Londra, una rete di tunnel per accendere la città

Sessantaquattro chilometri di tunnel per portare l’elettricità in ogni angolo della metropoli

Sotto le strade di Londra, nascosto oltre le fondamenta dei palazzi vittoriani e lontano dal rumore del traffico intenso delle mattine d’inverno, le talpe scavano tunnel profondi e capillari. Stavolta però la nuova rete di cunicoli sotterranei non serve per arricchire la fitta maglia delle linee metropolitane, ma per accendere la capitale del Regno Unito. Accenderla come mai prima d’ora.

Il London Power Tunnels (questo il nome del progetto) prevede infatti di ricostruire una porzione importante della rete elettrica cittadina, lasciando al passato i cavi che passano a pochi centimetri dalle strade e realizzando un’autostrada profonda dedicata esclusivamente alla rete, con tunnel che viaggiano a una profondità variabile tra i 30 e i 50 metri e che possano assicurare la perfetta funzionalità della rete per altri 120 anni. A guardarlo nella sua interezza parliamo del più grande aggiornamento del sistema di trasmissione elettrica inglese dagli anni Sessanta. Un progetto senza precedenti, finanziato con un investimento complessivo di 2 miliardi di sterline, che si pone l’obiettivo più ambizioso: rispondere alla crescente domanda energetica della capitale. E farlo in modo moderno e sostenibile.

Quei tunnel che corrono sotto Londra

Di tanto in tanto, passeggiando per le vie affollate di Londra, è possibile scorgere i cantieri aperti del London Power Tunnels. Sono voragini nel terreno che si tuffano profonde sotto la superficie e sotto le quali vive un piccolo microcosmo di macchinari e lavoratori impegnati nel completamento del progetto. Quattordici anni di lavori per arrivare a realizzare oltre 64 km di tunnel all’interno dei quali correranno 180 chilometri di cavi a 400kv. Quanto basta per illuminare la città e più in generale portare l’elettricità lì dove serve, nelle case dei cittadini così come nelle sedi delle imprese. Per via della sua complessità il progetto è stato diviso in due fasi: la prima fase, completata nel 2018, ha previsto la realizzazione dei primi 32 km di tunnel e si è concentrata sull’area Nord di Londra, con la realizzazione di due sottostazioni e della prima rete di tunnel tra Hackney, quartiere a Est della città e Willesden nella zona Nord. Oltre a questo è stato creato un altro collegamento ovest-sud tra Kensal Green e Wimbledon. Le opere realizzate nella sola prima fase del progetto assicurano oggi il 20% della domanda di elettricità della capitale inglese.

La seconda fase è invece iniziata nel 2020, è ancora in corso e prevede invece il prolungamento dei tunnel realizzati per altri 32,5 km. Si tratta di tunnel molto ampi dal diametro di 3 metri che corrono da Wimbledon verso Crayford e che, proprio per le loro caratteristiche, permettono interventi di manutenzione all’interno.

Lo sguardo di Londra nei tunnel dell’energia

Fin dall’inizio l’amministrazione londinese ha voluto che il progetto fosse condiviso e partecipato dalla cittadinanza. Un presupposto considerato necessario in parte per l’impatto dei cantieri sulla quotidianità delle persone e in parte per spiegare ai residenti l’importanza di un’opera che contribuirà a modernizzare profondamente la capitale inglese in tema di approvvigionamento energetico.

In questo senso gli sforzi maggiori sono stati profusi rispetto agli studenti. Nelle zone più interessate dagli scavi, sono stati avviati progetti che hanno coinvolto gli alunni delle scuole primarie e secondarie, per i quali sono stati organizzati dei veri e propri tour all’interno dei tunnel. Ad esempio secondo il National Grid circa 30mila studenti delle secondarie hanno fatto visita negli scavi della fase 1 del progetto, mentre oltre 50mila bambini delle primarie hanno partecipato a lezioni e incontri nel corso dei quali veniva spiegata l’importanza del progetto ma anche accresciuta la loro cultura e consapevolezza in tema di consumo energetico sostenibile.

Londra alla perenne ricerca di energia

Londra è una delle più vitali e ricche capitali mondiali. Una città in perenne movimento con quasi 10 milioni di abitanti, un’area così vasta che supera i 1.500 chilometri quadrati, ma soprattutto un motore economico in grado di produrre un quinto del Pil britannico e di vantare un Pil pro capite quasi doppio rispetto alla media europea.

Tutto questo richiede energia per alimentarsi, e le infrastrutture per il trasporto dell’elettricità diventano strategiche per assicurare che il motore di Londra non si fermi. Appena un mese fa la BBC ha paventato un rischio di mancanza di elettricità rispetto alla domanda londinese. In quell’occasione è infatti intervenuto lo stesso sindaco Sadiq Khan chiedendo uno sforzo maggiore alle multiutility energetiche incaricare dell’approvvigionamento energetico della capitale.

Secondo la Greater London Authority, l’assenza di elettricità potrebbe rallentare ben 50 importanti progetti di sviluppo immobiliare della metropoli, il cui completamento è oggi previsto tra il 2023 e il 2043. Tra questi, anche progetti di housing sociale, quindi abitazioni ad affitto calmierato per le famiglie meno abbienti.

Un rallentamento che la capitale inglese non può permettersi e che oggi spera di poter scongiurare con la nuova rete di tunnel che correrà presto sotto la città.