Cantiere sud, il futuro nelle nostre mani

Viaggio nel campo base della nuova ferrovia che cambierà la Sicilia

Ѐ finito sulle mappe della meteorologia internazionale per il suo record di “Comune più caldo d’Europa” (il 20 agosto del 1999 il termometro qui si fermò 48,5°C.). Oggi il borgo siciliano di Catenanuova, in provincia di Enna, è una delle località attraversate dalla prima rete ferroviaria ad alta capacità della regione, ossia tra Palermo e Catania. Ed è proprio qui che il Gruppo Webuild è impegnato nella costruzione della prima tratta dell’opera (il capolinea opposto è Bicocca, nei pressi dell’aeroporto Catania): 38 chilometri in tutto di ferrovia sui quali sono impegnate oltre 400 persone e193 imprese fornitrici.

Investimenti Sud Italia: il lavoro nel cuore della Sicilia

Il campo base da cui partono idee e macchinari per la costruzione della linea che cambierà la Sicilia si trova al chilometro 58 della Strada statale 192, nei pressi della località Gerbini. Un luogo sconosciuto, circondato da distese di aranceti che si estendono a perdita d’occhio lungo una pianura infinta, e punteggiato di poche ma essenziali attività economiche. La pompa di benzina, il bar dove il caffè è buono, un piccolo forno con un angolo salumeria che confeziona panini e prodotti tipici per i lavoratori del cantiere.

Il campo base è invece un centro di assoluta vitalità dove si dorme, si mangia, ci si confronta, ma soprattutto si lavora. Negli uffici i progetti prendono forma e assumono la sembianza dell’operatività. All’esterno, capicantiere, assistenti, operai si spostano da un capo all’altro di questi 40 chilometri trasformati dalla tipicità di quest’opera in un cantiere diffuso.

Qui lavora Giuseppe Russello, un geometra che alla soglia dei 50 anni ha deciso di prendere la laurea in ingegneria. «Dopo anni di lavoro nei cantieri in tutta Italia – racconta – ho sentito il bisogno di crescere ancora. È stata dura, ci sono voluti sacrifici ma alla fine è stata una soddisfazione unica che spero in futuro cambierà anche il mio ruolo in cantiere».

Diego Pulvirenti di anni ne ha 50, ma già 35 li ha trascorsi a costruire grandi opere. La sua è una passione familiare: prima di lui suo padre e adesso anche il fratello, che lavora nello stesso cantiere siciliano. «Siamo di Catania – spiega – e per noi lavorare insieme nella nostra terra è qualcosa di speciale, di unico».

Pulvirenti è un caposquadra e la sua specialità è quella di realizzare i cosiddetti casseri, ovvero le armature che danno forza e sostanza a strutture imponenti come i pilastri che sorreggono i ponti. «Un mestiere complesso e faticoso – ammette – ma è tutta la mia vita».

Dalle sei del mattino alle quattro del pomeriggio lavora in cantiere, mentre nel tempo libero costruisce pezzo per pezzo la casa dove vive con la moglie e i figli.

È un lavoro di testa e di mani, il suo. Lo si capisce subito osservandolo perfettamente a suo agio tra l’acciaio e il cemento dei grandi impalcati. Come lui, anche i quasi 400 operai impegnati alla costruzione di questa linea brulicano nella pianura catanese, ognuno con il proprio ruolo, ognuno con un obiettivo chiaro. Varare l’impalcato, spianare una strada, movimentare la terra di scavo, colare il cemento. Le attività sono tantissime e insieme alimentano quel tessuto economico, fatto di imprese e lavoratori, che è al centro non solo del progetto Bicocca-Catenuova, tra le reti TEN-T dell’Unione Europea, ma di tutte le grandi opere infrastrutturali che interessano il Sud Italia e che – anche grazie alla spinta impressa dal PNRR – promettono di modernizzare la mobilità di questo territorio, puntando sulla sostenibilità, sulla sicurezza e sulla efficienza dei trasporti.

Il PNRR atterra al Sud

Nel Sud Italia l’estate del 2022 verrà ricordata non già per il caldo record e il rischio siccità che ha toccato tutta l’Europa – e non solo – ma anche perché, proprio in questi mesi, sono stati avviati diversi nuovi cantieri con l’obiettivo di portare a termine nei prossimi anni importanti opere infrastrutturali.

Il Gruppo Webuild, impegnato nella realizzazione di alcune tra le opere più strategiche in costruzione in Italia, ha avviato quattro cantieri nei mesi estivi: le tratte Hirpinia-Orsara e la Orsara-Bovino della linea veloce Napoli-Bari, e un altro paio di linee ad alta capacità proprio in Sicilia.  Nel complesso i due lotti della Napoli-Bari prevedono altri 40 km di tracciato su cui il Gruppo è già al lavoro (nelle tratte Napoli-Cancello e Apice-Hirpinia). I cantieri siciliani, invece, per un totale di 43 km di nuove linee, riguardano le tratte Fiumefreddo-Taormina/Letojanni e Giampilieri-Taormina, due lotti funzionali dell’altra importante opera infrastrutturale dell’isola, la ferrovia Messina-Catania.

Nel complesso, le opere inaugurate ad agosto corrispondono a un valore complessivo di 3 miliardi di euro e alla costruzione di 83 chilometri di nuove tratte ferroviarie, che vanno ad aggiungersi alle attività già in corso del Gruppo, un vero e proprio volano economico per il Mezzogiorno italiano. E infatti attualmente Webuild sta realizzando al Sud Italia 15 progetti, ai quali lavorano 3.700 persone e oltre 2mila imprese fornitrici, la quasi totalità con sede proprio nelle regioni interessate dalle opere. In tutti i casi si tratta di grandi infrastrutture come il Terzo Megalotto della Statale Jonica (28 km della nuova strada che collega la Calabria con la Puglia) o la stazione Napoli-Capodichino della Metropolitana di Napoli, che permetterà di completare il collegamento tra il centro della città e l’aeroporto internazionale.