A Chicago nasce The78, l’ultimo distretto della città

7,2 miliardi di dollari investiti per costruire un nuovo quartiere nella città del vento

Sarà l’ultimo distretto di Chicago, il 78°, ma anche il più innovativo. Grattacieli, treni, autobus, metropolitane, complessi residenziali, in un’area che verrà edificata da zero, pensata per essere un avamposto cittadino in chiave sostenibile, smart, moderna. Questo è il destino già scritto di “The 78”, il nuovo distretto che si aggiunge ai 77 quartieri storici di Chicago e che sarà costruito con un investimento di 7,2 miliardi di dollari, cifra che lo rende uno dei progetti cittadini più importanti degli Stati Uniti.
L’inizio dei lavori è stato annunciato lo scorso mese da Related Midwest, la società incaricata di sviluppare il progetto. E la partenza è proprio dalle infrastrutture perché la prima cosa da realizzare è la Wells-Wentworth Connector, una grande arteria stradale che collegherà downtown con Chinatown, garantendo l’accesso a una zona della città che è rimasta fuori dai collegamenti stradali per anni. Ma questo è solo il primo passo di un progetto di real estate che vuole riscrivere l’assetto urbanistico di una delle città più importanti degli Usa.

Un progetto faraonico e innovativo

Sono i numeri a spiegare nel dettaglio la portata di un progetto ambizioso, improntato all’innovazione e all’ecosostenibilità, e a giustificarne il costo. La nuova area, che sorgerà tra Clark Street, Roosevelt Road, 16th Street e il Chicago River, avrà 371mila metri quadrati che saranno destinati agli uffici e che daranno vita a un enorme campus dentro il quale lavoreranno 24.000 persone. La città ha poi un bisogno reale di nuovi alloggi che il progetto punta a soddisfare. All’interno di “The 78” saranno infatti realizzati 5.000 nuovi appartamenti, di cui circa 1.000 da destinare alle famiglie con redditi più bassi.
Il progetto sarà poi completato da un parco di 2,8 ettari (7 acri) e da un’area destinata alle imprese innovative con la creazione del Discovery Partners Institute, un incubatore hi-tech in partnership con l’università dell’Illinois. L’incubatore è destinato a diventare uno dei più prestigiosi centri di ricerca degli Usa nel quale saranno coinvolti circa 10.000 studenti ogni cinque anni.
Nell’insieme una grande area cittadina che sarà raggiungibile anche attraverso infrastrutture di nuova generazione, come ha spiegato Curt Bailey, il presidente di Related Midwest, in un’intervista rilasciata alla rivista “Multi-Housing News”.
«Strade, autostrade, e taxi-boat permetteranno alle persone di raggiungere questo hub tecnologico, destinato a diventare la location più ambita in città dagli imprenditori, tanto per lavorare quanto per vivere. Il progetto, realizzato dallo studio Skidmore, Owings and Merrill, prevede la costruzione di infrastrutture moderne per collegare il quartiere con quelli limitrofi, architetture avveniristiche, e servizi pubblici, come il parco verde di 2,8 ettari».

Chicago

Il piano per le nuove infrastrutture

I lavori iniziano dalla Wells-Wentworth Connector, l’arteria stradale che collegherà l’area con il resto della città. Ma questo è solo l’inizio dello sviluppo infrastrutturale del nuovo distretto. L’obiettivo del progetto è rendere il nuovo quartiere accessibile attraverso infrastrutture e mezzi differenti, dai battelli che navigano il fiume e i corsi d’acqua interni che verranno creati, alle linee metropolitane, ai bus fino alle ferrovie che correranno tra i nuovi edifici. Dopo il completamento della Connector, che secondo le indicazioni ufficiali dei costruttori avverrà entro 14 mesi, saranno investiti altri 850 milioni di dollari per ampliare la Chicago Riverwalk, portare a termine il Metra Tracks (la linea ferroviaria che sarà prolungata a ovest verso Clark Street), ricostruire parte degli argini del Chicago River e realizzare una nuova fermata della CTA Red Line, una delle linee metropolitane cittadine.
Secondo i costruttori l’investimento privato sul progetto sarà in grado di generare nei prossimi 30 anni un giro d’affari pari a 40 miliardi di dollari, dando vita a 24mila posti di lavoro permanenti, e assicurando alla città e allo stato ogni anno nuove tasse per oltre 220 milioni di dollari.

Hudson Yards e King’s Cross, i due esempi da seguire

The78 ha due precedenti illustri, due grandi progetti di sviluppo urbano che hanno impresso un profondo cambiamento nell’assetto urbanistico delle città che li ospitano. Si tratta di Hudson Yards a New York City e King’s Cross a Londra.
Il primo è il nuovo distretto realizzato a New York tra Chelsea e Hudson Yards, un’opera costata oltre 20 miliardi di dollari e inaugurata nel 2019, all’interno della quale sono presenti hotel, grattacieli, centri commerciali, spazi culturali. L’opera ha indubbiamente contribuito al cambiamento dello skyline della città e, a pochi mesi dalla sua inaugurazione, il distretto è già divenuto il più costoso della Grande Mela dove, secondo la società di real estate PropertyShark, il costo medio di un appartamento si aggira intorno ai 5 milioni di dollari.
King’s Cross è invece il quartiere londinese trasformato grazie a un investimento di 3 miliardi di sterline, riconosciuto come il progetto di ristrutturazione urbana più grande d’Europa. Nell’insieme una zona di 27 ettari a nord della stazione metropolitana di King’s Cross che, da area dismessa, è divenuta un moderno quartiere residenziale, ma anche un innovativo polo tecnologico dove, ad esempio, Google ha trasferito la sua sede londinese e Facebook ha annunciato che farà lo stesso.
Due esempi di come le grandi città si stanno rinnovando in chiave moderna, sui quali anche Chicago ha deciso di rimodulare il proprio sviluppo urbanistico.