California, il cavalcavia più grande al mondo per salvare i puma di Hollywood

La nuova infrastruttura è stata già ribattezzata dai social “The Hollywood Cat Crossing”

Poco fuori Los Angeles, a una ventina di minuti da Malibu, corre un tratto della Highway 101 a dieci corsie, una delle più trafficate del paese con il transito di oltre 300mila autoveicoli al giorno. Questo rappresenta il maggiore ostacolo per la sopravvivenza della fauna locale. Per i californiani è “l’autostrada dell’inferno”. E lo stesso direbbero, se avessero il dono della parola, gli animali selvatici che popolano le montagne di Santa Monica tra cui 400 specie di uccelli, 50 di rettili e 46 di mammiferi. La fauna da quelle parti presenta almeno 50 specie in pericolo di estinzione. E ha un suo rappresentante ufficiale: il leone di montagna, o puma, classificato a suo tempo dal National Park Service con la sigla P-22.

Famoso per aver fatto del Griffith Park la sua casa ed essere stato fotografato proprio davanti alla grande scritta Hollywood che sovrasta Los Angeles, il puma è stato abbattuto nel dicembre 2022 in seguito alle ferite riportate dalle collisioni con i veicoli durante i suoi attraversamenti della Highway 101. Da quel momento la California si è mobilitata per scongiurare altri incidenti del genere, visto l’aumento di traffico e degli attraversamenti dell’autostrada da parte degli animali selvatici.

Una grande opera per salvare la fauna della California

Nell’area di Liberty Canyon ad Agoura Hills, ai piedi delle montagne di Santa Monica, si sta costruendo il più grande cavalcavia del mondo dedicato esclusivamente al passaggio della fauna selvatica; e che sarà lungo 210 piedi (64 metri). Il governatore della California, Gavin Newsom, ha celebrato lo scorso giugno la posa della prima delle 82 grandi travi di cemento di questa infrastruttura e ha annunciato che i lavori si completeranno nel 2026. L’infrastruttura non è unica nel suo genere, visto che ve ne sono in molti stati americani e altri paesi come Australia, Canada, Israele e Olanda che ne conta oltre 600. Ma per dimensioni e costo (quasi 100 milioni di dollari) il cavalcavia sulla Highway 101 è il più grande del mondo.

L’opera è frutto di un partenariato pubblico-privato finanziato per 58,1 milioni dallo stato della California e per altri 34 milioni da una raccolta fondi lanciata dalla filantropa Wallis Hubert Annenberg. E in suo onore, il nuovo attraversamento si chiamerà “Wallis Annenberg Wildlife Crossing”, anche se i social l’hanno già ribattezzato “The Hollywood Cat Crossing”.

Proteggere gli animali per tutelare i viaggiatori

Secondo le statistiche ufficiali, l’attraversamento stradale negli Stati Uniti comporta ogni anno oltre un milione di vittime fra i grandi animali, la morte di oltre 200 persone e il ferimento di altri 26mila fra guidatori e passeggeri. E, nel caso di incidenti senza vittime, il costo medio per le assicurazioni è di circa 4.500 dollari che equivale a miliardi di danni all’anno. Nell’ultimo decennio si sono dunque moltiplicati cavalcavia o sottopassi, dedicati a seconda dell’area a orsi, lupi, procioni, armadilli, cervi, alci, alligatori, lucertole e perfino farfalle per evitare di farle finire contro i parabrezza delle macchine. Si tratta di infrastrutture ricoperte di vegetazione e terreno per renderle più vicine all’habitat faunistico, che di solito sono vietate al passaggio delle persone.

Stando a stime universitarie, con questi passaggi sicuri, si riducono gli incidenti di oltre l’80% ogni anno. La Washington State University ha pubblicato una ricerca secondo cui gli attraversamenti riservati agli animali si traducono in un buon affare per la collettività, considerando che il costo medio “una tantum” si aggira sui 4-6 milioni di dollari e solo il risparmio economico in termini di collisioni evitate può superare i 500mila dollari l’anno. In America il loro utilizzo è pertanto in pieno sviluppo, tanto che la Federal Highway Administration ha pubblicato sul proprio sito un vero e proprio manuale per i costruttori, il “Wildlife Crossing Structure Handbook Design and Evaluation in North America”.