Webuild, come ti rigenero le gigantesche talpe meccaniche

In una fabbrica dedicata esempio unico al mondo pensato per ridurre i costi operativi ed efficientare l’utilizzo delle TBM

La prima TBM – Tunnel Boring Machine (talpa meccanica), un gigante lungo oltre 100 metri, che ha scavato i tunnel dove correrà il Grand Paris Express (la nuova metropolitana parigina), sarà pronta nei prossimi mesi. In questi giorni è affidata alle cure dei tecnici specializzati di Webuild che la stanno “rigenerando” così da renderla operativa per una nuova sfida: utilizzarla in Italia nelle gallerie dove passerà la futura alta velocità ferroviaria che da Salerno arriverà fino alla città di Reggio Calabria.

Il Gruppo Webuild intraprende così una nuova sfida: il montaggio e la rigenerazione di questi macchinari estremamente sofisticati, e lo fa in partnership con CREG, leader mondiale nel settore delle TBM e dei servizi di tunneling meccanizzato, nella sede produttiva a Terni della Adamantis, operante nel settore metalmeccanico.

Un esempio unico al mondo pensato per ridurre i costi operativi ed efficientare l’utilizzo delle decine di TBM che oggi sono al lavoro nei cantieri italiani dove vengono costruite le grandi opere del futuro, dalla Liguria alla Sicilia. Per la gestione di queste attività è nata la nuova società Webuild Equipment & Machinery – WEM.

Come nel caso della prima talpa arrivata da Parigi, i giganti dello scavo vengono condotti nella fabbrica, smontati e revisionati e sottoposti eventualmente ad alcune modifiche tecniche in base alle caratteristiche del progetto su cui saranno impiegati. Scavare sotto il letto di un fiume, oppure sotto una montagna alpina alta duemila metri, o ancora a pochi metri dalle fondamenta del centro storico di Milano sono attività altamente complesse che per le TBM richiedono spesso set-up tecnici differenti. Il processo intrapreso da Webuild risponde anche a questa esigenza, e così nella fabbrica ad esso dedicato – dagli alti standard logistici – si potrà realmente dare nuova vita per queste eccellenze assolute dell’ingegneria moderna.

I 58 giganti al lavoro nelle opere sotterranee nel mondo

A poche centinaia di metri dal mare trasparente di Taormina una TBM sta scavando la galleria dove correranno i treni che cambieranno la mobilità della Sicilia. La talpa impegnata sulla tratta Taormina-Giampilieri è infatti una delle 19 che, secondo i programmi, saranno impiegate sull’isola. Obiettivo: portare a termine 7 progetti che prevedono il completamento di una nuova rete ferroviaria lunga 200 chilometri, con 175 km di gallerie. È questo il cuore dell’alta capacità ferroviaria Catania-Messina-Palermo che Webuild sta realizzando.

Quello siciliano è solo un esempio della vastità del parco TBM di Webuild che sta per raggiungere i 58 macchinari, divisi tra quelli già in operazione, in montaggio, ordinati e da ordinare per i progetti pianificati.

Revisionare, modificare e aggiornare queste talpe per consentirne il reimpiego in nuovi progetti diventa così un’attività strategica che conferma la leadership ormai raggiunta dal Gruppo nel settore dello scavo meccanizzato.

I tecnici specializzati che danno nuova vita alle talpe meccaniche

Ancora una volta, però, le eccellenze della tecnica hanno bisogno dei professionisti che le facciano vivere. Quegli uomini e quelle donne che oggi lavorano nelle TBM di Webuild, ma anche quei tecnici specializzati chiamati a operare all’interno della fabbrica di Terni. L’incredibile sviluppo delle attività di scavo meccanizzato ha infatti spinto il Gruppo a fare considerevoli investimenti in tema di innovazione e formazione, puntando appunto alla formazione di personale specializzato anche attraverso l’uso di sofisticatissimi simulatori. A Belpasso, in provincia di Catania, Webuild ha poi inaugurato una fabbrica totalmente automatizzata e robotizzata dove vengono prodotti i conci, ovvero i rivestimenti delle gallerie che vengono posizionati proprio dalla TBM durante lo scavo. La fabbrica di Belpasso, in grado proprio grazie all’automazione di produrre un concio ogni 7 minuti (3 minuti in meno rispetto al metodo tradizionale), è un primo esperimento al quale seguirà l’apertura di altre sedi di addestramento, partendo da Novi Ligure, in Piemonte, fino alla Campania, dove ci si concentrerà proprio sullo scavo meccanizzato dell’alta velocità che da Napoli arriverà fino a Bari. Centri di eccellenza che svilupperanno sinergie nazionali proprio per un utilizzo sempre più efficiente delle grandi talpe meccaniche.