Transiberiana: ultima fermata Tokyo

Rilanciato il prolungamento della storica ferrovia transiberiana fino a Tokyo

Russia e Giappone uniti dalla Transiberiana. Un anno dopo aver celebrato l’anniversario per i cento anni della Transiberiana, la ferrovia raccontata in tanti film come “Transsiberian” del 2008 con Ben Kingsley, la Russia ha rilanciato l’idea di ampliare il progetto visionario dello Zar fino a raggiungere il Giappone, un’impresa ingegneristica che rafforzerebbe il ruolo della linea ferroviaria che già oggi è la più lunga del mondo.
Il prolungamento della linea precedente su un nuovo tracciato permetterebbe ai passeggeri per la prima volta nella storia di attraversare un quarto della superficie terrestre seduti all’interno di un comodo vagone del treno, e – cosa ancora più importante – accrescerebbe in modo significativo gli scambi tra la Russia e il Giappone, trasformando la linea in un asset strategico anche per gli scambi commerciali tra Giappone ed Europa.

Con i suoi 9.289 chilometri, la ferrovia Transiberiana già oggi copre la parte più consistente del percorso. Parte da Mosca e compie un lungo viaggio passando attraverso gli Urali, le steppe della Mongolia per arrivare fino a Vladivostok, un porto sulla costa del Pacifico. Secondo quanto riporta Russian Railways, la società pubblica che controlla il trasporto ferroviario, la linea, costruita in 25 anni di lavori sotto la supervisione di due Zar, Alessandro III e suo figlio, è così lunga da coprire sette fusi orari. La sua portata è enorme perché, grazie alle connessioni ferroviarie che partono da Mosca e una volta completati i lavori, da Tokyo si arriverà a Parigi con una linea ferroviaria di 13.600 chilometri, e da lì a Londra. 
Naturalmente si tratta di un progetto complesso perché il Giappone è costituito da un arcipelago di isole e quindi l’infrastruttura completa dovrebbe prevedere la realizzazione di ponti e tunnel per permettere al treno di raggiungere la destinazione finale di Tokyo.

L’idea di un prolungamento della linea è stata rilanciata dal Presidente russo Vladimir Putin nel giugno scorso in occasione del Third Eastern Economic Forum che si è tenuto a Vladivostok. In quell’occasione le sue dichiarazioni sono state riprese dall’agenzia stampa russa TASS che ha spiegato come lo snodo centrale dell’opera sarebbe stato la realizzazione di un primo collegamento tra la terraferma russa e l’isola di Sakhalin e di un secondo collegamento con l’isola giapponese di Hokkaido.
«L’idea di costruire il ponte per Sakhalin – ha dichiarato Putin secondo quanto riportato da TASS – era un progetto già ideato negli anni Cinquanta, anche se questi piani non sono mai stati sviluppati. Noi stiamo adesso riprendendo in mano questi piani e progettando le soluzioni».
Il Presidente russo ha dichiarato che il costo della realizzazione del ponte potrebbe aggirarsi intorno ai 286 miliardi di rubli (5 miliardi di dollari).
Secondo TASS una seconda opzione prevede la realizzazione di un tunnel, molto simile a quello della Manica che supera il Regno Unito dal continente europeo. Sia esso un ponte o un tunnel, l’effetto che la realizzazione di questa infrastruttura avrà sull’isola di Sakhalin sarà considerevole. 

Hakodate, Hokkaido

Oltre al naturale sviluppo del turismo e del commercio, la nuova infrastruttura garantirebbe una consistente riduzione del costo del commercio estero. «Noi trasportiamo via mare beni di consumo, materiali per le costruzioni e cibo – ha commentato alla TASS Oleg Kozhemyako, Governatore dell’isola – e questo prevede costi extra che rappresentano un peso per il prezzo di beni e servizi».
La Russia, da parte sua, spinge molto sulla realizzazione dell’opera, puntando sul ruolo commerciale dell’opera. Un test realizzato un anno fa dall’Associazione degli operatori della Transiberiana (“Coordinating Council on Trans-Siberian Transportation”) ha infatti dimostrato che, mentre le merci trasportate via nave dal Giappone all’Europa impiegano in media 55 giorni, il passaggio attraverso la Transiberiana richiede l’impiego della metà del tempo. E questo senza considerare il progetto di prolungamento della linea che abbatterebbe ulteriormente i tempi.

«Un collegamento via terra tra Sakhalin e Hokkaido – ha dichiarato il Presidente di Russian Railways, Oleg Belozerov, secondo quanto riportato da TASS – permetterebbe di dimezzare i tempi di trasporto dall’Europa al Giappone rispetto alle rotte tradizionali». 
Collegare Sakhalin con Hokkaido è quindi divenuta una priorità anche per il governo russo, un obiettivo da conseguire nonostante il costo complessivo del progetto possa superare un trilione di rubli (17,3 miliardi di dollari).