Usa: è il momento dell’alta velocità

Governo federale e singoli stati progettano nuovi investimenti sui treni veloci

Il XIX è stato il secolo delle ferrovie, della corsa all’oro e della conquista del West; il XX è stato il secolo del trasporto aereo e di quello stradale, della Route 66 divenuta simbolo della crescita di una nazione e del mito di ricerca interpretato anche attraverso capolavori della letteratura come “On the Road” di Jack Kerouak. Il XXI secolo sarà il secolo dell’alta velocità ferroviaria, che dovrà mettere in collegamento le grandi città degli Stati Uniti, dando così vita a una fitta rete di trasporti capace di favorire lo sviluppo economico.
Un grande progetto che viene lanciato per la prima volta il 16 aprile del 2009 dall’ex-presidente degli Usa, Barack Obama. L’idea è quella di garantire all’80% dei cittadini americani un accesso ai treni ad alta velocità entro i prossimi 25 anni. Per realizzare questo obiettivo nel 2009 il Congresso stanzia 8 miliardi di dollari all’interno dell’American Recovery and Reinvestment Act, più altri 2,1 miliardi nel 2010.

Si tratta di un punto di partenza al quale si aggiungono negli anni a seguire nuovi stanziamenti, tanto federali quanto dei singoli stati. Per realizzare le linee viene poi redatto nell’aprile del 2009 l’High-Speed Rail Strategic Plan. Il Piano prevede la costruzione di corridoi ferroviari; il miglioramento dei corridoi già esistenti che collegano alcune grandi città degli Stati Uniti; e la preparazione, attraverso analisi e studi di settore, di nuovi progetti per linee da realizzare nel futuro. Una base sulla quale si inserisce alla perfezione il Piano Trump che destinerà parte della dotazione totale di 1 trilione di dollari proprio alle infrastrutture di trasporto su ferro. 

Il Piano

La nuova rete ferroviaria identificata dall’High-Speed Strategic Plan dovrebbe variare dalle 100mila alle 600mila miglia, un sistema di trasporto, moderno, efficiente, e “green”, perché svincolato dall’uso dei combustibili fossili come il petrolio. E infatti – come riporta il Department of Transportation – il sistema trasportistico attuale degli Usa (costituito prevalentemente da strade e aeroporti) consuma il 70% della domanda petrolifera del Paese e contribuisce con il 28% delle emissioni di gas.
Per trasferire una parte del trasporto su ferro, il Dipartimento ha individuato la realizzazione di modelli differenti di trasporto ferroviario che vanno dai treni ad alta velocità, capaci di superare le 150 miglia orarie, con poche fermate, a quelli a velocità intermedia, capaci di raggiungere le 150 miglia, fino ai più classici intercity che si muovono a velocità variabili tra le 79 e le 90 miglia.

Per questi progetti la Federal Railroad Administration del Department of Transportation ha stanziato altri 10 miliardi di dollari individuando cinque mega-regioni che ospitano il 65% della popolazione americana su cui far ricadere gli investimenti (Seattle-Portland, San Francisco-Los Angeles, Charlotte-Releigh-DC, Midwest hub, Northwest Corridor).  
Alla proposta di stanziamenti da parte del Dipartimento hanno risposto 39 stati, oltre alla stessa Amtrak (il colosso del trasporto ferroviario), che insieme hanno però richiesto un totale di 75 miliardi di dollari, ben al di sopra della cifra messa a disposizione dal Dipartimento.

Amtrak, California

I corridoi

Nello sviluppo della nuova rete di trasporto ferroviario ad alta velocità, il Department of Transportation degli Stati Uniti ha disegnato quelli che saranno i principali corridoi del Paese. La maggior parte si trovano nella East Coast e in particolare collegano New York City fino a Miami in Florida, e poi da Washington verso Chicago. Il corridoio sicuramente più importante per via del valore e dello stato d’avanzamento del progetto è quello californiano.
La linea San Francisco-Los Angeles è attualmente in costruzione con un finanziamento totale previsto di 68 miliardi di dollari (25,2 dei quali stanziati dallo stato californiano per il solo 2016). La linea, che dovrebbe essere pronta nel 2029, sarà lunga 800 miglia, con 24 stazioni e sarà accessibile dal 90% dei residenti dello stato.

Oltre a questo sono altri i progetti in via di realizzazione, come ad esempio la linea ad alta velocità da Atlanta a Charlotte, che dovrebbe estendere il già esistente Southeast High-Speed Rail Corridor (Charlotte-Washington, D.C.), collegando così Atlanta con la capitale degli Stati Uniti. 
Nella realizzazione di questi progetti, una parte dei finanziamenti sono stati presi dai 10 miliardi di dollari messi a disposizione dalla Federal Railroad Administration: 449 milioni di dollari sono andati per modernizzare la linea ad alta velocità tra New York City e Trenton; 1,1 miliardi per il corridoio Chicago-St. Louis; 2,5 miliardi per il California High Speed Train.

I trend del settore

A conferma del rinato interesse verso lo sviluppo del trasporto su rotaia, l’intero settore sta vivendo un momento di particolare crescita. Il mercato Usa delle costruzioni dei trasporti pubblici ferroviari passerà dai 19,3 miliardi del 2016 ai 20,3 miliardi del 2017, con un incremento del 5%.
Sempre nel corso di quest’anno gli investimenti per metropolitane e ferrovie leggere cresceranno del 3,7% fino a 7,7 miliardi di dollari, mentre tra il 2015 e il 2016 gli investimenti nelle ferrovie pesanti sono aumentati, anche se di poco, passando da 13,5 a 13,6 miliardi di dollari.
La spinta al settore viene data, da un lato dal Fast Act lanciato dall’amministrazione Obama, e oggi dal pacchetto di investimenti da 1 trilione di dollari ribadito dal Presidente Donald Trump nel corso del suo ultimo discorso al Congresso. Sebbene ancora non sia chiarito nei dettagli, molti stati attendono il lancio ufficiale del Piano Trump, convinti di poter trovare al suo interno un’occasione per lanciare i progetti più ambiziosi di alta velocità negli Stati Uniti.