Neom: l’Arabia Saudita investe 500 miliardi di dollari in una megacity

Un mega investimento da 500 miliardi di dollari per diversificare l’economia saudita

L’Arabia Saudita ha annunciato un piano da 500 miliardi di dollari che prevede la costruzione di una megacity nella regione Nord-Est del Paese, lungo le coste disabitate del Mar Rosso. Neom, questo il nome dell’hub commerciale e industriale che prenderà vita, rappresenta l’ultimo mega progetto inserito in Vision 2030, l’ambiziosa piattaforma di riforme e investimenti che dovrebbe permettere al Paese di diversificare la sua economia rispetto al petrolio.

Il principe ereditario, Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, ha annunciato il progetto il 24 ottobre 2017 nel corso di una conferenza internazionale organizzata a Riyadh per attirare soggetti internazionali intenzionati a investire nel più grande produttore al mondo di petrolio.

Il Progetto Neom city in Arabia Saudita

Un video promozionale pubblicato sul sito ufficiale del progetto indica Neom come un progetto visionario per il futuro dell’umanità.
«Questo sarà il luogo adatto per i sognatori che vogliono fare qualcosa di importante in questo mondo», ha dichiarato il principe ereditario nel corso della conferenza intitolata “Future Investment Initiative”. «Questo progetto non va bene per gli investitori convenzionali». Per dare il segno dell’importanza che la Corona saudita riconosce al progetto, il principe ereditario si è lasciato fotografare mentre firma il contratto al chief executive di Neom, Klaus-Christian Kleinfeld, un ex-numero uno di multinazionali come Arconi, Alcoa e Siemens.
Il Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, ha annunciato in un comunicato reso pubblico lo stesso giorno che Neom – la cui prima fase di costruzione dovrebbe terminare entro il 2025 – sarà la capitale commerciale del Regno e mira a diventare uno degli hub scientifici ed economici più importanti al mondo.

Neom: la futura capitale commerciale dell'Arabia Saudita

Secondo quanto riporta la Saudi Gazette, il quotidiano di Stato, in virtù dei settori industriali, come ad esempio quello delle biotecnologie, che dovrebbero trovare la loro sede nella nuova megacity, il contributo di Neom alla formazione del Pil nazionale potrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2030, rendendo il Pil pro capite degli abitanti della città uno dei più elevati al mondo. Lo stesso giornale specifica che gli stanziamenti economici saranno garantiti dal Regno, dagli investitori privati e dal PIF, che tuttavia non avrà la titolarità del progetto.

Oltre alle biotecnologie, il programma di sviluppo di questo hub prevede l’insediamento di altre numerose industrie come quella del cibo, quella energetica, la mobilità e il manifatturiero avanzato. «Il focus su questi settori – ha dichiarato il principe ereditario – contribuirà a stimolare la crescita economica e la diversificazione del tessuto produttivo del Paese puntando sull’innovazione e sul manifatturiero, al fine di far sviluppare le industrie locali, creare posti di lavoro, e sostenere l’aumento del Pil».

Grazie all’abbondanza di sole e di vento, il posizionamento geografico di Neom appare strategico non solo per gli scambi commerciali, ma anche per la produzione di energie rinnovabili. «Neom – si legge nel comunicato ufficiale – sorgerà lungo una delle arterie economiche più importanti al mondo, dove passa quasi un decimo degli scambi commerciali. La sua location strategica permetterà alla zona di diventare presto un hub mondiale dove vengono messe in collegamento Asia, Europa e Africa, permettendo al 70% della popolazione globale di raggiungere la megacity con meno di 8 ore di volo. Questo conferma il potenziale della regione, in grado di mettere in contatto il meglio che queste regioni producono in termini di conoscenza, tecnologia, ricerca, insegnamento, formazione, vita e lavoro».

Neom: un progetto diverso dagli altri

Ciò che rende questa iniziativa veramente indipendente rispetto agli altri ambiziosi progetti precedentemente lanciati dal regno saudita, è l’autonomia che sarà riconosciuta a Neom in termini di tassazione, dazi doganali, e altre regolamentazioni legate al mondo del lavoro.

Il fatto che la città venga costruita da zero rappresenta poi un altro vantaggio. «Neom – ha dichiarato il principe ereditario – sarà costruita dal nulla, su terreni incontaminati, e questo, a differenza di città edificate nel corso di centinaia di anni, ci permetterà di dare vita a un nuovo stile di vita con eccellenti prospettive economiche».

Steven Schwarzman, il chief executive di Blackstone presente alla conferenza di Riyadh, ha confermato questa teoria. «Questo è il vantaggio di Neom  – ha detto. – Creare una nuova città dove attrarre persone da tutto il mondo, è veramente un’enorme opportunità».