Dissalazione: i grandi impianti che dissetano milioni di persone

Nel mondo sono oggi attivi circa 16mila impianti di dissalazione, grandi infrastrutture idriche al servizio delle persone

Nel suo trattato sulla Meteorologia, il filosofo greco Aristotele notava che il vapore creato dall’acqua salata, una volta condensato nuovamente, perdeva la sapidità. Nel 1452 l’inventore italiano Leonardo Da Vinci dedicò parte del suo tempo a studiare i processi di distillazione e dissalazione dell’acqua.

Da allora a oggi il mondo è cambiato profondamente e quelle intuizioni sono divenute una delle soluzioni più efficaci per rispondere al più grave dei problemi: l’assenza di acqua.

La risposta moderna a quegli interrogativi è arrivata dagli impianti di dissalazione, capaci – attraverso le più sofisticate tecnologie – di produrre acqua potabile dall’acqua del mare.

Dall’India all’Australia, da Israele agli Emirati Arabi Uniti, dalla Cina all’Arabia Saudita, produrre acqua dolce dal mare è quindi divenuto un imperativo per tantissime economie. La scarsità di acqua, i fenomeni di siccità che si sono ripetuti negli scorsi anni, dall’Italia agli Stati Uniti d’America, il rischio che questa risorsa si riduca in maniera drastica, rende queste infrastrutture idriche una delle soluzioni essenziali per rispondere alla crisi dell’acqua.

Oggi nel mondo sono operativi circa 16.000 impianti di dissalazione, distribuiti in 177 paesi e capaci di generare ogni giorno 95 milioni di metri cubi di acqua dolce. Sono impianti strategici non solo per la quotidianità delle persone, ma anche per le attività industriali. Dal tessile al food, tutti i settori produttivi hanno infatti bisogno di acqua per il funzionamento dei macchinari, acqua che può venire proprio dal processo di dissalazione.

I più grandi impianti di dissalazione del mondo

I primi a capire la necessità di dotarsi di impianti di dissalazione sono stati sicuramente i paesi della penisola araba. Le particolari condizioni atmosferiche di queste terre dove l’acqua è un bene raro hanno portato i governi a investire in questa tecnologia realizzando alcuni degli impianti più grandi al mondo.

Uno di questi è sicuramente il Jebel Ali Desalination Plant, un progetto enorme all’interno del quale ha dato il suo contributo anche Fisia Italimpianti, la controllata del Gruppo Webuild, che ha partecipato alla costruzione del Jebel Ali M, le cui otto unità di dissalazione sono ancora oggi tra le più grandi al mondo. Ciascuna di queste produce 80.000 metri cubi al giorno di acqua e anche per questo nel 2014 il Jebel Ali M è stato nominato dalla Global Water AwardsYear Desalination Plant” (impianto di dissalazione dell’anno).

Come gli Emirati Arabi anche l’Arabia Saudita si è dotata di moderni impianti di dissalazione per assicurare l’approvvigionamento di acqua necessario al paese. Tra i grandi impianti del Paese, il Ras Al Khair, situato nella costa Est del Regno, produce acqua dolce per la capitale Riyadh dove viene trasportata attraverso un sistema di tubazioni lungo 535 chilometri. Sempre in Arabia Saudita Fisia ha lavorato all’espansione del progetto Shoaiba III, nella costa occidentale del Paese, capace di produrre 250.000 metri cubi di acqua al giorno, che vengono utilizzati per assicurare acqua potabile a oltre un milione di abitanti distribuiti tra La Mecca, Jeddah e Taif.

Non solo Medio Oriente

Nonostante il Medio Oriente e la Penisola Araba siano tra i più grandi utilizzatori di impianti di dissalazione, questa tecnologia si sta diffondendo da anni in tutto il mondo, soprattutto lì dove l’accesso all’acqua è più complesso. Anche Australia e India, ad esempio, hanno investito moltissimo negli impianti di dissalazione, arrivando a coprire il fabbisogno di milioni di persone.

In Australia, nello stato di Victoria, è stato realizzato uno dei più grandi impianti al mondo. L’acqua potabile prodotta dal Victorian Desalination Plant all’interno di una struttura che occupa una superficie di 49 acri (quasi 20 ettari) compie un viaggio di 84 chilometri fino a raggiungere la città di Melbourne, che viene rifornita ogni anno con 150 miliardi di litri, il 30% del suo fabbisogno complessivo.

Trattare l’acqua del mare e trasformarla in acqua potabile rimane infatti una delle soluzioni più efficaci per combattere alcuni degli effetti peggiori dei cambiamenti climatici, ovvero la scarsità della risorsa idrica. Secondo l’Onu e l’Unesco attualmente 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile.

Da parte sua, Fisia Italimpianti – oggi leader mondiale nella progettazione sostenibile e nella realizzazione di impianti per il trattamento delle acque e per la dissalazione – ha già realizzato impianti in grado di trattare ogni giorno 6,7 milioni di metri cubi di acqua, arrivando a servire con i suoi impianti di dissalazione ogni giorno 20 milioni di persone in giro per il mondo.