Toronto, la trasformazione urbana nella città delle gru

Maxi progetti di real estate e opere di mobilità sostenibile per la capitale dell’Ontario

Toronto città in movimento. La capitale dello stato dell’Ontario, nonché una delle più grandi città del Canada, si rifà il look a colpi di nuove infrastrutture. Progetti che diventano cantieri, cantieri che si trasformano in opere pubbliche, e una metropoli sempre più moderna e vivibile.

La temperatura di questo fermento è stata presa lo scorso anno dal Crane Index Report, l’indice annuale elaborato dalla società di consulenza in real estate Rider Levett Bucknall che calcola il numero di gru attive per ogni città. E proprio Toronto, nel 2019, è stata la prima città del continente americano (120 gru) seguita da Los Angeles e Seattle.

È questo il segnale di un mercato vitale e di una città che ha voglia di rinnovarsi attraverso grandi progetti, che vanno dal real estate alla mobilità sostenibile.

Infrastrutture di Toronto: grattacieli come a New York

Il primo legame che emerge tra la capitale dell’Ontario e la Grande Mela riguarda la titolarità di quello che oggi è considerato il progetto di real estate più ambizioso di Toronto, il cosiddetto Union Park Toronto. Lo sviluppo di questa enorme area, per la quale è stato stanziato un budget di 3,5 miliardi di dollari canadesi (2,6 miliardi di dollari Usa), è finanziato dal gigante di real estate Oxford Properties Group, lo stesso che ha partecipato alla costruzione del complesso di Hudson Yards a New York City.

E come Hudson Yard, anche l’Union Park Toronto (già oggi il più grande progetto di sviluppo urbano della storia canadese) sembra destinato a cambiare lo skyline della città, divenendo un attrattore di visitatori e turisti.

L’opera di Toronto sarà un mix di grattacieli e aree verdi. Il progetto prevede infatti la realizzazione di un parco pedonale che occuperà uno spazio di 8mila metri quadrati nella zona di Downtown. Il parco sarà sormontato da quattro mega torri disegnate dallo studio Pelli Clarke Pelli Architects, lo stesso che ha progettato la Salesforce Tower di San Francisco e l’International Finance Center di Hong Kong. La realizzazione dell’opera, che dovrebbe partire dal 2023 dopo il superamento di tutti gli iter approvativi previsti dall’amministrazione di Toronto, avrà un impatto considerevole anche sul lavoro, arrivando a creare 22mila posti di lavoro nel cantiere e 18mila posti di lavoro diretti per le attività collaterali in città.

Downtown Toronto

Gli altri grandi progetti cittadini alle prese con il Covid-19

Pur essendo il più ambizioso, Union Park è solo uno dei tanti progetti di rinnovamento urbano in corso a Toronto. La società di consulenza real estate Rider Levett Bucknall calcola l’esistenza di almeno 400 progetti di rinnovamento cittadino, che vanno dall’edilizia alle infrastrutture di trasporto.

Una corsa sostenuta anche e soprattutto attraverso le finanze pubbliche. Il Budget 2020-2029 presentato a febbraio dal City Manager di Toronto prevede nei prossimi dieci anni investimenti infrastrutturali pari a 32 miliardi di dollari Usa, coperti non solo dall’amministrazione cittadina ma anche dal governo federale canadese e dalla Provincia di Ontario.

Tuttavia la crisi economica e soprattutto le incertezze sul futuro legate al Covid-19 si sono fatte sentire anche qui, bloccando alcuni progetti, in particolare quelli finanziati dai privati. È il caso di Quayside, una “cittadella smart” che avrebbe voluto realizzare Sidewalk Labs, la controllata di Google, in un’area di 50mila metri quadrati sul Waterfront di Toronto, affacciata sul lago Ontario. L’area avrebbe dovuto essere rivalutata con la costruzione di un nuovo complesso di edifici da destinare alle startup, impegnate nello studio di progetti innovativi. Tuttavia, anche per via delle incertezze legate proprio alla crisi del Coronavirus, Sidewalk ha annunciato a maggio la decisione di accantonare il progetto, anche se non in via definitiva.

Un grande progetto per la mobilità sostenibile

La trasformazione urbana di Toronto sta accelerando lo sviluppo cittadino. Un’accelerazione che ha un riflesso inevitabile sulla domanda di mobilità delle persone. E proprio il congestionamento è uno dei problemi che affliggono tutta l’area che va dalla Grande Toronto a Hamilton, sulle coste del lago Ontario.

A questo proposito, il centro di ricerca C.D. Howe Institute ha calcolato che ogni abitante di questa regione trascorre in media ogni giorno 48 minuti sui mezzi pubblici e che il traffico causa annualmente una perdita di produttività nell’ordine di 8,2 miliardi di dollari Usa.

Da qui la necessità di accompagnare lo sviluppo urbano a progetti strategici di mobilità, come l’Hurontario Light Rail Transit. Questa metro leggera, la cui costruzione è stata affidata a una joint venture di cui sono parte il Gruppo Webuild, Astaldi e altri soci canadesi, è stata progettata proprio per servire alcune aree chiave della Greater Toronto.

La nuova metro leggera correrà lungo un percorso di 18 chilometri, con 19 stazioni che collegheranno i capolinea di Port Credit a Mississauga e il Gateway Terminal di Brampton. Secondo Mobilinx (il consorzio incaricato di realizzare l’opera) il cantiere occuperà in media 800 persone fino al 2024, la data prevista per la conclusione dei lavori.

Una opera strategica anche perché avvicina di fatto l’area urbana di Toronto con quella di Hamilton, servendo residenti, imprenditori e lavoratori che gravitano sulla Hurontario Street e così accrescendo gli scambi all’interno della Grande Toronto.

Il suo completamento rappresenta l’ennesimo passo in avanti nel processo di trasformazione della città canadese, che ambisce a diventare una delle metropoli più moderne al mondo.