La smart city si fa foresta e la foresta si fa smart city. Dopo l’esperimento di successo del Bosco Verticale di Milano, l’edificio trasformato in un’area verde che si estende verso il cielo, l’architetto Stefano Boeri lancia un nuovo progetto in chiave green. Questa volta in Messico, a Cancun, dove nascerà la prima Smart Forest City, una città foresta che si estenderà per 557 ettari e sarà in grado di ospitare fino a 130mila abitanti.
Il primo dato del progetto che salta all’occhio è lo spazio che sarà destinato al verde: 362 dei 557 ettari totali, occupati da superfici vegetali. La risposta, in termini di inquinamento, sarà eccezionale. Mentre a livello mondiale il 70% delle emissioni di CO2 sono prodotte proprio dagli agglomerati urbani, la città messicana non produrrà anidride carbonica, ma ne assorbirà circa 116mila tonnellate all’anno.
«La Smart Forest City – commenta l’architetto e urbanista Stefano Boeri, fondatore di Stefano Boeri Architetti – è pensata come un insediamento verde, innovativo e autosufficiente dal punto di vista energetico, grazie ad un anello perimetrale di grandi insediamenti fotovoltaici e ad un canale di acqua collegato con un impianto ipogeo al mare, che permetteranno di alimentare la città in modo sostenibile. Si svilupperà così un’economia circolare intorno al tema dell’utilizzo dell’acqua, elemento chiave del progetto. Impianti di trattamento delle acque, produzione del cibo grazie a un perimetro di serre idroponiche, giardini d’inverno, canali navigabili, hub della mobilità, desalinizzazione e sistemi capillari di giardini pubblici e privati si intrecciano come elementi di innovazione e disegnano una nuova struttura urbana destinata ad ospitare 130mila umani e 7 milioni di piante».
La natura selvaggia e il suo impatto sull’ambiente non sono le uniche caratteristiche di questo insediamento. La Smart Forest City sarà infatti una città altamente tecnologica e sostenibile, innovativa e moderna, progettata per diventare un attrattore di talenti, imprese, università, lavoratori di ricerca.
Un nuovo modo di pensare lo sviluppo urbano che va dalla mobilità alla gestione delle acque, sempre in chiave sostenibile.
Smart Forest City Cancun: il progetto di Stefano Boeri
L’idea alla base del progetto elaborato dallo Studio Stefano Boeri Architetti è quella di pensare a una città come fosse un grande campus. Ogni quartiere, ogni area della città deve quindi essere integrata con le altre e progettata per avere un senso nel disegno urbanistico complessivo. Il progetto prevede quindi la realizzazione di impianti di trattamento delle acque e di desalinizzazione, la predisposizione di canali navigabili, ma anche la costruzione di hub della mobilità, che favoriscano gli spostamenti dei cittadini riducendo al massimo l’utilizzo dell’automobile.
Alle spalle una serie di tecnologie e sistemi innovativi, che vanno dalla gestione delle acque alla produzione energetica attraverso pannelli fotovoltaici, utili per rendere la Smart Forest City un insediamento autosufficiente. L’acqua, che sarà raccolta dal mare attraverso un sistema di canali, desalinizzata e trattata per le esigenze urbane, diventerà il cuore della città e sarà utilizzata anche per irrigare i canali dei campi agricoli circostanti.
Proprio la desalinizzazione, come dimostrano le attività della società Fisia Italimpianti, controllata dal Gruppo Webuild e leader mondiale nel settore, è oggi una delle tecnologie più avanzate per supplire all’assenza di acqua recuperando quella del mare che viene trattata e trasformata in una risorsa utile alla vita.
E proprio questo sarà uno dei motori della Smart Forest City di Cancun, ma anche un grande attrattore per gli attori internazionali impegnati nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative.
Smart Forest City Cancun: innovazione e ricerca
Dar vita a una città che sia dotata di grandi parchi, di tetti trasformati in giardini, di facciate di edifici ricoperte di piante non è solo un esercizio estetico. L’obiettivo è quello di mischiare insieme le tecnologie delle più avanzate smart city con le esigenze della sostenibilità.
Proprio questo mix dovrebbe permettere alla Smart Forest City di Cancun di diventare da subito un grande attrattore di università, organizzazioni internazionali, laboratori di ricerca, aziende con una forte propensione all’investimento e all’innovazione. E proprio per favorire questa aspirazione, all’interno della città è prevista la costruzione di un’ampia area destinata proprio all’insediamento di questi soggetti, che abbia tutte le carte in regola per ospitare centri di ricerca, così come studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo.
La mobilità nella smart city di Cancun
Anche la mobilità, in un’area di 557 ettari, è un elemento fondamentale per proteggere l’anima green della città. A questo proposito il progetto prevede la realizzazione di un sistema che permetta di abbandonare i veicoli a combustione ai confini della città e da lì muoversi solo con mobilità elettrica e semiautomatica.
Inoltre la città sarà strutturata in modo da avere cinque grandi aree di intrattenimento, all’interno delle quali sono previsti servizi commerciali e spazi verdi condivisi, che saranno raggiungibili dalla totalità della popolazione senza ricorrere all’uso dell’automobile.
Un’occasione per un nuovo sviluppo messicano
Prima di passare alla fase esecutiva, la Smart Forest City di Cancun attende il via libera definitivo dallo stato messicano del Quintana Roo, uno dei più turistici del Messico. Proprio l’invasione del turismo, che caratterizza questa regione famosa nel mondo per le località di mare (Cancun in testa), richiede investimenti per ripensare il modello di sviluppo di un territorio ricchissimo di bellezze naturali, ma rimasto per molti anni privo di un progetto di sviluppo sostenibile.
Questa è stata la molla che ha ispirato l’idea della Città Foresta, presentata per la prima volta nel 2019 nel corso del Climate Action Summit che si è tenuto a New York City. Rispettare quel progetto, per il Messico, sarebbe l’occasione di presentare al mondo un modello alternativo di sviluppo urbano.