assolutamente originale, che tutti quanti riconoscono a una prima veloce occhiata: non si può dire certamente lo stesso di tante altre costruzioni novecentesche.

A rendere memorabile il Teatro dell’Opera di Sydney è la sua struttura esterna realizzata con degli enormi gusci bianchi, i quali ricordano a molti delle grandi vele bianche, complici la posizione in cui sorge l’edificio. Va infatti sottolineato che questa costruzione non sorge nel pieno centro della città australiana, quanto invece in una piccola penisola che si stacca da esso e che chiude una baia lunga e stretta: il teatro si trova così in un contesto decisamente marittimo, a Nord del Giardino Botanico Reale.

Prima di procedere alla scoperta della storia e delle caratteristiche del Teatro dell’Opera di Sydney, è bene ricordare che la sua importanza è stata confermata nel 2007, anno in cui l’edificio è entrato a far parte dei patrimoni mondiali UNESCO.

La storia del Teatro dell’Opera di Sydney

La storia del Teatro dell’Opera di Sydney è estremamente interessante, fin dall’inizio. Nel 1954 Joseph Cahill, da poco eletto premier del Nuovo Galles del Sud, annunciò che «questo Stato non può andare avanti senza adeguate strutture per l’espressione del talento e la messa in scena delle più alte forme di intrattenimento artistico, che aggiungono grazia e fascino alla vita e che aiutano a sviluppare e plasmare una comunità migliore e più illuminata». Si desiderava quindi un teatro che potesse diventare un motivo di orgoglio e di vanto per il Paese, e che restasse tale anche per i secoli successivi. Insomma, si puntò fin da subito a costruire qualcosa di forte e diverso.

Per raggiungere questo scopo, nel febbraio del 1956 venne indetto un concorso internazionale per selezionare il miglior progetto per la costruzione del teatro. La storia narra che a rispondere alla chiamata furono più di 200 architetti da tutto il mondo. Tra questi vi era anche Jørn Utzon, un architetto danese da molti considerato come un outsider.

Utzon era nato nel 1918 a Copenaghen: dapprima volle fare il marinaio, ma cambiò ben presto idea, preferendo laurearsi in architettura. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ebbe la possibilità di conoscere alcuni architetti noti a livello internazionale, come Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. All’epoca della candidatura australiana, Utzon era però un architetto praticamente sconosciuto che presentò il suo progetto insieme ai disegni di alcune case progettate e costruite a Helsingør.

L’idea di Utzon venne immediatamente scartata dalla giuria di noti architetti. Il destino, però, aveva altri piani. Il caso volle infatti che alla giuria dovesse partecipare anche il famoso architetto finno-americano Eero Saarinen, il quale iniziò a esaminare i progetti arrivati a Sydney con alcuni giorni di ritardo, cominciando proprio dai progetti scartati. Visionato il progetto di Utzon, Saarinen iniziò a combattere per fare in modo che fosse proprio quello il progetto da premiare, convincendo infine anche gli altri giudici.

Fu così che, il 30 gennaio 1957, sul Sydney Morning Herald, un titolo recitava “Il controverso progetto di un danese vince il concorso del teatro dell’opera”. L’accoglienza, quindi, non fu delle migliori.

La costruzione del Teatro dell’Opera di Sydney

Nonostante non esistesse ancora nessun progetto esecutivo, i lavori iniziarono forzatamente nel 1958, partendo così fin da subito ad accumulare ritardi. Il problema principale era come distribuire il peso del tetto a forma di guscio, e per risolvere questo quesito Utzon ricorse all’aiuto una di società di ingegneria, e persino di uno dei primi computer. Secondo un aneddoto la soluzione arrivò mentre l’architetto sbucciava un’arancia, capendo dunque che i gusci potevano essere ricavati intagliandoli da una sfera.

Questo non riuscì però a velocizzare i lavori, i quali anzi rallentarono ulteriormente nel 1965, quando il conservatore Robert Askin venne eletto premier. Come ministro delle Infrastrutture del nuovo governo venne nominato Davis Hughes, il quale non sembrava aver alcun interesse per l’architettura. I controlli sull’operato di Utzon si moltiplicarono, così come le restrizioni, fino ad arrivare alla sospensione dei fondi: arrivato al punto di non poter più pagare il proprio staff, Utzon presentò le proprie dimissioni nel 1966.

A quell’epoca la struttura esterna dell’edificio era completa, mentre l’interno era ancora in gran parte da definire. I lavori, in ogni modo, si conclusero nel 1973, a opera di un team di architetti, composto da Peter Hall, Lionel Todd, David Littlemore e Ted Farmer. Solo nel 1999 Utzon – divenuto nel frattempo famoso a livello internazionale – accettò di essere coinvolto in una riqualificazione di uno spazio interno, per poi essere insignito nel 2003 con il Premio Pritzker, la più grande onorificenza per un architetto.

Le caratteristiche del Teatro dell’Opera di Sydney

La piattaforma in granito su cui poggia il Teatro dell’Opera di Sydney è lunga 185 metri e larga 120 metri: uno dei maggiori pregi di questa enorme costruzione – che nel suo punto più alto raggiungere i 67 metri di altezza – è quella di non avere una facciata principale, e di risultare esteticamente appagante da qualsiasi punto venga guardata. I grandi gusci sono realizzati attraverso delle enormi costole di calcestruzzo, ricoperte poi con delle piastrelle bianche: in tutto si parla di oltre 2.400 costole e di oltre 1 milione di piastrelle. Il lato frontale delle vele più grandi è costituito da grandi vetrate, mentre il resto della facciata è ricoperto da pannelli di granito rosa.

All’interno del Teatro dell’Opera di Sydney si contano tanti ambienti differenti. La sala più grande è la Concert Hall, che per via della sua altezza ricorda una cattedrale. Si tratta di una sala con 2.679 posti a sedere, arricchita da uno degli organi più grandi del mondo. Il teatro vero e proprio è in un’altra sala, e conta 1.500 posti. Ci sono poi altre due sale più piccole, per rappresentazioni teatrali più modeste (rispettivamente da 544 e da 398 posti) e altri spazi pensate per eventi ridotti.

Sono tante le soluzioni peculiari introdotte all’interno di questo edificio: la temperatura del teatro è per esempio regolata usando un sistema di tubature che pompa l’acqua della baia nella struttura; non essendoci abbastanza spazio per le scenografie nel backstage, il teatro può contare su due enormi ascensori che si muovono dal palco ai magazzini sottostanti; la struttura esterna non dispone di grondaie, ma scarica comunque tutta l’acqua piovana nell’oceano.