Costruire una nuova Chicago

Cantieri aperti, grandi opere infrastrutturali e l’ambizione di diventare una città del futuro

Ogni giorno a Chicago si accende una nuova luce. Dalla scorsa estate il City Council, sostenuto dal Chicago Department of Transportation e dal Chicago Infrastructure Trust (l’Agenzia cittadina incaricata di promuovere i progetti infrastrutturali), ha avviato un programma di rinnovamento radicale dell’illuminazione. Quattro anni di interventi per un costo di 160 milioni di dollari al termine dei quali sarà sostituito l’85% delle lampade pubbliche, pari a circa 270.000 punti luce.
L’iniziativa, improntata a ridurre il consumo energetico, racconta molto di una città che è storicamente un punto di riferimento per il business negli Stati Uniti e che oggi ha voglia di tornare a brillare attraverso una serie di programmi centrati sullo sviluppo delle infrastrutture. Il primo sponsor di questo cambiamento è il sindaco Rahm Emanuel, che sei anni fa annunciò il piano “Building a New Chicago”, una serie di progetti infrastrutturali che contribuirono alla creazione di 60.000 posti di lavoro. Lo scorso anno il piano è stato rinnovato con la promessa di avviare la realizzazione di opere in grado di creare altri 40.000 posti di lavoro. Interventi su tutti i fronti, dai trasporti all’energia, dalla rete idrica alla logistica per dare un volto nuovo e moderno a una delle città simbolo degli Usa.

Un treno ad alta velocità per l’aeroporto

Per sostenere il suo piano di sviluppo infrastrutturale, nell’aprile del 2012 il primo cittadino e il consiglio comunale hanno istituito il Chicago Infrastructure Trust, l’Agenzia che ha il compito di assistere l’amministrazione locale nella ricerca di finanziatori per progetti infrastrutturali.
L’ultima iniziativa lanciata dall’Agenzia risale al novembre scorso, quando è stato lanciato pubblicamente un bando di gara per le aziende interessate a progettare, costruire, finanziare, gestire e manutenere l’O’Hare Express, una linea ferroviaria ad alta velocità che in soli 20 minuti dovrebbe collegare downtown Chicago con l’O’Hare International Airport (il terzo più affollato degli Stati Uniti), riducendo in questo modo di oltre il 50% i tempi di trasporto.
«La linea da e per O’Hare – commenta il sindaco Emanuel sul sito del Chicago Infrastructure Trust – darà agli abitanti della città e ai visitatori un servizio di trasporto più rapido, e offrirà a Chicago un vantaggio competitivo come hub globale per il turismo, il trasporto e il commercio».
Ancora non esiste una stima precisa dei costi, tuttavia il progetto dovrebbe essere interamente finanziato dai privati per i quali sarebbe previsto un ritorno sull’investimento attraverso la gestione degli incassi e gli introiti pubblicitari. Un affare per tutti, secondo le stime dell’Agenzia, che prevedono da qui al 2045 un aumento dei transiti giornalieri tra l’aeroporto e il Chicago Central Business District da 20.000 a 35.000.

Trump e i nuovi progetti

La vitalità di Chicago non è passata inosservata neanche al Presidente Donald Trump, che ha inserito nella lista delle priorità infrastrutturali del Paese due progetti riferiti alla città di Chicago. Il primo è la ricostruzione della Union Station, un intervento da 1 miliardo di dollari che dovrebbe essere finanziato con fondi federali. Oltre ad essere uno snodo logistico strategico (in un giorno lavorativo transitano per la stazione 300 treni e 120.000 passeggeri), la realizzazione dell’opera, secondo il City Council, dovrebbe creare 1.000 posti di lavoro diretti.

Il secondo progetto riguarda la modernizzazione della North Side CTA Lines, che costerà 2,1 miliardi di dollari, creando 2.100 posti di lavoro diretti. Anche questa è un’opera strategica per la città, perché si tratta di un percorso ferroviario sul quale transitano tre linee metropolitane: la Red, la Purple e la Brown. La tratta è affollatissima, tanto che nel fine settimana viene attraversata da 200mila passeggeri al giorno. Gli interventi di modernizzazione sono quindi necessari per rendere più veloce ed efficiente il passaggio dei treni e accorciare i tempi del trasporto.

Rinnovare la rete idrica cittadina

L’acqua, per una città come Chicago, è un bene prezioso, anche se un quarto della sua rete idrica ha 100 anni di età e mostra segni di cedimento. Questo conferma che un rinnovamento urgente è necessario e spiega perché, oltre all’attivismo nei trasporti, la città è impegnata a rinnovare il sistema idrico. Attualmente sono in corso di sostituzione 1.450 chilometri di condotte idriche e 1.080 chilometri di reti fognarie. Si tratta di un lavoro complesso che l’amministrazione cittadina sta portando avanti un pezzo alla volta con l’idea di arrivare nel 2054 alla completa sostituzione della rete idrica attuale. Sarebbe un risultato grandioso perché ridurrebbe a zero gli sprechi, metterebbe in sicurezza la città dalle piene dei fiumi e garantirebbe una gestione efficiente delle acque reflue come di quelle potabili.

Investimenti per pensare in grande

Diventare una città del XXI secolo – come ribadito in più occasioni dal sindaco Emanuel – è un obiettivo che Chicago sembra decisa a raggiungere. E per farlo è disposta anche a investire somme ingenti di denaro. Negli ultimi anni sono stati investiti 5 miliardi di dollari nella Chicago Transit Authority (l’Agenzia che gestisce treni e autobus cittadini), 4,8 miliardi nel sistema idrico e 2,5 miliardi nell’edilizia scolastica. Inoltre, sui due scali aeroportuali cittadini (O’Hare e Midway) sono in corso investimenti per un totale di 10 miliardi di dollari. I dati sono stati resi pubblici qualche mese fa dal sindaco Emanuel nel corso di un’intervista rilasciata al magazine della società di consulenza Siemens.
«Offrire più autobus o treni a disposizione di chi lavora – ha commentato il primo cittadino nell’intervista – significa permettere ai nostri cittadini di passare più tempo con i loro figli prima che questi debbano andare a scuola». Un modo come un altro per ricordare che tutti questi interventi avranno un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone.