Copenhagen: quel vecchio porto trasformato in quartiere sostenibile

La storia di Nordhavn, il vecchio porto cittadino al centro di un radicale progetto di riqualificazione urbana

Essere una delle città più vivibili del mondo non è un diritto di nascita, ma una conquista da difendere giorno per giorno, attraverso investimenti, innovazione e soprattutto una visione moderna della convivenza urbana.

Copenhagen è riuscita a mettere insieme tutti questi elementi promuovendo progetti all’apparenza differenti, ma tutti indirizzati allo stesso fine: contribuire a creare una città carbon neutral entro il 2025, a misura d’uomo, con strumenti di mobilità innovativi. Questo è stato il senso della costruzione di Cityringen, la linea metropolitana realizzata dal Gruppo Webuild a forma di anello capace di trasportare ogni anno 72 milioni di persone. E questo è il senso della riqualificazione del quartiere di Nordhavn, la scommessa di trasformare un vecchio porto in un’area integrata, collegata attraverso treni al resto della città, attrattiva per gli investitori, e capace di offrire alloggi sostenibili e una qualità della vita elevata ai suoi residenti.

La scommessa del vecchio porto di Nordhavn

A Copenhagen tutti sapevano che accompagnare nella modernità il vecchio porto di Nordhavn non sarebbe stata impresa facile. Per farlo è stata istituita una società ad hoc, la CPH City & Port Development, costituita al 95% del comune e al 5% dallo stato danese.

Compito della società sarebbe stato elaborare il progetto e accompagnare la realizzazione di nuovi distretti urbani, oltre alle infrastrutture di trasporto necessarie per far muovere i residenti del futuro.

La materia su cui lavorare è quella del vecchio porto, una delle aree più storiche di Copenhagen, dove erano presenti le industrie di un tempo, con caseggiati e approdi per le barche, circondati da canali, bacini d’acqua e naturalmente il mare aperto. La bellezza del luogo è stato il valore aggiunto del progetto, che puntava non a stravolgere l’originalità di Nordhavn, ma a riqualificare il quartiere in chiave moderna e sostenibile.

Il piano di sviluppo del quartiere ha previsto la costruzione di piazze, vie pedonali, spazi di ritrovo, tutti strumenti per rendere agevole la mobilità e facilitare l’incontro tra le persone. Gli edifici costruiti vanno dai tre ai sei piani, con l’intento di mantenere il carattere originario dell’architettura danese e della stessa Copenhagen. E poi naturalmente la volontà di assegnare al mare e all’acqua il suo ruolo di protagonista, attraverso la realizzazione di una bellissima promenade proprio sul mare e di una serie di spazi, come piscine, approdi e residenze a due passi dal mare stesso.

Portland Towers, Nordhavn
Portland Towers, Nordhavn

Il trasporto sostenibile per raggiungere Nordhavn

Cityringen ha tracciato la rotta: diventare carbon neutral è un obiettivo raggiungibile solo investendo nel trasporto sostenibile e facendo in modo che le linee metropolitane e ferroviarie, oltre naturalmente alle biciclette, diventino lo strumento quasi esclusivo per i movimenti all’interno della città.

Questo principio è stato adottato anche nel progetto di riqualificazione di Nordhavn, che non sarebbe dovuto rimanere una cattedrale nel deserto, ma che invece avrebbe raggiunto il vero obiettivo iniziale solo se interconnesso con il resto della città.

Per riuscire in questo intento fin dall’inizio Nordhavn è stato indicato come un “5-minute neighborhood”, ovvero uno di quei distretti cittadini dove non ci vogliono più di cinque minuti a piedi per raggiungere una fermata del trasporto pubblico. Così la struttura delle strade è stata progettata proprio affinché pedoni, ciclisti e mezzi pubblici possano muoversi velocemente e più rapidamente di quanto non si faccia con l’automobile. I mezzi più utilizzati nel distretto sono infatti la bicicletta e i mezzi pubblici. In particolare il quartiere è servito da un treno locale che si ferma alla Nordhavn Station e da diversi bus, che percorrono un corridoio previsto all’interno di quello che viene chiamato “the green circuit”. In questo modo solo un terzo degli spostamenti viene coperto con un’automobile.

Oltre a quanto è stato realizzato, l’elemento più interessante in termini di trasporto sostenibile e della sua integrazione con il tessuto urbano è quello che accadrà in futuro. CPH City & Port Development prevede di realizzare almeno una linea metropolitana che raggiungerà il quartiere e l’elemento più innovativo è che già oggi le case vengono vendute con una clausola speciale: i prezzi sono più alti per quelle che, stando al progetto, si troveranno a 50 metri dalla fermata della futura metro. Nello specifico i contratti prevedono che i proprietari di queste case paghino un extra non per sempre, ma per un periodo di 60 anni dall’inaugurazione della nuova metro. Un metodo per monetizzare l’aumento del valore urbanistico delle abitazioni raggiunto grazie alla presenza di un mezzo di trasporto sostenibile e allo stesso tempo per aumentare i fondi utili alla costruzione del mezzo stesso.

Nordhavn oggi, il successo di una visione

Oggi, al termine dei lavori, il quartiere è divenuto uno dei principali poli d’attrazione della città. Ospita 40.000 residenti e altrettanti lavoratori, all’interno di un’area che mette a disposizione della città 165.000 metri quadrati di spazi residenziali e 140.000 metri quadrati di spazi commerciali.

Tutti le aree previste dal primo progetto sono state vendute in pochissimo tempo, ed è per questo che la CPH City & Port Development è oggi impegnata a studiare l’evoluzione di questa grande riqualificazione urbanistica. L’idea è quella di coinvolgere nel progetto altri 100 ettari nei prossimi 10, 20 anni, creando peraltro un enorme punto di approdo per le barche lungo oltre un chilometro. I fondi per finanziare le opere ci sono, i progetti anche, e il sogno di un distretto moderno e sostenibile non si è ancora esaurito.